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il 21 Dic 2016

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Il “call del secolo” analizzato dai nostri pro: ma Stu Ungar era davvero anni luce avanti a tutti?

Il “call del secolo” analizzato dai nostri pro: ma Stu Ungar era davvero anni luce avanti a tutti?

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Come nel caso di Stu Ungar, il più forte giocatore di tutti i tempi in particolare nel No Limit Hold’em e nel Gin Rummy secondo tanti, tra cui il 14 volte iridato Phil Hellmuth. Il suo mito è stato celebrato dai più grandi esponenti del poker mondiale che hanno avuto la fortuna di conoscerlo: nonostante fosse risaputamente un gambler incallito sempre sull’orlo della bancarotta, anche per via della sua dipendenza dalla cocaina, nessuno ha mai messo in dubbio il suo talento in un periodo in cui in Texas Hold’em era un gioco meno “raffinato” rispetto a quello che conosciamo oggigiorno.

Ungar aveva dalla sua un grande intuito, un’ottima capacità di calcolo e una conoscenza delle dinamiche di gioco nettamente superiori alla media. Uno degli spot che ha aumentato ad accrescerne la popolarità, passato alla storia come il call del secolo, è quello messo in scena in un match cash game heads-up contro il neo-campione WSOP Mansour Matloubi.

Secondo i rumors del tempo, nell’estate del 1990 Ungar non aveva più un dollaro in tasca ma trovò comunque qualcuno che fosse disposto a pagargli l’ingresso al Main Event delle WSOP. Dopo due giorni di battaglia ai tavoli la faceva da padrone con un monster stack e un netto vantaggio sul secondo nel count, prima di lasciarsi andare a una delle sue serate poco ortodosse. Venne ricoverato d’urgenza all’ospedale per overdose e non riuscì a portare a termine il Main Event, chiudendo comunque ITM.

Il torneo venne conquistato da Mansour Matloubi al quale Ungar lanciò il guanto di sfida: dopo la doppietta nel biennio ’80-’81 quella del 1990 sarebbe dovuta passare alla storia come la sua terza affermazione al Main Event (che poi raggiungse nel 1997) sebbene le circostanze glielo impedirono.

Decise quindi di organizzare una partita cash freezout nel corso del Four Queen Poker Classic, svoltosi a cavallo tra febbraio e marzo del 1991, con l’intento di mostrare a tutti chi era il vero numero uno. Il match si risolse prima del previsto a favore di Ungar, con quello che è passato alla storia come “il call del secolo”

La mano comincia con l’apertura da bottone di Ungar quando i blind sono al livello 200$/400$: 1.600$ sul piatto con 10-9 offsuited (e uno stack attorno ai 60.000$) a cui segue il call di Matloubi con 4-5 off suited (il quale gioca con circa 40.000$). Il flop recita 3-3-7 rainbow e Ungar punta 6.000$ su pot da 3.200$, chiama Matloubi.

Su K turn che non apre alcun flush draw checkano entrambi e sulla Dama al river Matloubi va direttamente all-in per i restanti 32.000$. A questo punto Ungar si rivolge all’avversario e dice: “Hai mancato la scala e ora provi a rubare il piatto, dovresti avere qualcosa come 4-5 o 5-6: I call!” annuncia, girando 10 high e aggiudicandosi il match.

mano-ungar

Un hero-call pazzesco che lascia tutti a bocca aperta. Ma siamo davvero sicuri che non si tratti semplicemente di una gamblata? Abbiamo provato ad analizzare la giocata chiedendo il parere ad alcuni noti player del panorama nazionale italiano, per capire se davvero Stu Ungar fosse 30 anni avanti rispetto ai suoi avversari. Ecco cosa ci hanno risposto:

Giovanni Rizzo

Andrea 'ANTIREGS87' Crobu

Andrea Dato

Giuliano Bendinelli

Nicola 'quattroganci' Valentini

 

E voi cosa ne pensate della giocata di Stu Hungar, è davvero il call del secolo? Scrivetecelo sulla nostra Fanpage!

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