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Moneymaker racconta la sua favola che dura da 15 anni: “Mi chiedono ancora se il mio cognome è finto”
Questa estate al Rio di Las Vegas si giocheranno le WSOP 2018.
Sapete cosa significa? Significa che sono passati ormai 15 anni dalla clamorosa vittoria dell’americano Chris Moneymaker al Main Event più importante del pianeta.
Era il 2003 infatti quando quel giocatore amatoriale, che di lavoro faceva il contabile, si qualificò online con pochi spiccioli al torneo più prestigioso al mondo, vincendo la bellezza di 2.500.000$ e dando il via al cosiddetto Moneymaker Effect.
Dopo 15 anni cosa combina Moneymaker? Beh, di certo non ha abbandonato il mondo del poker. Chris è sempre presente sulla scena live con la patch di PokerStars al petto.
In un paio di recenti interviste, Moneymaker ha ripercorso ancora una volta tutta la sua straordinaria storia di giocatore amatoriale diventato uno dei più famosi ambasciatori del poker nel mondo.
Molte persone hanno iniziato a giocare guardando proprio Moneymaker in TV. Ma come ha iniziato a giocare a poker Moneymaker? Ecco la risposta:
“Avevo 24 o 25 anni quando ha iniziato a giocare. Ho scoperto il poker grazie al film Rounders e così abbiamo organizzato una partitella tra amici. Giocavamo in modalità dealer’s choice a varie varianti. Un mio amico sceglieva sempre il NL Hold’em e io lo odiavo a quei tempi. Da quella volta comunque ho sempre avuto il mio home game.
In seguito ho provato a fare qualche trasferta nei casinò. Chiudevo sempre in perdita, finché non ho iniziato a concentrarmi solo sul poker, lasciando perdere gli altri tavoli. Qualcuno poi mi ha parlato del sito PokerStars e ho iniziato a giocare anche online. Il resto è storia nota“.
Da quel Main WSOP del 2003 molte cose sono cambiate, altre sono rimaste identiche. Chris racconta infatti che c’è una domanda alla quale risponde da 15 anni: “Mi chiedono continuamente se il mio cognome è vero o inventato. Non so perché continuano a chiedermelo. Alcuni continuano a scherzarci sopra ma non penso che faccia ridere“.
Curiosamente, esiste un altro Chris Moneymaker che ha scritto pure un libro, solo che non c’entra niente col poker. A proposito di libri, il Chris pokerista svela un particolare abbastanza curioso:
“Non ho letto i libri che hanno scritto su di me. Ho dato un’occhiata solo a qualche capitolo anche se sicuramente sono bei testi. Il fatto è che non leggo molti libri, mi piace di più guardare i video o cose così. A dirla tutta vedo sempre meno poker in televisione, ma mi piace sempre giocarlo quando mi siedo al tavolo“.
Moneymaker non sarà il giocatore più forte del mondo, ma la sua fama lo segue da 15 anni: “Ogni tanto mi succede di essere riconosciuto per strada. Non mi dispiace, è bello avere dei fans. Penso di avere la giusta fama. Non sono uno sconosciuto ma per fortuna non sono neanche un giocatore di NBA. Loro sono delle star, non possono proprio muoversi senza essere seguiti e travolti dai tifosi“.
Chris parla poi della moglie e della famiglia: “Mia moglie è una donna fantastica e controlla tutti i nostri soldi. Lei è il segreto del mio bankroll management, aspetto importantissimo di una carriera. Il roll management è la skill più importante per un giocatore di poker.
A casa mia però non si gioca a poker. Tutti i miei familiari sanno qualcosa del gioco e si interessano a quello che faccio, ma non sono appassionati giocatori.
Non voglio che i miei figli diventino giocatori di poker professionisti, ma insegnerò loro il gioco perché è fantastico da un punto di vista sociale e matematico“.
Moneymaker vive a Memphis, Tennessee. Gli piace molto fare il papà ma ogni tanto qualche partita se la concede: “Il posto più vicino per giocare a poker sta a 30 minuti da casa mia circa. Si gioca a cash 1/2 o 2/5$. Ci vado solo quando sono solo a casa senza nulla da fare. Altrimenti preferisco stare con mia moglie e i miei tre figli.
In questi anni inoltre ho giocato sempre una bella partita con dei businessmen a bui 10-25 dollari. Ultimamente la partita è diventata un 25-50$ di PLO. Si entra con 10mila o 20mila dollari e l’ambiente è molto sicuro“.
Nei prossimi mesi Chris ha un altro progetto pokeristico da portare avanti: “Insegnerò a giocare ad alcune persone che parteciperanno al PSPC delle Bahamas del prossimo mese di gennaio. Sarà una bellissima esperienza per loro, così come lo sarà per tutti quelli che vinceranno il Platinum Pass di PokerStars”.
Moneymaker è impegnato con Stars anche su un altro fronte a dir la verità: “Lavoro con BetStars, faccio review delle partite di NFL. Mi hanno chiesto di occuparmene e ho accettato volentieri“.
Insomma dopo tre lustri Chris Moneymaker è ancora sulla cresta dell’onda, sebbene in tutti questi anni non abbia vinto nei tornei live neanche la metà di quei 2,5 milioni shippati nel 2003. Ma noi tifiamo per lui comunque, non è vero?