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Cosa distingue un pokerista vincente da uno perdente?
Vito “willyss” Barone, main coach dello stable staking SpinLegends, ci parla dei fattori che distinguono i giocatori di poker vincenti dai perdenti.
Ci sono varie caratteristiche che possono differenziare un giocatore vincente da uno perdente nel poker in generale, ma questo vale soprattutto negli Spin, visto l’alto grado di varianza che comporta di dover pagare a caro prezzo anche i piccoli errori grazie alla loro natura shallow e hyperturbo.
Ma il nucleo a cui tutte queste caratteristiche sono riconducibili è uno soltanto: IL MINDSET, e vi spiego subito il perchè.
Il mindset è un argomento molto vasto e vario, che non riguarda solo il controllo del tilt e il focus, ma anche un atteggiamento mentale che ti porta a fare tutto ciò che serve per diventare un top player; per me un giocatore talentuoso non è chi senza studiare ha già intrinseche certe dinamiche del gioco che gli vengono naturali senza sapere il perchè, ma chi ha la caratteristica di cui sopra; quindi chi ha sete di sapere ogni sfaccettatura del gioco dal punto statistico, logico, matematico, di come gestire il roll, di valutare gli altri senza giudicare (adattamento puro), ed è predisposto all’autocritica anziché criticare gli altri o incolpare la run.
La predisposizione allo studio non è altro che forza di volontà: chi è pigro e non studia o studia poco ha un problema “mentale”.
Nessuno nasce pigro e dovrebbe avere la forza di superare prima questo leak, tramite le tecniche che ho descritto negli articoli precedenti o ancora meglio tramite l’aiuto di uno specialista, ovvero un mental coach valido, preferendo un laureato in psicologia rispetto a uno che ha fatto semplicemente un corso.
Il bankroll management è molto facile da applicare e da studiare eppure ci sono molti ragazzi che vanno broke e devono fare ricorso a prestiti o staking continuamente. Ebbene, non esiste una formula magica per gestire il roll.
Dipende tutto dalla propria EV, ovvero da quanto siamo forti realmente a una certa specialità, per fare un esempio pratico negli spin chi ha una chipsEV per game (valore atteso in chips guadagnate per partita) 45, pur essendo sopra il punto di break even (che è 38), swingherà infinitamente di più rispetto a un player che ha un cEV di 60 o più.
Quindi questi due giocatori non possono avere lo stesso roll di partenza e a questo punto ci colleghiamo all’autovalutazione: molti vanno broke perchè si sopravvalutano (leak tra i peggiori e assai diffuso in questo mondo) e partono con un BR non adatto al loro livello.
L’orgoglio li porta a fare level down troppo tardi o a non farlo affatto. Questi giocatori si riconoscono dal loro “celodurismo” in chat o su FB dove criticano continuamente gli altri, incolpando la run dei propri insuccessi : EPIC FAIL!!!
Molto meglio salvare delle mani in cui si hanno dubbi e chiedere opinioni, invece che giudicare le mani di terzi (se non avete dubbi si torna al problema di mindset).
E se un giocatore ci ha fatto un call senza senso, forse abbiamo sbagliato noi a bluffare quello spot perché valutato male il nostro avversario, vuol dire che in futuro ci pagherà anche le “thin” value (capacità di adattamento).
Per fortuna noi di SpinLegends valutiamo costantemente il gioco dei player e tempestivamente facciamo fare level down o up, ma ci rendiamo conto anche se un giocatore ha l’atteggiamento giusto a livello mentale, dando supporto in merito.
Non tolleriamo la maleducazione, e non solo perché è sgradevole e sgradita a tutti. La maleducazione incarna in realtà la copia di tutti gli atteggiamenti che sono nocivi per un poker player e che nel long term sono sempre fallimentari.
Nel poker, ma anche nella vita.
Vito “willyss” Barone
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