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Gus Hansen all’attacco: “Ho riscoperto il piacere di giocare i tornei! Il 2018 sarà il mio anno”
Chi non muore si rivede.
Dopo le arcinote, devastanti perdite online degli ultimi anni, Gustav “The Great Dane” Hansen sembrava essersi definitivamente ritirato dalle scene.
Così come accaduto per Tom Dwan si sono rincorse a ripetizioni voci sul fatto che fosse davvero andato definitivamente broke. Così come ‘durrrr’, Gus è pian piano riapparso, facendo capolino nei più importanti circuiti internazionali e nelle varie Room high Stakes dei casinò di Vegas nell’estate appena trascorsa.
Pochi giorni fa, stuzzicato dai colleghi di WPT.com in occasione del WPT Dive Diamonds andato in scena al Bellagio, Gus ha definitivamente ufficializzato il suo ritorno in pista:
“Vero. Negli ultimi 5 anni ho davvero lasciato la scena dei tornei di poker. E’ successo in maniera abbastanza casuale anche perché ho giocato il One Drop e mi sono davvero divertito. Anche se l’ho praticamente sbollato, che non è mai troppo divertente, penso di aver giocato abbastanza bene. Naturalmente, ho fatto alcuni errori, ma chi non li commette? Ora sono qui per questo WPT, ma è solo un antipasto…”
Il blitz nel casinò re della Strip ha infatti annunciato che il suo ritorno ufficiale avverrà nel 2018:
“Resterò al Bellagio ancora per un po’. Sto tornando a giocare con il giusto ritmo e probabilmente giocherò molto di più nel 2018. Ho improvvisamente riscoperto il gusto nel giocare MTT e con le giuste motivazioni so di poter ancora competere ai massimi livelli.”
A tal proposito Gus apre una parentesi che rivela una non scontata umiltà:
“Oggi i giocatori forti sono più forti rispetto al passato, ma la cosa davvero ‘tough’ è che i giocatori scarsi sono a loro volta più forti. Un tempo c’erano un sacco di bad players che potevi mettere sotto pressione, oggi sono loro a crearti delle difficoltà: rilanciano e fanno tante cose particolari. E’ decisamente più difficile”.
In un inevitabile e continuo parallelismo tra presente e passato, Hansen è tornato a parlare del libro che lo ha rese celebre, quel “Every hand revealed” nel quale raccontò passo dopo passo tutti gli spot che lo portarono a trionfare nell’Aussie Millions del 2007 per una prima moneta da 1.192.000$:
“Pubblicare quel libro mi ha rovinato. Nessuno credeva che io potessi mai avere una mano di valore, nelle menti di tutti i player con cui mi sedevo al tavolo stavo sempre bluffando. L’errore è stato ovviamente quello di non aggiustare la mia immagine. E’ che giocare tight proprio non fa per me… Ora che non vedono la mia faccia da un po’, magari hanno cambiato idea.Vedremo!”