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Pokerstars pigliatutto: è ‘operator of the year’ per il terzo anno consecutivo! E ora il Portogallo…
Nella serata di martedì si sono tenuti a Londra gli EGR Operator Awards 2016, riconoscimento destinato al miglior operatore di mercato per quel che concerne il gaming online.
Nonostante il tumulto interno scatenato dal caso-Baazov, Amaya è stato eletto come miglior operatore mondiale. PokerStars, di riflesso, è stato votato come miglior poker operator.
Dopo aver fatto incetta di premi agli international awards di febbraio, la room della picca suggella così quello che sembra essere un dominio sempre più incontrastato, andando ad accaparrarsi per il terzo anno di fila questo prestigioso premio.
“Vincere il Poker Operator of the Year per il terzo anno consecutivo è una grande testimonianza della passione e del duro lavoro del nostro Team, capace di rendere PokerStars il miglior sito di poker al mondo – ha dichiarato Severin Rasset, Direttore Innovazioni e Operazioni -. Prima di tutto pensiamo sempre a quello che vogliono i giocatori e continueremo a lavorare in questa direzione.”
Apertura in Portogallo
Uno dei segreti della Poker Room con casa base sull’isola di Man è senza ombra di dubbio la voglia di crescere ed espandersi a livello globale. Dopo essere sbarcato in Sud America, PokerStars ha finalmente trovato un accordo con il Portogallo per poter operare in terra lusitana.
Circa un anno fa, Lisbona aveva dato l’ok per l’apertura al punto .pt e ora accoglie a braccia aperte l’industria leader nel settore.
Uno dei fattori che ha portato al matrimonio Portogallo-PokerStars potrebbe esser stato il tre volte pallone d’oro, nonché campione europeo in carica Cristiano Ronaldo che dal maggio 2015 ha deciso di legare la sua immagine alla room e può certamente aver avuto un peso specifico determinante nell’operazione.
Quel che resta ora da capire è come si evolveranno le cose nell’eventualità si concretizzi la tanto auspicata liquidità condivisa: in queste ultime settimane, i responsabili del gaming online portoghesi si sono infatti seduti al tavolo con i colleghi dei principali Stati a ‘mercato chiuso’ e sembrano più che mai disposti a prenderne parte.