Cosa dicono sul gaming i programmi dei partiti politici?

Domenica 4 marzo, proprio il giorno del Main Event Turbo Series e del Major Explosive Sunday iPoker, il popolo italiano sarà chiamato al voto.

Ma qual è la posizione sul gaming dei partiti in corsa alle urne?

Tanti sono stati i proclami e le promesse pre-elettorali, ma solamente alcuni hanno approfondito il tema tanto caro a noi amanti di Texas Hold’em .

Vediamo quali sono le posizioni sul gaming dei vari schieramenti per come sono state riportate dall’agenzia Agimeg.

Centro destra

Forza Italia non tratta nello specifico l’argomento ‘gaming’ nel suo programma, ma nella coalizione di centro destra l’argomento è affrontato in modo dettagliato da Lega e Fratelli d’Italia.

Nel programma della compagine guidata da Matteo Salvini la spesa complessiva degli italiani sul gaming è calcolata in 19,5 miliardi, per una spesa pro-capite di 478€, “circa la metà di quanto mediamente pagato dagli italiani per Imu e Tasi sulla seconda casa nelle città capoluogo”.

Proprio per questo la Lega promette “controlli fiscali più stringenti; autorizzazione all’installazione delle slot machine solo in luoghi deputati (no bar, distributori ecc); incrementare distanza minima dai luoghi sensibili (scuole e centri di aggregazione giovanile) di almeno altri 1.000 mt (attualmente è di 500 mt)”

Fratelli d’Italia tratta invece il gaming non in modo diretto ma nel capitolo del programma dedicato agli interventi sulle entrate dello Stato sostenendo che è “inaccettabile  che la Corte dei Conti abbia contestato alle società di gioco d’azzardo 98 miliardi e lo Stato spera di recuperarne appena 2,5”

Movimento 5 stelle

I Pentastellati sono di sicuro la formazione più sensibile sul tema, come già chiarito da Alessandro Di Battista più di una volta in televisione.

Nel programma del Movimento 5 Stelle il gaming è affrontato in primo luogo nella sezione dedicata alla salute, in merito a prevenzione e promozione contro le dipendenze.

Sono inoltre previsti otto punti per il contrasto al gioco d’azzardo patologico che vanno dal divieto assoluto di pubblicità alla trasparenza finanziaria per le società operanti nel gioco di azzardo, passando per abolizione dei concessionari, eliminazione dei machines gambling, obbligo di una tessera del giocatore per limitare la spesa e prevenire il gioco minorile, campagne informative contro l’azzardo patologico nelle scuole e sui media, istituzione di nuclei specializzati nelle Forze dell’Ordine per il contrasto dell’illegalità e dell’azzardo, dare maggiori poteri a Regioni e Comuni per tutelare i cittadini.

Centro sinistra

La coalizione di centro sinistra, formata da PD, Insieme, Civica Popolare e +Europa, non affronta nello specifico il tema del gioco nei suoi programmi elettorali.

Altri

Nessun accenno al tema del gioco nei programmi di Liberi e Uguali,  PRI, Potere al Popolo, PC, Sinistra rivoluzionaria e DC.

Destre Unite parla invece di “Stato biscazziere” e della necessità di “nuove norme miranti a uniformare a livello nazionale la situazione contrastando il gioco diffuso e introducendo politiche di recupero e sostegno per i soggetti colpiti e per le famiglie”.

Popolo della famiglia, il partito di Mario Adinolfi, parla di “contrasto alla ludopatia e al gioco d’azzardo”.

Popolo per la Costituzione auspica “Norme più restrittive rispetto alla presenza indiscriminata di sale gioco nei pressi di luoghi sensibili (scuole,impianti sportivi,ecc.) e contro ogni forma di pubblicità del gioco d’azzardo”.

Infine parla di gaming anche il programma del SudTiroler Volkspartei: il partito altoatesino accenna al gioco in un capitolo dedicato alla modifica dello Statuto di autonomia, con la “revisione delle norme sull’ordinamento finanziario” che fa riferimento alle entrate accise e al gioco d’azzardo.