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il 26 Nov 2016

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Charlie Carrel sceriffa oppo con 8 high: “Timing tell e speech: ecco perché ho chiamato!”

Charlie Carrel sceriffa oppo con 8 high: “Timing tell e speech: ecco perché ho chiamato!”

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Dopo il secondo posto centrato nell’High Roller da 10.000€ di buy-in, Charlie Carrel ha brillato anche al Main Event del Master Classics of Poker di Amsterdam.

Nel torneo principe della manifestazione, 356 iscritti per 4.000€ di buy-in, il britannico ha centrato il final table, chiudendo la trasferta olandese con addirittura 5 ITM su 5!

A rendere eccezionale una performance già di per sé maiuscola è mancato l’acuto finale: “Epiphany77” è stato infatti costretto ad arrendersi in nona piazza per 27.349€, deponendo così ogni possibilità di assicurarsi i 275.000€ in palio per il vincitore.

Fatale il più classico dei coin flip: AK per Charlie, QQ per Fabio Sperling. Board non esattamente amico: 7Q4 Q 2. Quads per oppo.

Nonostante quell’inevitabile pizzico di amaro in bocca, Charlie, come di consueto, si è mostrato disponibilissimo e ci ha rivelato il suo thinking process di una delle mani più singolari giocate nel final day odierno.

L’action è tutt’altro che frenetica. All fold Micheil Brosky che decide di completare da small blind a 16.000. Carrel checka da big blind.

Flop: J42

Check – check.

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Turn: J

Check – check.

River: 4.

Bet 16.000 per Brosky, call per Carrel. Brosky mostra 57, Carrel si assicura il pot con 78! 2 pair, kicker 8!

Non ci resta che lasciargli la parola:

“Giochiamo per 28bb effettivi e sono convinto che il mio avversario stia limpando sostanzialmente quasi la totalità del suo range. Io ho una mano troppo buona per rilanciare, ma che dovrei foldare in caso di una sua tribet. Per questo decido di checkare. Al flop lui checka molto velocemente, il che mi fa pensare non abbia una mano di valore. Potrebbe essere in check/call con A high, K high e qualche 2-x. Se decidessi di puntare in questo spot sarei troppo exploitable long term. Per questo checko. Al turn lui checka nuovamente e io non posso che fare altrettanto: puntare qui non avrebbe alcun senso visto che non rappresenterei alcuna mano di value. Checko dietro molto rapidamente simulando di avere io una mano come A high/K high. Il timing del mio check back al turn è molto importante nella valutazione che farò al river. Il river è un 4 che counterfeita combo come 2-3 e 3-3. Il mio avversario decide di snap minibettare. Teoricamente il suo range può essere composto da A high e K high, ma quest’ultimo tendo a escluderlo perché avrebbe richiesto qualche secondo in più di riflessione. Restano dunque Asso alta e tantissimi bluff che variano da 3 high a 9 high. Gli ho fatto qualche domanda e ho carpito subito 2 o 3 tell evidenti (non posso dirvi quali!) convincendomi non potesse avere nemmeno A high se non, al massimo, un 5% delle volte. Fatti questi ragionamenti non mi resta che caloclare le odds: qui sono 3:1, il che significa che devo essere buono almeno il 25% delle volte. Fidandomi molto della mia live read, decido di chiamare con 8 high e mi assicuro il piatto!”

Uno spot, all’apparenza di una banalità unica fino al turn, ci rivela quanto sia profondo, street by street, il thinking process di un mostro sacro come Charlie. TY and GG, man!

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