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Lavavetri per passione: il November Nine Matt Jarvis alla ricerca della ‘normalità’ perduta!
Da buoni appassionati delle due carte ve lo ricorderete sicuramente.
Vi diamo un indizio: è stato tra i finalisti del Main Event 2010 assieme al nostro Pippo Candio…Parliamo di Matt Jarvis, un personaggio che col ‘poker che conta’ non ha avuto molto a che fare se si esclude l’exploit alle WSOP e qualche altro shot occasionale. Dopo l’ottavo posto al Main per oltre un milione di dollari Jarvis non si è dato alla pazza gioia ma è rimasto coi piedi per terra, giocando principalmente tornei low buy-in in Canada, la sua terra natia, senza farsi mancare una capatina a Vegas di tanto in tanto.
L’anno successivo è riuscito perfino nell’impresa di vincere un braccialetto – assieme ad altri 800.000$ – nell’evento 6-handed da 5.000$, per poi sparire progressivamente dalle scene continuando a collezionare ITM lungo il cammino. Il poker in fondo è sempre stata la sua passione e pazienza se nello spot chiave contro ‘the grinder’ Mizrachi la fortuna gli voltò le spalle proprio sul più bello, come potrete notare dalla clip qui sotto:
httpv://www.youtube.com/watch?v=Lct4EA_yvGU
Perché vi stiamo parlando di lui quest’oggi? L’ex pro canadese è stat intervistato proprio ieri dai colleghi di cardschat.com in merito alla sua attività di…lavavetri! Si, avete capito bene, dopo i fasti delle World Series Jarvis ha deciso di tenere un basso profilo e dedicarsi al business, tirando su un’impresa di puliziedi nome “Shack Shine”.
“Avevo voglia di normalità, di un lavoro manuale. E’ sicuramente una vita diversa da quella degli altri poker player.”
Sveglia alle sei meno un quarto, colazione con la moglie – con cui ha aperto l’attività – pranzo al sacco ben riposto nel furgone e via con il primo appuntamento alle 8 in punto:
“Una volta sul posto parlo con il cliente – rivela Matt nell’intervista su cardschat.com – mi organizzo con i miei assistenti e pianifico il da farsi. Le mie mansioni sono molteplici, dalla selezione di nuovo personale allo studio di strategie per espandere il business.”
La sua giornata termina normalmente alle sei del pomeriggio, quando rincasa con la moglie e si prepara alla giornata seguente organizzando i nuovi appuntamenti in base alle richieste ricevute via mail:
“Le attività principali consistono nella pulizia vetri – prosegue Jarvis – nella pulizia delle grondaie o nella rimozione del muschio, oltre a fornire un servizio di addobbi e lucine varie sotto Natale. Prima di buttarmi in questo settore ho fatto parecchie ricerche, avevo dei soldi da investire dopo le vincite ottenute col poker e ho scelto qualcosa di manuale che mi consentisse di stare vicino casa.”
Dalle due carte però Jarvis sembra aver imparato qualcosa, almeno per contrasto: “Il mio obiettivo è quello di creare situazioni “win-win” per entrambe le parti, sia per la mia impresa che per il cliente, qualcosa che nel poker invece accade molto raramente”
Sebbene il poker non faccia più parte della sua vita come in passato, Matt ha una certa fascinazione per le WSOP:
“Dopo le Series dello scorso anno avrò giocato una decina di tornei al massimo. Non ho più tempo da dedicare al poker, ma devo ammettere che competere al main event mi da un’emozione unica. Avevo promesso a me stesso di non perderne nemmeno uno dopo il tavolo finale del 2010, ma quest’anno onestamente non so se andò. Per giocare al meglio bisogna essere focused al 100% e in questo momento le mie attenzioni sono rivolte ad altro…”
E se lo dice un November Nine bisognerà pur credergli…E voi che scelta avreste fatto dopo aver incassato due milioncini col poker: una carriera da professionista o un investimento in un’attività come Jarvis?
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