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Chris Moneymaker rivive il suo storico Main Event: “Ho tenuto testa ai migliori al mondo”
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Vi è piaciuta la Pokerography di Phil Hellmuth che vi abbiamo proposto qualche giorno fa?
Allora è il momento di goderci un secondo, bellissimo documentario preparato da Poker Central. Questa volta il protagonista è Chris Moneymaker.
Tutti conosciamo più o meno la storia dell’uomo che ha vinto a sorpresa il Main Event WSOP del 2003, qualificandosi online con pochi dollari.
Ogni tanto però la sua impresa va ripescata, anche perché spuntano sempre nuovi aneddoti e dettagli curiosi. Ecco come introduce Moneymaker il suo racconto:
“Il mondo è un posto strano. Io credo nel karma e nel destino. Le cose accadono per un motivo. Non so perché sono stato così fortunato nel vincere il Main WSOP. Devi essere nel momento giusto al posto giusto per cambiare la tua vita“.
Ed ecco come illustri poker pro descrivono questo family man del Tennessee. Hellmuth dice: “Io amo Chris Moneymaker. Quello che ha fatto per il poker è incredibile“. Vanessa Selbst giustamente sottolinea: “La sua storia ha ispirato tantissimi giocatori“. Negreanu insiste: “Ha cambiato il poker per sempre“.
Torniamo allora ad ascoltare le parole di Moneymaker: “Sono cresciuto a Knoxville. Mio padre era un gambler, mi insegnò a giocare a Black Jack. Avevo 13 anni quando mi portò per la prima volta con lui a giocare“.
Il giovane Chris però cominciò a spendere tanti soldi in un altro campo: le scommesse sportive, quelle sul football in particolare. Finito il college, trovò lavoro come ‘traveling accountant’ e mise anche su famiglia.
Lo stesso Chris dice: “Giocavo a poker ogni tanto. Gli attentanti dell’11 settembre 2001 però sconvolsero il mercato in cui lavoravo e mi ritrovai disoccupato. Iniziai allora a giocare a poker online un po’ più professionalmente“.
Dopo mesi di ricerca Chris trovò un altro lavoro di ragioneria, ma la paga non era niente di che e quindi si trovava ancora in guai finanziari:
“Ero molto stressato. Per diversi anni sono andato avanti con il nuovo lavoro. Quando tornavo a casa mi mettevo a giocare su internet. Sono stati tempi duri“.
Nel mese di aprile del 2003 però tutto è cambiato. Un sabato notte, dopo il lavoro, Chris si è collegato al suo sito preferito (PokerStars.com) e ha giocato un torneo da 39$ di buy-in.
E pensare che lo ha fatto per errore: “Non sapevo che fosse un satellite per le WSOP! Pensavo fosse un torneo normale. Se mi fossi accorto del premio in palio, non l’avrei neanche giocato.
C’erano tre seat in palio mentre il quarto si prendeva un premio in denaro. Io volevo allora arrivare quarto. Invece ho vinto“.
Chris allora ha venduto il 50% delle quote per avere subito un po’ di denaro a disposizione. Suo padre gli ha comprato 3.000$ e il suo amico David 2.000$.
“Il giorno dopo sono andato in ufficio e ho detto che avevo bisogno di un periodo di ferie. Mi hanno dato la settimana libera per giocare il torneo.
Ero molto eccitato ma sapevo di non avere molte speranze. Non avevo praticamente mai giocato un torneo dal vivo. E lo avrei fatto contro i più forti al mondo“.
Qui inizia il racconto del Main giorno per giorno: “Avevo pianificato di passare il Day 1 a foldare e basta per arrivare al Day 2. Ma ho visto diverse mani grosse, sono andato all in e ho vinto. Così sono salito presto a 60.000 gettoni“.
Nolan Dalla racconta: “Nel chipcount del Day 1 in mezzo ai vari Doyle Brunson, Johnny Chan c’era un tale Chris Moneymaker. Convinto che si trattasse di un nickname, sono andato da lui e gli ho chiesto di darmi il suo nome completo“.
Il racconto di Chris prosegue: “Qualcuno mi ha detto di non emozionarmi troppo. Spesso capita di fare dei bei Day 1 nei tornei live ma non basta per arrivare a premio.
Nel Day 2 mi sono svegliato tardi e non mi sono neanche fatto la doccia. Mi sono vestito e sono corso al tavolo. Mi sono scusato per il ritardo, non sapevo nemmeno che si potesse arrivare a qualsiasi ora senza grossi problemi. Mi hanno spiegato quindi che il mio stack era lì al suo posto e che potevo continuare a giocare tranquillamente“.
Chris passa a sorpresa in mezzo a pro come Johnny Chan, Phil Ivey e Howard Lederer: “Quando mi sono assicurato un premio di 17.000$ ero già felicissimo. La mia vita era già cambiata in quel momento.
Nel Day 3 sono arrivato puntuale e mi sono trovato Johnny Chan alla mia sinistra. Io avevo una patch perché ero qualificato. Quella volta se avevi una patch significava che non eri capace di giocare“.
A un certo punto Chris e Johnny si trovano a giocare in heads up e Chris non si accorge di essere il primo a parlare: “Sono arrossito. Non potevo crederci di aver fatto quella figuraccia in TV“.
Ma Chris sta per rifarsi con gli interessi… Nella mano in cui elimina Chan si finisce ai resti su un flop 4A3. Moneymaker pensa di essere dietro con A8 e invece Chan gira K5! Il turn è un 9 e Chan è player out. Chris spiega: “Mi sono sentito il giocatore più forte del torneo in quel momento“.
Si va così al Day 4 dove Chris è ancora grande protagonista. È soprattutto fortunato quando finisce ai resti su un flop 9K2 con 88 in mano contro AA di Brenes. L’underdog ammette candidamente: “Ero talmente ignorante pokeristicamente quella volta che pensavo di avere abbastanza out. Ero convinto di vincere“. 8 al turn! River 4.
Nelle fasi finali del Main si assiste all’epica mano dove Moneymaker la spunta su Phil Ivey con A-Q vs 9-9 grazie a un full contro full.
Negreanu dice sulla run di Moneymaker: “Ovviamente è stato fortunato, ma si è dimostrato anche aggressivo e imprevedibile al punto giusto“.
Moneymaker conferma: “Ho trovato la forza per rilanciare e aggredire al tavolo“. Insomma, il ragioniere 27enne alla fine si trova in heads up contro l’esperto e temibile Sam Farha.
Nel testa-a-testa va in scena un bluff storico. Su un board 926 8 3 arriva l’all in di Moneymaker con 7K. Farha ha il match point per diventare campione del mondo con 9Q ma folda!
Ed eccoci alla mano finale. Farha gioca preflop con J10 e Moneymaker con 54. Farha pusha sul flop J54 e Moneymaker chiama. Turn 8 e river 5. Game over.
Moneymaker incassa la bellezza di 2.500.000$ grazie a un investimento minimo (e casuale).Dall’anno successivo i numeri aumentano alle WSOP. Tutti pensano: “Se ce l’ha fatta lui, allora il sogno può diventare realtà anche per altri“.