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Le nuove size nel cash game: il punto di Luca ‘EasyPush777’ Troisi
L’importo delle puntate, appunto la cosiddetta size, è uno degli argomenti più delicati al tavolo verde e in particolare del poker giocato in modalità cash game.
L’errore più comune da attribuire a questa dinamica in una partita cash riporta ad un comportamento forse troppo meccanico rispetto alla configurazione ottimale: l’utilizzo di importi predefiniti, che non cambiano con il variare delle situazioni in gioco, può essere la causa di un mancato guadagno a beneficio di players più attenti e esperti.
Uno studio approfondito sulla scelta della giusta size bet è il modo più adatto per variare e sorprendere il nostro avversario, il quale non sarà in grado di definire un corretto range di mani.
A prova di questo, abbiamo fatto qualche domanda a Luca “EasyPush777” Troisi, validissimo regular cash game 6max, che ci ha spiegato così il suo punto di vista:
“Partiamo col dire che anche le varie betting size con il passare degli anni hanno avuto una loro evoluzione. Parlando di cash game online, posso ricordare come prima si aprisse automaticamente x3 da ogni posizione e c’era anche qualche reg che UTG apriva x4. Con il passare del tempo, l’apertura x3 ha preso piede e da bottone la tendenza ad aprire x3 con range più stretto ha lasciato spazio ad un’apertura x2 con quasi la totalità del range. Oggi i range di open sono più bilanciati, considerando l’avvento di molti reg ai tavoli che hanno saputo adattarsi agli steal. Secondo me, la scelta della size da utilizzare dipende molto dal range prestabilito: in questo modo, la gestione di questo è solo logica conseguenza. Faccio un piccolo esempio: se siamo da bottone contro due fish e non abbiamo informazioni, comincio con l’aprire leggermente più stretto con size x3; tutto for value insomma!”
Il discorso non cambia sul piano concettuale, anche paragonando altre discipline:
“Che sia MTT, cash game online o live è molto importante guardare i betting pattern dei nostri oppo, perchè tramite le loro puntate avremo modo di delineare un range e prendere la decisione più profittevole. Soprattutto se oppo è un ricreazionale avrà molto spesso dei betting pattern tellati: la maggior parte delle volte sarà molto semplice capire cosa abbia in mano, perché dirà quasi sempre la verità!”
Luca continua la sua spiegazione facendo presente che la size perfetta NON ESISTE. In alcuni casi, l’importo scelto può diventare il nostro primo problema:
“Secondo me non esiste una size adatta per ogni situazione, soprattutto quelle post flop vanno studiate e applicate in base ai casi. Oggi giorno si è passati dal bettare ogni streets con size corpose a bettare con frequenze più alte tramite size piccole per sfruttare i leak dei vari regular che ancora non hanno imparato a gestire le varie bet. Allo stesso tempo questi importi più ridimensionati possono essere un’arma a doppio taglio se non siamo preparati a fronteggiare le reazioni degli avversari; specie negli MTT e ai micro livelli, queste size vengono usate solo per sentito dire o per emulare i vari reg. Un piccolo esempio di come son cambiate le size post flop è il classico spot dove si cbetta su una texture Axx: prima anche i reg aggredivano un determinato range con size che andava attorno al mezzo pot, oggi invece puntano un terzo del piatto, talvolta anche un quarto. Differente invece la scelta della size di cbet su Q8T; qui non cbetterei mai meno di half pot!”