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il 1 Mar 2017

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“Volevo solo diventare il migliore!” Seconda parte dell’intervista a ‘Killifuplay’, il Re dei 1.000$ Heads-Up Hyperturbo

“Volevo solo diventare il migliore!” Seconda parte dell’intervista a ‘Killifuplay’, il Re dei 1.000$ Heads-Up Hyperturbo

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Seconda parte dell’intervista al Re dei 1.000$ Heads-Up HyperTurbo.

‘Killifuplay’ spiega cosa sia l’ amicizia nel poker, perchè ha deciso di appendere le carte al chiodo dopo essere diventato il migliore e in cosa consiste il suo ruolo odierno di Head Coach nella scuola Smart Spin, da poco arrivata anche in Italia.

 

D: Quand’è che hai fatto squadra con Bakudranski? Fu quando già eri al top o molto prima?

K: Molto prima. Baku fu fondamentale per me come io lo fui per lui. Ci aiutammo e supportammo a vicenda sia nei tempi difficili che in quelli di successo. La prima volta che lo incontrai di persona fu nel 2011. Prima del nostro incontro avevamo già avuto un sacco di conversazioni sulla parte tecnica del gioco e chiaramente avevo già notato il suo potenziale. Volevo iniziare a lavorare con lui giornalmente. Sapevo che Baku avrebbe potuto motivarmi davvero tanto, vedevo quanto intensamente voleva ottenere qualcosa nel mondo del poker. Io divenni una sorta di mentore per lui. Ho messo su me stesso la massima pressione con questa decisione. Facemmo alcuni piani per risolvere i suoi problemi extra-pokeristici. E’ una delle persone più intelligenti che abbia mai incontrato e me ne accorsi fin dal principio, ma aveva semplicemente perso la giusta direzione nella sua vita. Gli serviva solo una guida, qualcuno che credesse in lui e gli desse la necessaria confidenza in se stesso. Quello fu il mio ruolo principale. L’ho aiutato molto con il poker, ma ad essere onesti l’ho solo aiutato a realizzare pienamente il suo potenziale.

 

D: E bakudransi invece come ha aiutato te?

K: Baku è un “visionario”. E’ del tipo “proviamo questo, no quest’altro, ok ora quello”, ha più idee in un minuto che tante persone in un’ora ed è per questo che andammo subito d’amore e d’accordo, perchè io sono più “posato”. Pontificavo su ogni idea che lui aveva e viceversa. Del tipo “no Baku, ti sbagli, no Baku, non può funzionare, no Baku, non sono d’accordo”. Naturalmente le volte in cui io avevo ragione erano molte di più, ma quelle in cui aveva ragione lui erano le più piacevoli e le più gratificanti, perchè erano quelle da cui imparavamo di più. Gradualmente le volte in cui Baku aveva ragione divennero sempre di più. Mi metteva una pressione costante. Non potevo fermarmi nel migliorare le mie skill, perchè c’era lui dietro l’angolo a farmi milioni di domande e a dissentire con metà delle mie risposte. Grazie alla sua passione e alla sua visione ho scoperto un sacco di nuove prospettive. Lui doveva e deve ancora oggi provare qualcosa sulla propria pelle. Ha bisogno della prova.

Dopo un po’ di tempo formammo una sorta di partnership. Se non avessi avuto Baku sono sicuro che non avrei mai raggiunto ciò che ho raggiunto, e posso dire con certezza che lo stesso vale per lui con me. Baku era il fattore X per me. Il pezzo decisivo del puzzle. Qualcosa è scattato nella mia testa quando l’ho incontrato. Ho avuto questa specie di “rivelazione”, è anche difficile da spiegare, ho sentito nella mia testa che finalmente lo avevo capito. Condivisi la mia visione con lui all’istante e non ci siamo mai voltati indietro. Non è sempre stato facile, specialmente all’inizio, perchè sia io che Baku siamo due “maschi alfa”. Sono molto fiero di lui, perchè non c’è niente di meglio dal punto di vista di un coach dello studente che supera il suo maestro in molte aree.

 

D: I partners del poker sono diventati amici?

K: Si, lui è uno dei miei migliori amici e non ho dubbi che questa è un’amicizia che durerà tutta la vita

 

D: Se non ricordo male, tu lo prendesti a bordo anche nel progetto di Smart Spin, giusto?

