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il 13 Set 2017

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Doug Polk sulla difesa del buio: “Allargate il vostro range nei tornei, giocate tight nel cash”

Doug Polk sulla difesa del buio: “Allargate il vostro range nei tornei, giocate tight nel cash”

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Quando un coach come Doug Polk regala consigli tecnici, è meglio stare ad ascoltarlo.

Oggi vi proponiamo il contenuto di un suo video realizzato per i lettori di Card Player, nel quale si parla della difesa del grande buio.

Polk si concentra soprattutto su similitudini e differenze che ci sono nella nela difesa del buio ai tavoli cash e a quelli degli mtt.

Prima di tutto avverte: “Cash e mtt possono sembrare la stessa cosa ai principianti. In entrambi si gioca a NL Hold’em con lo stesso numero di persone al tavolo (tra 6 e 9), ma ci sono parecchie cose che cambiano.

Prima di tutto nei tornei ci sono bui e ante. Questo cambia drasticamente la frequenza della difesa dei bui. C’è praticamente un big blind in più in mezzo al tavolo ad ogni mano.

Bisogna considerare inoltre il fatto che non c’è rake negli mtt. Aggiungiamo che le size di rilancio sono diverse. Nel cash si apre spesso x3 o x4 mentre nei tornei si fa x2 o x2,5.

A cosa porta tutto questo? Semplice. Devi giocare molto più loose nei tornei! Nel cash si può foldare dal BB mani come K-6, K-7 o A-2. Nei tornei invece hai odds troppo invitanti per foldare.

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Contro un mini-raise devi avere tra il 16 e il 18% di equity per difendere. Praticamente ogni mano va bene. Infatti consiglio di difendere quasi tutte le mani, in particolare contro piccoli rilanci. Nel cash si gioca più tight anche per la rake“.

Polk dà un consiglio utile che vale per ogni tavolo, sia esso di cash game o di mtt: “In entrambi i tipi di gioco è meglio chiamare da BB se c’è solo un raise, piuttosto che un raise seguito da un call in mezzo.

Perché? Perché nel secondo scenario è più probabile scontrarsi contro range forti che ti dominano. Le tue odds diminuiscono, se hitti rischi di perdere chips. Devi restringere dunque il range di difesa se c’è stato già un call dopo il raise iniziale“.

Un discorso a parte merita la situazione di short stack nei tornei: “Quando sei corto in un torneo, le odds dirette nella difesa di un bui restano uguali, ma gli avversari ovviamente giocano in maniera diversa contro di te.

Quando floppi draw o top pair da corto è più semplice giocare, perché basta pushare per incamerare il piatto o magari fare un bel Double Up. Ricordatevi però che lo scopo non è mettere per forza tutto lo stack e raddoppiare, ma fare chips“.

Vi lasciamo con il consiglio finale di Polk che riassume il suo pensiero: “Nel cash dovete giocare più tight, mentre nei tornei difendete senza timore il vostro buio“. Siete d’accordo? Forse qualcuno pensa che si debba fare proprio il contrario…

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