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Come si organizza un professionista di poker?
Diventare un professionista del poker: il tema in questione è tra i più discussi nei forum e nei siti, ma spesso e volentieri c’è un fraintendimento di base enorme, ovvero quello che per diventare dei “PPP” basti essere bravi nel gioco e vincere.
Tutte cose necessarie, ma non sufficienti: per diventare un pro bisogna andare all-in con il poker e compiere un “salto mentale”. Questo salto consiste nel convincersi che il poker è un lavoro come un altro, come foste dei medici o avvocati: e come ogni lavoro, se non lo trattate come tale fallirete al 100% nel long term.
Fallirete perché? Perchè la disorganizzazione comprometterà quanto di buono avete fatto: è pieno in giro di storie di “professionisti” che non hanno retto nel lungo periodo per i motivi più vari (poco studio, poco gioco, tilt sempre più frequenti).
Primo punto: l’organizzazione della giornata deve girare intorno al poker, nel senso che tutto quello che fate deve farvi rendere al meglio nel vostro lavoro. Quindi mai improvvisare, dovete sempre sapere esattamente cosa farete il giorno dopo (sarebbe meglio tutta la settimana, almeno inizialmente come esercizio). Allo stesso modo, siccome troppo lavoro senza una valvola di sfogo è solo dannoso, dovete sapere anche quali saranno le vostre ore di svago da dedicare agli hobby o agli amici, tenere il tempo necessario per la famiglia se ne avete una e via dicendo.
Secondo punto: dovete sapere quali saranno i vostri goal giornalieri. Un classico errore è pretendere come obiettivo, giornaliero o settimanale, una cifra minima di guadagno o di ROI: il poker è una disciplina fatta di varianza e obiettivi del genere, oltre ad essere spesso poco realistici, rischiano solo di generare alti livelli di stress. Molto meglio fissare come obiettivo le ore di gioco settimanali o mensili, oppure il volume di spin da giocare in un mese. Allo stesso modo lo studio è un obiettivo preciso: dovete avere presente quanto tempo dedicherete a migliorare il vostro gioco tramite coaching, video, lettura di articoli e analisi del gioco.
E andiamo al punto successivo, ovvero la gestione dello stress: per il PPP è fondamentale mantenere il livello di stress extragioco al minimo per essere pronti fisicamente e mentalmente a dare il massimo quando grindiamo; ogni dettaglio è fondamentale, dalla postazione di gioco al set up dei tavoli ai software di supporto; prima di sedervi e iniziare a giocare dovete essere pronti, carichi di energia e positività. E soprattutto: per arrivare pronti dovete essere prima di tutto riposati: le ore di sonno sono fondamentali, così come nutrirsi bene, idratarsi e fare attività fisica vi porterà benessere con una ricaduta positiva sul vostro gioco.
In altre parole vi troverete in uno stato di equilibrio perchè non state solo lavorando al meglio grazie all’organizzazione, ma riuscite a conciliare tutti gli aspetti della vostra vita. Ovviamente per fare ciò serve determinazione, quella che ci permette di non scoraggiarci se le cose iniziano male perché abbiamo una visione di lungo periodo.
L’ultimo punto, non per questo meno importante, è il fine tuning. Giocate negli orari giusti? Quanto guadagnate di più in un orario rispetto a un altro? Magari è meglio studiare negli orari dove giocano più reg? Questa è tante altre domande nascondono piccole o grandi sacche di guadagno che vi porteranno ad ottimizzare il vostro profitto: siete dei liberi professionisti e tutto ciò che fate di giusto o sbagliato ricade su di voi. Tenere i conti, fate i ragionieri, costruite la vostra carriera e responsabilizzatevi.
E se vi serve una mano… beh, noi di SpinLegends siamo qui: abbiamo già dedicato vari coaching all’aspetto mentale e organizzativo del gioco e continueremo a farlo!
Vito “willyss” Barone (main coach stable staking SpinLegends)
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