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Liquidità condivisa? Ecco cosa ha imparato Stevanato dall’esperienza estera: “Vincerete a buy-in più bassi”
Continuiamo a parlare del probabile arrivo della liquidità condivisa in Italia entro il prossimo anno.
La settimana scorsa abbiamo fatto due chiacchiere sui possibili scenari futuri con Nicola Cappellesso e Christian Nuvola, per capire cosa ne pensano gli interessati in base alla loro esperienza sulle room ‘punto com’.
Oggi vi proponiamo invece le parole di Luca Stevanato, grinder veneto che con il field straniero ha parecchia dimestichezza.
Il nostro scambio di battute con Stevanato parte dalle sue maratone pokeristiche slovene: “Ho accumulato una certa esperienza sul .com e ho seguito anche alcuni miei amici cimentarsi con il field internazionale.
Per fortuna nessuno di loro è andato rotto, ma c’è stato chi ha quittato presto a causa delle difficoltà del cambiamento.
Penso comunque che ad un abi medio tutti continueranno a vincere in Italia con una eventuale liquidità condivisa. Diverso è il discorso per gli high stakes, lì gli avversari sarebbero forse troppo più forti.
C’è anche da dire che pochi dei grinder del .it avranno il roll per grindare buy-in superiore a 100€, perciò è quasi inutile pensarci“.
Come bisogna approcciarsi al field allargato? “Non so di preciso quali siano gli errori che fanno gli italiani sul .com non frequentando molto i miei colleghi. Posso dirvi cosa ho imparato dalla mia esperienza.
Un errore tipico è esagerare con schedule e costi dei tornei all’inizio, senza sapere a cosa si va incontro ma solo ingolositi dall’offerta di gioco che c’è ad un abi alto.
Bisogna cercare il più possibile di rimanere con i piedi per terra e affrontare il palinsesto con le pinzette. Un altro errore è pensare di esser pronti sin da subito a giocare lo stesso abi che si tiene su .it! Non è così.
Entrando più nello specifico dei tornei, la difficoltà maggiore per me è stato adattarmi a giocare early stage in maniera totalmente diversa rispetto al .it. Lì fin da subito iniziano ad aggrare tutti gli spot possibili e a prendersi tutti i marginali che ci sono.
Comunque l’eventuale .eu non sarà simile al .com, credo. Ci sarà un abisso di differenza. Nel .com ci son troppi stili di gioco diversi; passi da un tedesco a un brasiliano a un cinese ad un russo. Ognuno ha la sua ottica del gioco“.
I lavoro del pro come muterà? “Non so come cambierà di preciso la vita del poker pro, se sarà più facile o più difficile. Penso che chi ha sempre vinto a questo gioco con le proprie forze vincerà sempre ad un abi che batte.
Per abbattere l’alta varianza sopratutto sul .com penso che la massa sia fondamentale. Meglio perdere un po’ di qualità nel gioco ma metter più massa possibile.
Poi son punti di vista, come per quanto riguarda i software. Io sul .com io non li ho mai usati. C’è invece chi non ne fa a meno.
Sicuramente in un field più grande per aver un numero di mani sensato contro determinati avversari ci vuole molto più tempo“.