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L’incoerenza dei poker player per Alessandro Chiarato: “Lontano dai tavoli troppi ignorano l’EV!”
Ormai lo sappiamo che il poker può gonfiare a dismisura l’ego di alcuni.
Diversi pokeristi ce l’hanno il vizietto del ‘brag’ a tutti i costi, la voglia di apparire e di essere sempre al centro dell’attenzione.
Perché parliamo di questo? Ci ha colpito molto un post pubblicato qualche giorno fa da Alessandro Chiarato su Facebook, che ha voluto sfogarsi contro certi comportamenti.
In particolare Chiarato denota incoerenza in quei pokeristi che si dimenticano del concetto di EV non appena si allontanano dal tavolo da poker, magari vantandosi di cose delle quali non sarebbe proprio il caso.
Abbiamo allora contattato Alessandro per farci due chiacchiere con lui e capire con chi ce l’aveva in particolare. Ecco cosa ci ha risposto:
“Non ce l’ho con nessuno di preciso. Semplicemente ho notato che negli ultimi tempi si sono diffusi dei comportamenti discutibili tra alcuni gruppi di giocatori.
Io penso che se una persona dimostra ‘intelligenza pokeristica’ al tavolo, dovrebbe dimostrare di essere intelligente anche nella ‘real life’, soprattutto quando si parla di soldi.
Ci sono diversi pokeristi affermati che abbandonano il loro ‘modus operandi’ del poker negli altri campi, per poi perfino braggare le vincite ottenute in giochi di puro azzardo.
Può capitare a tutti di ritrovarsi a giocare a giochi imbattibili da casinò solo perché si è in compagnia. Bisogna essere consapevoli però di ciò che si sta facendo.
Non si può ‘braggare’ una vincita da 1.000€ alla lotteria come se fosse un gioco di skill. Se lo fai stai semplicemente dicendo a tutti che hai fatto qualcosa di molto stupido.
Restando all’interno delle competizioni pokeristiche, ci sono chiaramente vittorie che richiedono più bravura rispetto ad altre.
Shippare per esempio un evento Hyperturbo o uno Spin & Go da 500mila euro non richiede le stesse abilità necessarie in un torneo tecnico.
Perciò a mio modo di vedere esistono diversi tipi di ‘brag’ e casi in sui sarebbe meglio lasciar perdere. Sono sicuro che tanti la pensano come me.
Mi fanno ridere anche quelli che scommettono giocando multiple assurde e si vantano pure se hanno la fortuna di azzeccarle. Hanno evidentemente qualche leak nel campo del betting“.
In verità c’è un’altra tendenza, più generica e diffusa nella società moderna, che infastidisce Alessandro: “Certi giocatori non fanno altro che vantarsi e millantare skill continuamente, per delle stupidaggini.
Lo sappiamo tutti che possono esserci i periodi più o meno fortunati. Bisognerebbe giudicare i giocatori dal loro modo di pensare e non solo da quanti soldi o da quanti titoli hanno vinto di recente.
Io per esempio stimo moltissimo dei giocatori che magari neanche giocano più, ma che conosco bene per il loro modo di pensare.
Alla fine questi discorsi non sono di vitale importanza, ormai non c’è più nemmeno l’interesse di strappare una sponsorizzazione perché quel tipo di mercato non esiste più…
Mi dispiace però che certi giocatori non siano considerati al livello di altri senza motivo, solo perché sono più umili e non scrivono costantemente cavolate sui social network“.
In generale comunque Alessandro non si dice ancora stufo dell’ambiente pokeristico: “Nell’ultimo anno e mezzo ho giocato meno ma il poker non mi ha stufato.
Mi danno fastidio solo alcuni gruppi di giocatori che se la tirano e denotano atteggiamenti spocchiosi. Ci vorrebbe un po’ più di rispetto.
Quando ho iniziato a giocare io tutti erano felici di far parte di una comunità nuova, di imparare insieme il poker e di far crescere il movimento.
Personalmente sono contento di non aver vinto subito grosse cifre, perché ho notato che molti si sentono arrivati troppo presto, solo perché le cose sono andate bene le primo periodo.
In questo modo si prende una strada bruttissima. Attualmente ci sono vari giocatori, oggettivamente scarsi a detta di tutti, che si sono montati la testa e si credono i più bravi.
Succede soprattutto nel live ovviamente, ma anche online alla fine si gioca sempre a poker. I peggiori sono quelli di una certa età che le sparano davvero grosse.
Sui social ogni giorno leggo cose che mi fanno cadere le ginocchia. Bisognerebbe restare un po’ di più con i piedi per terra e prendere esempio dai giocatori che sono davvero vincenti, modelli da seguire“.