Soccer e Poker – Italia vs USA

Ricordo l’anno scorso di avere scritto un articolo in cui evidenziavo quanto agli statunitensi cominciasse a piacere il “soccer”, il calcio. Un articolo ilare ma che, a questo punto, va approfondito a distanza di 12 mesi. Questo, forse, sarà un po’ meno ilare (del resto a essere italiani e parlare di pallone, ora, che c’è da ridere….) però ritengo sia doveroso entrare nei dettagli del fenomeno.

Mi sembra perfetta l’analogia con il Texas hold’ em in Italia che in un lustro ha preso il volo, come il soccer negli States: quello che per noi prima non esisteva ora è religione. Mentre scrivo, qui in sala stampa, vedo due bei monitor che ripetono ESPN, che da tanto spazio a Le Bron James, e alla sua prossima destinazione, ma che, spesso, propone spot delle sfide sudafricane.

E, attenzione, gli Stati Uniti sono già usciti. Però pare proprio che gli americani si siano innamorati di questo gioco e siano pronti a vedersi Argentina- Germania con birra e pop corn. Allo stesso modo, fino a qualche anno fa, parlarci di flop, turn e river era ostrogoto, ora è gergale. Pare che qualcuno, nell’ intimità, abbia detto alla fidanzata: “Ti piacciono i preliminari? Con me stai tranquilla, preflop sono bravissimo!”.

Si trattava, però, di un chiaro bluff e allo show down lei gli ha detto: “La nostra storia non ha futuro, è drawing dead”. Oggi Marco Traniello mi ha annunciato che è nata la Nazionale italiana di poker e, quando mi ha fatto i nomi, ho capito subito che poteva fare strada: personaggi che possono confrontarsi a livello mondiale. Molto meglio dei nostri calciatori che non hanno avuto possibilità di competere con i migliori semplicemente perché hanno perso con i peggiori.

Posso stare sicuro che Dario Minieri può portare via lo stack a Phil Ivey, e pure che Cannavaro non può più tenere Luis Fabiano. Cosa saranno gli Stati Uniti nel soccer tra dieci anni? Fortissimi perché molti ragazzi di colore invece di tirare a canestro proveranno a tirare in porta. Cosa sarà l’ Italia nel poker tra dieci anni? La crescita non sarà così esponenziale, però tra i tanti praticanti scoveremo sempre più eccellenze, e poi miglioreremo in quelle discipline, tipo razz, stud e via dicendo, che oggi quasi non pratichiamo. Questo ci fa ancora stare al piano di sotto rispetto agli americani: il problema è che adesso non possiamo neanche dirgli che siamo più forti a calcio…

Dal nostro inviato a Las Vegas Jack Bonora