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Tom Dwan si è venduto ai cinesi? Promuove la scuola di Paul Phua e lo elogia: “È più forte di molti pro”
Accade nel calcio e anche nel mondo del poker, a quanto pare.
Le potenti realtà asiatiche stanno diventando sempre più importanti nei business di tipo sportivo che tradizionalmente sono nati e si sono sviluppati in Occidente.
Volete una prova recente e clamorosa? Date un’occhiata alle immagini e ai video di recente pubblicazione che vedono protagonisti Tom Dwan e il ricco imprenditore Paul Phua.
Ormai lo sappiamo che l’americano Dwan negli ultimi anni ha lasciato perdere tutto il resto per concentrarsi sulla scena asiatica del gambling.
In questi giorni però ha fatto molto discutere il suo legame con il chiacchieratissimo magnate Paul Phua, sul quale si raccontano mille storie, non tutte onorevoli…
Phua, nativo della Malesia, ha costruito un impero con i casinò di Macao ma poi è stato al centro di casi delicati. In un giro di indagini su presunte corruzioni è stato perfino arrestato al Caesars Palace di Las Vegas.
Inoltre la sua nomina ad ambasciatore per San Marino ha fatto molto discutere. Tutto ciò comunque non sembra turbarlo più di tanto.
Dopo aver regalato somme da capogiro nel cash high stakes online, Phua ora ha aperto un sito e una scuola di poker, con un testimonial d’eccezione.
Il suo amico Tom Dwan ha infatti accettato di sponsorizzare paulphuapoker.com prestandosi per alcuni scatti e anche per dei video alquanto imbarazzanti.
Gustatevi qui sotto i due filmati dal titolo ‘Paul Phua in conversation with Tom Dwan‘. La cosa più comica è vedere Phua nei panni di coach e Dwan in quelli di un semplice intervistatore.
Dwan esordisce chiedendo a Phua: “È vero che gli amatori non trappano abbastanza?” Phua risponde: “Sì, puntano sempre con le mani forti“.
Dwan insiste: “In quali spot agli amatori piace trappare di più?“. Phua sentenzia: “Preparano trappole soprattutto preflop facendo solo call con KK o AA. Penso sia sbagliato“.
Dwan chiede “Bluffano troppo?” e Phua dice la sua: “Penso che la maggior parte di loro non bluffi abbastanza. Alcuni invece bluffano troppo, vogliono vincere tutte le mani“.
Nel secondo video si parla di stereotipi, delle differenze tra i giocatori di varie nazionalità. Phua sostiene che “i giocatori scandinavi solitamente sono più aggressivi, dei pazzi”.
Spiega inoltre che “la maggior parte dei giocatori cinesi ama vedere molti flop“. Dwan fa notare una cosa importante sui cinesi:
“Sembra che a loro non interessi migliorare. Invece negli USA e in Europa i fish si rendono conto della loro situazione e provano a skillarsi“.
Phua aggiunge: “È vero. Basta vedere i tedeschi che recentemente hanno avuto molto successo negli High Roller. Anche se sono già ottimi giocatori, si impegnano sempre per migliorare“.
C’è da dire comunque che il palmares live di Phua è più ricco di quello del pro Dwan! Phua vanta oltre 4,5 milioni di dollari vinti negli High Roller.
Le vincite di Dwan invece si fermano a 2,6 milioni di dollari. Ha davvero qualcosa da imparare da Phua? Sentite come il campione americano elogia l’amico asiatico sul nuovo sito di training:
“Desidera imparare e migliorare. Sa ammettere i suoi errori. È l’amatore più forte con cui io abbia mai giocato.
Non lo chiamiamo poker pro solo perché è anche un businessman di successo. È migliore di molti pro in circolazione“