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Le sei distrazioni da evitare durante una trasferta di poker
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Dopo aver elencato i possibili svantaggi di un grinder online vincente privato della sua cara scrivania, oggi torniamo sull’argomento per fare il punto della situazione sotto un’ottica differente.
Quando si organizza un viaggio verso una meta pokeristica è bene sapere che la bilancia dei fattori negativi pende sempre dalla parte del ‘turista’; questo non per sottovalutare le abilità del player lontano da casa ma per evidenziarne le differenze rispetto ai regular del posto.
Prendete nota! Di seguito, ecco le sei distrazioni da evitare durante una trasferta di poker.
1) Il richiamo dell’azione
A differenza dei clienti abituali, il pokerista in trasferta ha percorso una distanza considerevole per raggiungere (finalmente) la sala da poker e sarà dunque più propenso ad entrare nel vivo dell’action rispetto alla normalità.
Sarà più incline a scommettere, ad essere aggressivo e verrà probabilmente influenzato dal contesto: location, chips, fila alla cassa, contanti…
Situazione opposta per i frequentatori assidui, che avranno la calma e la pazienza necessaria per aspettare il momento propizio e la mano giusta.
2) Assenza di selezione del gioco
Allo stesso modo, non è possibile permettersi una corretta table selection. Per tempo, voglia e mancanza di informazioni.
Supponiamo che un giocatore sia arrivato sul posto di venerdì e se ne vada il mercoledì successivo: potrebbe avere in programma di stare con gli amici o con la famiglia, visitare la città o dedicarsi ad altri interessi.
A causa del tempo limitato, quando un player decide di andare al casinò sta andando a giocare, anche quando le partite non sono poi così profittevoli.
3) Cose gratis
Permettete l’ossimoro: le cose gratis costano!
Il pokerista in trasferta adora tutto ciò che il posto ha da offrire; come si fa a rifiutare cibo e bevande gentilmente concesse dal casinò?
Anche in questo caso, i clienti del posto sono abituati a queste frequenti esposizioni e sanno gestirle. Per loro non è un grosso problema.
Sono nella sala da poker abbastanza spesso da non cambiare il loro gioco alla ricerca di roba gratuita: giocano quando ci sono le partite migliori ignorando ogni incentivo per la visita.
4) Altre opportunità di gioco
Blackjack, roulette, scommesse sportive.
Alcuni giocatori sono immuni da queste distrazioni, ma tanti altri si dilettano occasionalmente in altre forme di gioco d’azzardo quando se ne presenta l’occasione.
Una volta terminata la sessione, gli habitué della sala possono facilmente tornare a casa e fare altro; non è così per i ‘poker tourists’ sedotti dalla rara opportunità offerta nel breve periodo di permanenza in città.
A volte anche i players più disciplinati cadono in tentazione…
5) Lo stile di vita
Il pokerista in trasferta in genere beve e mangia di più, bazzica qua e là per tutto il tempo e dorme meno rispetto al solito.
Questo routine temporanea ha alcuni costi, non solo economici. Le notti insonni diminuiscono l’attenzione e tutto ciò si riflette sul tavolo da poker.
Gli eccessi ci allontanano dal nostro gioco migliore! Salute, energia, e skills sono direttamente connesse ad uno stile di vita sano.
6) Bankroll limitato
Da non dimenticare l’aspetto economico.
I poker players organizzano generalmente la trasferta con un budget severamente limitato per ovvie ragioni.
Anche se il bankroll può essere completamente accessibile tramite bonifici bancari o in parte tramite il credito del casinò, assegni e sportelli bancomat, fissare un limite è cosa buona e giusta.
E allo stesso tempo influenzerà il gioco. Alcuni players hanno viaggiato e giocato così tanto fino ad essere immuni da tale considerazione, altri ne sono immancabilmente condizionati.