K: ‘IjustGamble’ mi chiamò e mi chiese circa un potenziale investimento negli Spin & Go e io accettai praticamente all’istante. Posi solo una condizione durante questa memorabile telefonata. Dissi che io ci sarei stato solo con Baku a bordo. ‘IjustGamble’ e ‘FDC’ allora non conoscevano Baku quanto me. La lealtà è una delle cose più importanti per me nella vita. Questo è ciò che sono. Quando fai parte della mia cerchia di persone più stretta io morirei per te. Ti difenderei con tutto me stesso, sei più importante di me. Ma quando non ne fai parte bisogna che spegni quel cazzo di software 🙂

La stessa cosa accadde con ‘xHKLx’. Merita di essere menzionato in questa intervista perchè è una delle persone più talentuose che conosca. Un mago di Poker Tracker e in realtà un mago in molte altre cose 🙂 Al tempo delle partite “nosebleed”, aiutò molto sia me che Baku ad essere sempre un passo avanti agli altri. Sviluppò alcune stats nell’HUD che gli altri reg non avevano neanche mai sentito nominare. Per esempio, io avevo delle vere e proprie battaglie dove ogni dettaglio faceva la differenza e avevo un’idea di come distruggere il mio avversario ma l’HUD non mi forniva i numeri che mi servivano. Il giorno dopo grazie a lui li avevo. Lui e Baku iniziarono a lavorare insieme e fecero delle cose fuori di testa in PT4. Fu estremamente importante anche per me, perchè come ho detto, a quei livelli ogni info extra poteva essere decisiva per l’esito del match. Oggi in Smart Spin loro fanno esattamente lo stesso. Ci aiutano ad essere sempre un passo avanti agli altri, ma a dir la verità con loro è più come se fossero 5 passi di Gulliver 🙂 Probabilmente è il duo più produttivo che io conosca ed è un privilegio poter lavorare con loro.

 

D: Non riesco nemmeno a immaginare com’è essere uno dei migliori, se non il migliore, regular HU HT. Ma tu ci sei riuscito e, sorprendentemente, poi hai deciso di smettere. Perchè? Come sei arrivato a questa decisione?

K: Il mio obiettivo più importante era di diventare il migliore. Volevo essere il migliore al mondo. Io avevo consolidato la mia posizione dopo il mio ingresso nel gruppo dei 1000$. Gli altri reg sapevano chi fosse ‘killuifuplay’. Un ottimo giocatore, uno da rispettare, ma questo non era abbastanza per me. Le mie ambizioni andavano ben oltre. Nel 2012 e nel 2013 io ero al top. Di sicuro nella top 5 del mondo, forse di più, nessuno può metterlo in dubbio, ma non era ancora abbastanza. C’erano alcuni nickname che sapevo essere migliori di me, ne ero consapevole. Due giocatori. Avevano giocato di più e sacrificato di più di quanto avessi fatto io. A quel punto della mia carriera dipendeva tutto dallo sviluppare un volume di gioco adeguato. Alla fine del 2013 “SkaiWalkurrr” rilasciò un’intervista in cui gli fu chiesto “Chi può minacciare il tuo posto di numero uno al mondo a parte Daniel Colman negli hyper-turbo?” “Nessuno” rispose, ma subito dopo aggiunse: “Killuifuplay, se devo indicare qualcuno”. SkaiWalkurrr è il più grande vincente nella storia degli hyper-turbo. E’ una leggenda, è il padrino di questo formato. Quando lo lessi mi diede la motivazione extra di cui avevo bisogno.

Iniziai il 2014 furiosamente. Volevo con tutto me stesso avere risultati migliori di quelli che avevo già avuto. Ad un certo punto non era più per i soldi, ma solo per essere il migliore. Ogni giorno mi svegliavo con in testa solo due nickname: SkaiWalkurrr e mrGR33N13 (Daniel Colman). “Loro sono meglio di te Killu” mi ripetevo per tutto il tempo. “Loro grindano più di te Killu”. Nel 2014 mi sono praticamente incatenato al pc. Ho grindato senza sosta, la mia motivazione era alle stelle. Dopo che Dan Colman vinse il One drop a metà del 2014 le sue motivazioni ovviamente diminuirono. Skaiwalkurrr grindava tanto quanto in passato, ma la qualità del suo gioco andava peggiorando. Non aveva la stessa motivazione che aveva in passato. Gli unici rivali rimasti non erano al meglio delle loro abilità. Usai ciò a mio vantaggio e demolii letteralmente chiunque nel 2014.

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E’ stato l’anno di Killuifuplay. Ho dato il 100% di me stesso e sono stato ricompensato. Sono diventato il numero uno al mondo negli hyper-turbo dopo anni di duro lavoro. Avevo finalmente raggiunto il mio scopo ultimo. Volevo lasciare questo mondo alle mie condizioni, imbattuto, mentre ero al top. Volevo essere ricordato come uno dei più coraggiosi giocatori nella storia di questo formato e inoltre, dopo tre anni così stressanti, volevo cambiare un po’ vita. Non mi piaceva la persona che sono dovuto diventare per raggiungere ciò che ho raggiunto. Finalmente meritavo di staccare la spina.

 

D: Staccare un po’ la spina o terminare definitivamente la tua carriera agli HU HT?

