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AAMS di fretta oltre la Francia: anticipato a novembre l’incontro per una liquidità sul modello britannico
Si stringono i tempi per il futuro allargamento del mercato online punto it. Dopo l’incontro di settembre a Parigi, in cui AAMS sembrava tentata dalle sirene francesi, i regolatori partecipanti si erano dati un nuovo appuntamento a gennaio.
Ma come ha riportato venerdì il periodico “TS – La scommessa”, i giorni scorsi l’incontro è stato anticipato a novembre.
I regolatori italiani incontreranno quelli di Francia, Spagna, Austria, Portogallo, Regno Unito e Germania per discutere della fattibilità di un mercato allargato che dia accesso al field mondiale, come del resto già accade proprio nel Regno Unito e in Danimarca, ma pure in Belgio, Estonia, Romania e Bulgaria.
Secondo quanto riporta il periodico citando fonti istituzionali non meglio precisate, questo incontro “servirà soprattutto a capire quali sono gli Stati interessati” alla liquidità allargata.
Un summit chiarificatore che porrà le basi del progetto. Poi i Paesi interessati dovranno discutere (e accordarsi) di problemi concreti che dagli standard di sicurezza vanno a un sistema di tassazione omogeneo.
Secondo Giovanni Carboni, managing partner di Carboni&Partners – Egla (European Gambling Lawyers and Advisor) interpellato da TS – La Scommessa, una liquidità allargata in questa maniera “sarebbe cinque volte maggiore a quella che potrebbero realizzare assieme Italia e Francia”.
E se in alcuni Paesi come il Portogallo una liquidità internazionale è già stata prevista e normata, altri dovrebbero emendare la normativa vigente (Spagna) o addirittura partire da zero (Germania).
L’Italia formalmente non avrebbe bisogno di apportare alcuna modifica, visto che alcuni anni fa con la Legge di Stabilità “è stata introdotta una norma che attribuisce ai Monopoli la facoltà di organizzare giochi assieme ad altre amministrazioni dell’Unione”. Ma un passaggio in Parlamento potrebbe comunque essere opportuno.
Di sicuro la parte più delicata sarà trovare un equilibrio economico, con particolare riguardo alla tassazione comune: da questo punto di vista il primo paese a doversi adeguare sarà quello che al momento è più attivo sul fronte della liquidità condivisa internazionale, ovvero la Francia, il cui sistema impositivo ai tavoli cash grava attualmente a più del 40% sul rake.