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A chi mancano i November Nine delle WSOP?
Il calendario dice che siamo a novembre.
Di solito per i pokeristi questo significa una cosa sola: November N… Ah no, scusate: lo storico appuntamento con i November Nine delle WSOP è stato cancellato qualche mese fa.
I più distratti forse non se ne saranno nemmeno resi conto. Del resto la notizia è arrivata improvvisamente a maggio, praticamente a ridosso delle World Series estive di Las Vegas.
In realtà già da tempo si parlava di una possibile svolta, ma poi la decisione è stata presa in maniera repentina e inaspettata per quanto riguarda le tempistiche.
Insomma, un anno fa Qui Nguyen si laureava campione del mondo alle WSOP del Rio e teoricamente resterà a lungo (se non per sempre!) nella storia pokeristica come l’ultimo giocatore capace di imporsi tra i November Nine.
Questa estate Scott Blumstein ha messo le mani sul suo braccialetto dopo aver goduto solo di qualche giorno di pausa prima del final table del Main Event, senza aver aspettato insomma lunghi mesi.
Tutto ciò ha destabilizzato il mondo del poker? Ha sconvolto gli animi degli appassionati? Apparentemente no. Non più di tanto, dai. C’è qualcuno che davvero sente la mancanza dei November Nine? Non sembrerebbe.
Il format dei November Nine è durato dal 2008 al 2016 e ha ormai fatto il suo tempo. Sicuramente è stata una bella trovata televisiva per gli anni del boom del nostro amato gioco, però è arrivato il momento di cambiare.
Ci sono talmente tanti tornei interessanti in giro per il mondo al giorno d’oggi che tre mesi e mezzo di attesa per un tavolo sono diventati un pochino troppi.
Il Main WSOP non è l’unico evento live a mettere in palio premi milionari. Ci sono tanti circuiti concorrenti che meritano attenzione, come il WPT, i tornei PokerStars, quelli di partypoker, ecc…
Eppure ci scende una lacrimuccia ricordando i due italiani che sono riusciti a sedersi tra i mitici November Nine in questi ultimi anni.
Il primo italiano a raggiungere il prestigioso traguardo fu Filippo Candio nel 2010. Ve lo ricordate, vero? Il player sardo si piazzò 4° nell’edizione vinta dal canadese Duhamel.
Il romano Federico Butteroni ci ha regalato un bel bis nel 2015, durato però poco visto che Fede è uscito presto, in ottava posizione per essere precisi.
Se Candio è tornato a casa con 3.092.545$ di premio, Butteroni si è dovuto accontentare di 1.097.009$ che comunque schifo non fanno!
I finalisti del Main WSOP delle prossime edizioni saranno penalizzati per quanto riguarda visibilità e notorietà? Non più di tanto. Basta vedere cosa è successo agli ultimi due vincitori delle World Series per avvalorare la nostra tesi…
Qui Nguyen non ha più piazzato mezza bandierina live dal suo incredibile exploit del 2016. In effetti non è esattamente un poker pro, ma qualcosina magari avrebbe potuto dare ancora al nostro ambiente…
Blumstein invece dopo una meritata pausa è tornato ai tavoli centrando un paio di ITM. A settembre ha messo la bandierina al WPT Borgata Main Event di Atlantic City. A ottobre ha chiuso 9° in un KO Bounty del WPT Maryland.
Si è meritato inoltre un seat nella terza edizione del format King of the Hill, insieme a gente del calibro di Brandon Adams, Dan Colman e Olivier Busquet.
A dirla tutta Blumstein aveva già un passato da pro dell’online, quindi era prevedibile che si sarebbe rivelato un ambasciatore migliore di Nguyen per il poker. Blumstein resta comunque un ragazzo molto umile, che fa notizia più che altro per le sue skills.
Lasciando stare il confronto tra gli ultimi due campioni WSOP, leggete l’elenco qui sotto e diteci secondo voi se davvero la formula dei November Nine ha consegnato alla leggenda i vari vincitori del Main. Sicuramente certi appassionati si ricorderanno tutte queste nove vittorie, ma non è per nulla scontato…
L’albo d’oro dei November Nine:
2008 (Danimarca) Peter Eastgate 9.152.416$
2009 (Stati Uniti) Joe Cada 8.547.042$
2010 (Canada) Jonathan Duhamel 8.944.310$
2011 (Germania) Pius Heinz 8.715.638$
2012 (Stati Uniti) Greg Merson 8.531.853$
2013 (Stati Uniti) Ryan Riess 8.359.531$
2014 (Svezia) Martin Jacobson 10.000.000$
2015 (Stati Uniti) Joe McKeehen 7.680.021$
2016 (Stati Uniti) Qui Nguyen 8.005.310$
Cosa abbiamo dimenticato nella nostra analisi? La maggiore possibilità di trovare uno sponsor avendo a disposizione diverse settimane piuttosto che alcune ore? Può darsi, ma non servono trattative infinite per mettere al petto una patch.
Servono mesi di coaching per arrivare preparati a giocarsi il tavolo finale della vita? Di certo non fa male un aiutino da parte di giocatori esperti e preparati, ma alla fine in un singolo final table tutto può succedere e le carte hanno un ruolo troppo determinante.
Se proprio dobbiamo trovare un lato negativo del tavolo finale a luglio, va detto che per tifosi e amici dei finalisti è difficile organizzarsi in pochi giorni per una trasferta a Las Vegas. Le tifoserie in effetti avrebbero bisogno di un po’ di tempo per prepararsi.
Anche i media preferirebbero forse avere più tempo per approfondire le storie dei personaggi del tavolo e costruire qualche motivo di interesse in più. Ma in fondo, chi se ne importa? Meglio godersi tutto lo spettacolo del Main WSOP senza troppa attesa!