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Gordon Vayo fa causa a PokerStars per una vincita negata di 692.000$: “Tanti nella mia situazione”
Vi ricordate del pro americano Gordon Vayo?
Nel 2016 fu il runner-up del Main Event WSOP incassando 4,6 milioni di dollari. Adesso è tornato di prepotenza protagonista della cronaca pokeristica per un’altra bella prestazione, che però ha avuto degli strascichi poco piacevoli…
Vayo ha presentato infatti una causa contro PokerStars, che non gli ha pagato quasi 700mila dollari di vincita dopo lo Spring Championship of Online Poker del 2017.
Vayo l’anno scorso continuato a giocare online su PS per un paio di mesi dopo la sua vincita; quando ha provato a prelevare soldi il 25 luglio 2017 ha scoperto che il suo conto era bloccato. Per la room, Vayo non si merita i soldi in quanto potrebbe avrebbe giocato dagli Stati Uniti, violando la legge.
Nella causa, pendente nel Central District della California, si parla tuttavia di frode, inganno, pubblicità ingannevole e violazione di contratto. Vayo dice che PokerStars non aveva motivi validi per trattenere il pagamento, poiché lui aveva dimostrato di essere in Canada (a Ottawa per la precisione) durante tutti i tornei SCOOP e PS aveva autorizzato il gioco in Canada.
In risposta alle presunte prove fornite da Vayo, quelli di PS hanno definito comunque “non inconcepibile” che Vayo si trovasse negli USA durante il torneo vinto. Perciò l’appello di Vayo per il rilascio dei fondi è stato negato.
Nella causa (lunga 29 pagine) Vayo sostiene di aver usato un VPN (virtual private network) per motivi non correlati al suo grinding su PS.
In pratica egli stesso ha riconosciuto di aver infranto la policy della poker room, che proibisce l’uso di VPN durante il gioco come si vede bene anche nel sito della picca rossa:
Ma per Vayo oltre al danno c’è stata la beffa, dal momento che PokerStars ha continuato a promuovere la sua vittoria sul blog e sul sito nonostante il mancato pagamento…
Vayo usa parole molto pesanti contro la room della picca rossa: “PokerStars si è impegnato nella pratica di approvare la partecipazione sul sito PokerStars.com di cittadini e residenti statunitensi. Ha permesso loro di giocare sul sito e li ha incoraggiati a farlo, prendendosi felicemente i loro soldi, in molti casi per anni.
Quindi, dopo che un cittadino statunitense o un residente negli USA ha vinto una quantità significativa di denaro sul sito, conduce un’indagine fittizia sulle attività dell’utente e la posizione dell’accesso dell’utente al sito, ponendo sul giocatore l’onere di dimostrare retroattivamente che è inconcepibile che abbia giocato dagli Stati Uniti, al fine di tirar fuori un pretesto per negare il pagamento.
Sono profondamente deluso, ma sento che è necessario intraprendere un’azione legale. Devo proteggere i miei diritti così come quelli degli altri giocatori di PokerStars che sono nella mia stessa situazione. Loro potrebbero non avere i mezzi per proteggersi contro le ingiustificate tattiche di bullismo che ho vissuto anche io“.
Per ora non abbiamo risposte ufficiali da parte di PokerStars, ma la notizia intanto è già stata ripresa dalle più importanti testate del settore.
Va detto che ci sono anche dei precedenti. Nel 2007 un vincitore del WCOOP, tale ‘TheV0id’, non è mai stato pagato da PS poiché la room ha accusato il giocatore di aver usato più account nello stesso torneo. Una causa ha dunque riguardato Natalie Teltscher, sorella del player Mark che aveva intestato a lei un account. In quel caso però PS non si è tenuta i soldi del primo premio: ai giocatori premiati è stato fatto fare un balzo avanti nel payout. Il runner-up ‘ka$ino’ è diventato il vincitore e Vanessa ‘LadyMaverick’ Rousso da terza è diventata seconda.
Altre volte invece PokerStars ha donato i soldi trattenuti in beneficenza, come nel caso di Jimmy ‘zeurrr’ Jonker, player piazzatosi 4° in un Sunday Million nel mese di marzo del 2011, incassando 518.000$. L’olandese era però minorenne e dunque il premio gli è stato tolto.
Vayo nella sua causa cita un giocatore che nel 2016 ha vinto 140.000$ e che è stato pagato solo molto tempo dopo, in seguito al fondo congelato. Stavolta non si sa che fine faranno i soldi…
La dichiarazione di PokerStars
Un portavoce dello Stars Group ha rilasciato la seguente dichiarazione sulla vicenda:
“Non possiamo commentare su questioni che riguardano contenzioni in corso e la nostra attività investigativa su questo particolare caso è in corso. Ciononostante, come operatore del più regolamentato sito di poker nel mondo crediamo che abbiamo il compito di proteggere l’integrità del gioco e assicurare che offriamo una piattaforma di poker sicura rafforzando i nostri termini del serizio. Abbiamo pagato circa mezzo miliardo di vincite per i tornei solamente quest’anno e continueremo a implementare rigorose procedure di sicurezza per proteggere i nostri giocatori”.