K: Alla fine del 2014, il 31 dicembre, ho avuto una delle battaglie interne più dure della mia vita.
Ogni anno inizio a grindare molto presto. Il primo dell’anno alle 7 di mattina potevi trovarmi davanti al pc. Anno nuovo, mese nuovo, sfide nuove, motivazioni nuove. Questo è un qualcosa che provo a insegnare ai nostri membri. Mi ero ripromesso di trattare il 2015 come un anno di transizione. Avrei giocato un po’ qui e là, giusto per mantenere il mio status di Supernova Elite (quindi avrei giocato circa 800-1000 games al mese, ritmi da vacanza per me). Il 31 Dicembre decisi di mettere in discussione questa promessa che avevo fatto a me stesso. 2-3 ore di battaglia interiore davvero difficile anche da immaginare.

Qualcuno potrebbe dire che l’ho vinta, altri che l’ho persa. Alla fine non mi sedetti al computer e non iniziai a grindare. Iniziai il mio anno (2015) molto tardi per i miei standard, credo fosse il 3 gennaio. Mi sono seduto al computer, ho aperto Pokerstars, ho iniziato la sessione. E allora ho finalmente realizzato che avevo davvero bisogno di una pausa. Ero troppo stanco per essere invincibile quell’anno. Non avevo più la forza di fare lo “psicopatico”. Il mio ruolo era giunto al termine. Non ho più giocato nessun hyper-turbo da 1000$ da quel giorno, visto l’enorme rispetto che ho per quello stake. Persino oggi potrei attaccare qualche giocatore, penso di essere un giocatore di poker più forte di quanto lo fossi nel 2014. So di più, capisco di più, miglioro le mie conoscenze costantemente, ma sono senza pratica da un po’ e quello è fondamentale. Essere un coach è il mio nuovo ruolo ora e ne amo assolutamente ogni secondo.

 

D: E’ il tuo unico lavoro ora? Puoi dire ai nostri lettori cosa fai esattamente in Smart Spin?

K: Tutto e niente allo stesso tempo 🙂 Sono il consigliere del nostro CEO. Sono il suo braccio destro e gli ricordo le cose di cui potrebbe dimenticarsi e lo aiuto quando ha troppo lavoro. Oltre a quello, insieme a iJustGamble gestiamo e dirigiamo il nostro gruppo di coach. Io posso reclutare, posso rinegoziare il tuo deal, posso scrivere 50 post al giorno nel nostro forum, fare coaching o registrare nuovi video. Smart Spin è la sfida più grande della mia vita, soprattutto a livello intellettuale, e ne amo ogni secondo perchè io amo le sfide intellettuali. Gli altri fondatori mi danno una certa libertà. Sanno quanto io sia emotivamente attaccato al progetto e ogni giorno cerco di dimostrarlo il più possibile. Io non ho l’abilità di programmare che ha FCD, non ho la mente analitica di Baku, non sono creativo come iJustGamble e non sono così affabile ed eloquente come Banis, ma comunque il mio attaccamento emotivo è molto contagioso.

 

D: Ti vedi di nuovo come un giocatore in futuro?

K: Direi di no. E’ impossibile essere un top player e al tempo stesso dirigere una delle più grandi scuole di poker al mondo. Comunque non sono completamente arrugginito. Gioco ancora ogni tanto per sviluppare una miglior conoscenza e sentire il flow del gioco. Ho una Cev di più di 50 chips agli spin da 100$ quindi direi che posso ancora dire la mia 🙂

Abbiano dei piani per il futuro troppo grandi per poter giocare professionalmente allo stesso tempo. Smart Spin è qui da soli 2 anni e guarda dove siamo già. Non è neanche l’inizio. E’ il preludio a dove vorremo essere. Abbiamo creato questo progetto per voi, per i nostri membri, e solo con il tuo aiuto possiamo ottenere ciò che davvero vogliamo ottenere come gruppo, qualcosa di più grande di noi stessi, qualcosa che rimarrà scritto nella storia del poker. Come gruppo, come collettivo, possiamo ottenere qualsiasi cosa vogliamo.

Alla fine di questa intervista vorrei ringraziare tutte le fantastiche persone che lavorano senza sosta a questo progetto: tutto il nostro team nell’amministrazione, il nostro dipartimento strategico e ovviamente tutti i nostri coach e judge. Smart Spin è ciò che è grazie a gente come voi.
Inoltre, vorrei ringraziare ogni singolo membro che ha deciso di unirsi a noi. Che ha creduto in noi.

Siamo gia uno dei più grandi TEAM al mondo ed è solo l’inizio del nostro viaggio. Dicono che “il cielo è il limite”, ma io sono sicuro che possiamo oltrepassare anche quel limite, ma solo come TEAM.

 

[fine]

 

Se vuoi battere gli Spin&Go con i metodi di Killuifuplay invia la tua candidatura a Smart Spin, la scuola di Spin&Go più importante al Mondo!
Per maggiori informazioni chiedi alla pagina Facebook italiana della scuola.

 

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