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GTO o exploitative? Negreanu illustra la terza via: “Sto studiando… l’hybrid poker!”
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Negli ultimi tempi Daniel ha ammesso candidamente la sua inferiorità nei confronti delle nuove leve del poker mondiale, provenienti in prevalenza dalla Germania, specie dopo la cocente delusione al Poker Masters dominato da Sontheimer.
Onore al merito insomma, ma non una resa vera e propria. Negreanu sente molto la competizione, ha voglia di dimostrare al mondo che non si trova in cima alla all-time money list per caso e, a differenza di Phil Hellmuth, è pronto a rimettersi in gioco.
Lo annuncia candidamente nel corso di un podcast – davvero interessante – messo in rete qualche giorno fa, nel corso del quale si apre in maniera imprevista agli ascoltatori su diversi argomenti, a cominciare dalle relazioni sentimentali fino alle ultime considerazioni su Hellmuth e Chris Ferguson.
La parte più interessante riguarda però il percorso che Daniel sta affrontando assieme a ‘mjpoker‘ e ‘avoidthe9to5‘, i suoi collaboratori/coach:
“Ora sto lavorando a qualcosa che chiamerei ‘hybrid poker’, un mix tra GTO e gioco exploitativo. Matt è molto bravo a usare i solver e capisce la GTO ad altissimi livelli, mj invece è molto bravo a controbattere proponendo il suo punto di vista più incentrato sul gioco exploitativo. Entrambi mi danno una base solida di conoscenze senza cambiare ciò che mi ha fatto diventare un gran poker player. Mi permettono di pensare agli spot in una maniera diversa, in modo da vedere la situazione da prospettive differenti.”
L’autocritica prosegue senza sosta: “Fino a poco tempo fa il mio gioco non era bilanciato, semplicemente elaboravo supposizioni su avversari e situazioni di gioco in base alla sensazione del momento. Quando però ti trovi a giocare contro gente ha dimestichezza con la GTO, questo non basta più e diventi exploitabile. E’ difficile per uno come me cambiare, vi faccio un esempio: contare le combo? Non sapevo nemmeno cosa significasse fino a qualche anno fa, mica contavo le combo, pensavo questo avrà questa mano o quest’altra!”
Daniel parla con molta disinvoltura e non si fa problemi ad ribadire le difficoltà incontrate al Poker Masters:
“Schillhabel, Scott Seiver e Sontheimer mi hanno letteralmente outplayato al Poker Masters, mentre contro gli amatori ho runnato malissimo. L’eccesso di sicurezza in se stessi può essere pericoloso ed era quello che mi stava capitando e mi è capitato diverse volte in carriera. Perché quando una cosa diventa troppo facile ci si annoia e si smette di lavorare sul proprio gioco. Ora invece ho cominciato un percorso molto duro ma posso dire una cosa: sono più appassionato di poker ora di quanto non sia mai stato prima, perché adesso vincere è molto più difficile!”
Stando alle sue parole la motivazione sembra essere alle stelle, anche se rimboccarsi le maniche dopo aver dominato la scena per anni è di per sé un’impresa:
“Il viaggio nella GTO sta diventando molto duro, ma sono molto eccitato. Non era sfortuna il fatto che il Poker Masters sia stato un flop, ricordo almeno due situazioni in cui Sontheimer è riuscito a bluffarmi in un mega pot prima e prendere full value in un altro. Mi piace tanto come lavorano i tedeschi, c’è grande spirito di squadra e non lo fanno in modo scorretto. Con Ivey, Cunningham e Juanda facevamo lo stesso una decina d’anni fa, ci scambiavamo informazioni per migliorare a vicenda.”
Ce la farà Negreanu a tenere il passo dei “teteschi”? Scrivetecelo sulla nostra Fanpage!