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Negreanu a tutto campo: “Gioco un poker nuovo e migliore, ma i giovani tedeschi sono i più forti al mondo”
Ha piazzato la sua prima bandierina nel 1997 e da allora ha incassato oltre 35 milioni di dollari in tornei live. Su di lui è stato girato perfino un film.
Parliamo ovviamente di Daniel Negreanu, pro di PokerStars e leader della All Time Money List. Credenziali che lo rendono l’interlocutore ideale per una intervista a 360° sulla situazione attuale del poker mondiale.
PokerStars School infatti in questi giorni ha pubblicato una intervista esclusiva divisa in due parti con Negreanu, sempre impegnato nei più importanti tornei del mondo contro avversari decisamente tosti.
Negreanu dice cose molto interessanti sul futuro del gioco, sugli High Roller che dominano la scena attuale e su chi sono i più forti giocatori al mondo.
L’intervista inizia però con la descrizione della routine di Negreanu prima di un grande torneo. Sentite cosa risponde Kid Poker:
“La mia vita è tutta una routine in realtà. Credo che il segreto per rendere al massimo sia il sonno. Io sono un grande dormiglione. Dormo otto ore a notte senza problemi. Faccio una bella colazione e non mi faccio distrarre da nulla, sono concentrato su quello che devo fare durante il giorno“.
Meglio giocare tanto poker o riposarsi prima di un grande evento? “Ho provato entrambi gli approcci con successo. Se sei in forma e le cose ti vanno bene ci sta giocare più poker possibile. Se invece sei in bad run e non stai bene, meglio riposare e tornare con un mindset rinfrescato“.
Negreanu dispensa quindi consigli a chi giocherà per la prima volta un torneo da 25.000$ di buy-in durante il prossimo PSPC: “Considerate che si parte con tanti big blinds. Giocate conservativi, non fate nulla di pazzo e individuate gli squali del tavolo. Costruitevi un’immagine nei primi livelli per poi sfruttarla. Ricordate che i tornei non si vincono nel primo livello. Non stressatevi, divertitevi. Dopo un po’ vi renderete conto che è solo poker. Se partecipate solo con lo scopo di vincere, subirete lo stress. Meglio presentarsi semplicemente con l’idea di vivere una bella esperienza, senza niente da perdere“.
Negreanu snocciola questi consigli da Las Vegas durante un Super High Roller del Bellagio sul quale dice: “Questo è il torneo più difficile che abbia mai giocato. Ci sono 20 giocatori e nessuno di loro ha un lavoro, nessuno è un giocatore ricreazionale. Sono stregoni di alto livello. Di solito in questi field si vedono 20 pro e 3 ricreazionali. Comunque anche i ricreazionali sono avversari tosti, perché spesso sono individui intelligenti e ricchi.
La varianza ovviamente diventa un fattore più importante quando c’è una simile concentrazione di giocatori molto bravi. Le differenze tra le skills sono minime, non come in un Main Event della PCA per esempio, dove certi pro hanno un grande vantaggio.
Ragionando in termini di ROI (Return On Investment), io metto 10mila dollari nel Main Event delle WSOP convinto di avere indietro 40-50k. Un ROI del 400%. Giocando un Super High Roller invece è già un ottima cosa avere un ROI del 15%.
Venti persone che giocano un torneo senza rake sbagliano se pensano di avere un vantaggio sicuro. Solitamente gli High Roller non prevedono rake nel primo entry. Appena togli gli amatori dal field però l’equazione cambia e il 25-30% del field diventa perdente. Ribadiamo un vecchio detto. Puoi anche essere il quinto giocatore più bravo del mondo, ma farai schifo contro i primi quattro“.
Entriamo nel tecnico e parliamo del preflop, apparentemente più passivo negli ultimi tempi: “Intorno al 2010 e 2011 i giocatori hanno dato di matto. Si sono viste troppe 6-bet e cose così, per machismo. Era stupido. Non va bene per il poker. Ora la gente si è resa conto che non era necessario. Vediamo molte 3-bet ma non tante 4-bet. Si difende molto i bui o si chiama per vedere il flop. Così si gioca bene. Alcuni giocatori dell’era delle 5-bet e 6-bet adesso servono patatine fritte o si sono adattati.
