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Max Pescatori dopo il Tana delle Tigri è pronto per le WSOP Europe: “Non me le sono mai perse”
Tra poche ore a Rozvadov prenderà il via una ricchissima edizione delle WSOP Europe e anche i giocatori italiani si stanno preparando per l’appuntamento.
Alcuni azzurri si sono già schierati nella location ceca durante il WSOP International Circuit, altri stanno per fare le valigie.
Tra i connazionali in partenza non poteva mancare Max Pescatori, che in questo periodo ha lasciato la sua Las Vegas per vari impegni live qui dalle nostre parti.
Pescatori in particolare è reduce dalla trasferta slovena al Tana delle Tigri, dove era sicuramente il giocatore più atteso.
Diciamo però che le aspettative non sono andate di pari passo con i risultati al casinò Perla. In un post su Facebook oggi Pescatori ha spiegato nel dettaglio come è stato eliminato dal Main Event:
“Mi sono impegnato ma non è andata bene. Ho giocato il Day 1 dalla prima mano, contrariamente alle mie abitudini, perché sapevo che tanti venivano lì per giocare contro di me, magari scambiare due chiacchiere e farsi i tanto popolari selfie.
Non sono riuscito mai a salire di chips, non ricordo di aver fatto colore o tris. Dopo cinque ore di gioco ho avuto una chance con AK trovando purtroppo KK.
Con il jet lag non ancora superato ho deciso di fare re-entry il giorno dopo, con scarso successo. Nel Day 2 sono uscito nel giro di un paio d’ore“.
Nei side non è andata meglio: “Al primo side ho spillato AA! Ma non è bastato contro un alpinista che amava il K2 trovandolo al flop. Non ce l’ho fatta a scalarlo e GG per me.
Poi c’era il Bounty, torneo tra i miei preferiti. Qui vi devo dare una piccola lezione: i KO o Bounty o HeadHunter, sono da studiare ancora prima di sedersi.
Questo aveva 50€ di taglia e 30€ che andava al montepremi. Per essere corretti se ci danno 20.000 chips, ogni volta che possiamo eliminare qualcuno è come se ci fossero 33.000 chips circa extra nel piatto.
Per questo, le carte, diventano quasi secondarie, perché siamo quasi sempre in quota. Cioè se il nostro avversario ha 10.000 e mostra AA e va all in, noi con 22 avremmo la quota per chiamarlo.
Insomma questi tornei con le supertaglie vanno giocati super aggressivi se si hanno più chips e stretti se siamo corti perché tutti ci chiamano se rilanciamo. Sapendo tutto questo ho vinto… zero taglie“.
Alla fine comunque il bilancio di Pescatori è positivo, nonostante tutto: “L’interesse principale per me era vedere la gente divertirsi. Ho visto tanti sorrisi e tante persone soddisfatte“.
Ci siamo allora fatti spiegare meglio da Max cosa voleva dire con il suo post, approfondendo alcuni temi interessanti: “Ho giocato praticamente tutto il programma del weekend al Perla e non ho piazzato neanche un ITM. Qualcuno si è chiesto come è potuto succedere.
Ingenuamente c’è chi ha ipotizzato che io non mi sia impegnato, ma ovviamente non è vero. Non è detto che l’ospite d’onore di un evento o comunque il pro del team di casa debba per forza prevalere e andare a premio.
In un field amatoriale come quello del Tana delle Tigri è ovvio che un pro può avere un piccolo vantaggio ma deve fare i conti comunque con un’alta varianza. Il gioco al tavolo è imprevedibile, bisogna essere bravi ad adattarsi.
Detto questo, non è però assolutamente vero che è più facile giocare contro i giocatori forti piuttosto che contro quelli scarsi, come pensano erroneamente alcuni.
Non è neanche detto che sia più facile misurarsi nelle varianti. Chi gioca nelle varianti solitamente è molto specializzato, quindi un fish delle varianti è più forte di un fish del NL Hold’em. Io mi trovo a mio agio nei tornei di varianti perché ho tanta esperienza e qualche skill accumulata“.
Ora tocca alle WSOP Europe, un bel salto per Max in quanto a field e numeri: “Non mi sono mai perso le WSOPE. Sono già stato in tutte le location passate, da Londra a Cannes, da Parigi a Berlino. Ci sarò anche a Rozvadov tra pochi giorni, dopo una settimana di stop a Milano.
Giocherò tutti i tornei più importanti fino ai 10mila euro di buy-in. Ho in programma anche un paio di tornei di PLO“.
Per finire Max lancia una piccola frecciatina ad alcuni circuiti live: “Mi piacciono molto i tornei marchiati WSOP perché, a differenza di altri circuiti, sono molto meritocratici. Nel senso che danno risalto ai vincitori dei vari eventi e non solo ai giocatori sponsorizzati“.