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il 11 Mag 2017

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Dan Colman la spara grossa: “Il poker online morirà entro tre anni, tutti poi giocheranno dal vivo”

Dan Colman la spara grossa: “Il poker online morirà entro tre anni, tutti poi giocheranno dal vivo”

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Questa volta Dan Colman l’ha detta veramente grossa.

Il campione americano, in un’intervista, si è lasciato andare a delle previsioni un tantino azzardate sul futuro del poker.

Lo ha fatto per la precisione durante una chiacchierata con Paul Phua, in uno dei video che il magnate asiatico ha pubblicato sul canale YouTube della propria scuola.

Nella rubrica ‘Conversation with Paul Phua’ sono già apparsi nei mesi scorsi personaggi famosi come Tom Dwan e Phil Ivey.

Stavolta tocca a Colman pubblicizzare la Paul Phua Poker School ed elogiare le qualità del suo ‘boss’. Sentite infatti cosa dice all’inizio del filmato:

Io e Paul abbiamo giocato qualche volta nello stesso torneo. Abbiamo giocato un tavolo finale a Monte Carlo“. Phua conferma: “Sì, mi hai bustato in sei minuti“. Colman allora precisa: “Gli stack erano ridotti e le mani giocavano da sole. Non abbiamo potuto giocare tanto“.

Phua sostiene umilmente: “Nei tornei devo ancora imparare molto, specialmente da giocatori come Dan“. L’americano però ribatte: “Secondo me sei già abbastanza bravo“.

Si parla poi di quanto sia diverso giocare da short stack in torneo rispetto al cash game: “In bolla per esempio ci sono fattori da considerare che nel cash non esistono

Arriviamo quindi al delicato argomento dell’online. Colman ci va giù pesante: “Penso che nell’online i giocatori ricreazionali siano troppo svantaggiati.

I pro usano software e hanno database costantemente aggiornati con informazioni su avversari contro i quali non hanno nemmeno mai giocato. È tutto molto ingiusto nei confronti dei ricreazionali”.

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Phua introduce un altro tema scottante: “Recentemente si è visto come l’intelligenza artificiale possa battere i migliori pro. A volte nell’online ti chiedi se stai giocando contro una persona reale o un computer“.

Torniamo a Colman: “Le AI mi preoccupano un po’. Penso che il poker online morirà se si permetterà a macchine e computer di giocare. Credo che ciò succederà entro tre anni. Sta già accadendo in alcuni formats di gioco.

Molti bravi giocatori si sposteranno nel live, dove si potranno fare più soldi. Le macchine faranno male al poker ma il poker live sopravviverà a lungo dopo la morte dell’online“.

Colman e Phua concordano nel prevedere che soprattutto i tornei live avranno successo a lungo, grazie ai grandi premi che sono in grado di offrire attirando partecipanti.

Si discute infine sulle difficoltà dei grinder dell’online che si danno al live. Colman sostiene che “solitamente chi passa dall’online al live non si sente molto a suo agio. Sanno magari quando dovrebbero bluffare ma non lo fanno per mancanza di confidenza“.

Phua a tal proposito racconta un aneddoto su Jungleman: ” Due anni fa, quando ho giocato per la prima volta con lui in Montenegro, avevamo tantissimi tells su di lui. Era scarsissimo secondo me. Oggi però non ha più tells“.

 

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