Intorno al 2003-2005 ho vinto tutto perché era più facile. Ora sono più forte, eppure non vinco come in quegli anni. Trovo irrispettoso Phil Hellmuth quando offende i ragazzi del poker chiamandoli idioti. Quei ragazzi spendono 12-14 ore al giorno studiando duramente il gioco. In ogni industria non puoi pretendere di battere gli altri se non ti aggiorni per 15-20 anni. I ragazzi di oggi giocano ai massimi livelli, lavorano sodo. Bisogna essere pazzi per pensare di competere con loro senza lavorare“.
Spostiamoci nella seconda parte dell’intervista, dove si parla della salute del poker mondiale: “Se non fosse avvenuto il Black Friday oggi il livello sarebbe ancor più elevato. I giovani forti sono Adrian Mateos dalla Spagna, Fedor Holz dalla Germania e altri giovani tedeschi. Non ci sono giovani americani nella lista.
Tre anni fa magari la gente non si sentiva a suo agio davanti alle telecamere. Oggi non si fa più distrarre. Ho sentito un’intervista di Steffen Sontheimer, probabilmente il miglior giocatore del momento, che spiegava quanto si sente a suo agio sia bluffando che con il nuts. Questo succede perché il bluff non è più una mossa incredibile usata per rubare un piatto, ma è una normale mossa che si usa circa il 35% delle volte.
Sontheimer non si emoziona perché sa che sta facendo una cosa bilanciata e corretta. Se stai facendo un bluff sbagliato allora ti devi preoccupare, ma se stai semplicemente premendo un bottone dopo un ragionamento, allora non stai facendo un errore. E non importa come reagirà il tuo avversario“.
Negreanu ribadisce un concetto importante: “Sto giocando il mio miglior poker ma devo ancora migliorare per battere questi nuovi e bravi giocatori. In passato ero un giocatore exploitativo, non conoscevo la GTO (Game Theory Optimal). L’ho imparata e ho capito perché questi ragazzi ci mettono due minuti a prendere una decisione“.
Negreanu conferma anche il suo odio contro il tanking: “Quasi tutti gli High Roller oggi usano lo shot clock perché è necessario. Nessun ricreazionale vorrebbe giocare con Christoph Vogelsan o Byron Kaverman che giocano una mano da 25 minuti dove poi mostrano assi contro re. Non è divertente. Capisco che per certa gente sia importante pensare a lungo per prendere la giusta decisione, ma c’è un limite. Se tutti facessero così, distruggerebbero i tornei. Se tutti pensassero tre minuti per ogni decisione quante mani si giocherebbero in un’ora?
Quando nella BNA non c’era lo shot clock da 24 secondi, la squadra in vantaggio di 10 punti continuava semplicemente a passarsi la palla. Ciò uccideva il gioco e non era divertente da guardare. Quindi è giusto anche nel poker rendere più godibile lo spettacolo per gli spettatori“.
Negreanu parla poi di qualche altro noto giocatore: “Nick Petrangelo e Scott Siever giocano in maniera molto atipica. Quando giochi contro Holz o Sontheimer ti tirano fuori sempre qualche mossa nuova. Per esempio dopo una sfilza di check Sontheimer spara una puntata di tre volte il pot e ti lascia spiazzato.
Adoro comunque giocare contro di loro. Voglio mettermi alla prova. Rispetto molto questi giocatori e non penso di essere migliore di loro. Gioco a poker da 20 anni e so riconoscere quando sono inferiore ad altri“.
Chiudiamo tornando a parlare del Players Championship: “Sarà difficile veder vincere un qualificato. In questi tornei può capitare a chiunque di fare un grosso stack, ma poi a 18 left restano sempre giocatori fortissimi che prendono il sopravvento“.