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Bendinelli, D’Agostino, Suriano e Petroni: la cavalcata di Barbato vista dalla curva azzurra!
E’ stato ad un soffio dal riscrivere la storia del poker italiano a Las Vegas; nella notte appena trascorsa Antonio Barbato ha chiuso al secondo posto l’evento #17 delle WSOP 2018, un 1.500$ 6-max da 1.663 iscritti.
Come già saprete, il grinder milanese ha chiuso runner-up per 233.992$ alle spalle dell’inarrestabile bulgaro Dimov.
Ad accompagnare la cavalcata di ‘barcia’ un nutrito manipolo di azzurri, che dalla curva hanno incitato l’amico a più riprese.
Tra i supporter più indiavolati, Gianni Petroni:
“E’ stata davvero un’emozione grandissima… Era come se stessi giocando io! Sono felicissimo per Antonio perché, anche se il braccialetto è sfumato, una prestazione del genere la si ricorderà per tutta la vita. Lo conosco da 2 anni, abbiamo passato tanto tempo assieme e devo dire che la voglia e la tenacia che ha quando gioca sono un qualcosa di unico. Giocare quelle migliaia di mani online e analizzarle è davvero servito a qualcosa, perché oltre la vincita in sé, un final table WSOP è un qualcosa che resta e supera probabilmente ogni immaginazione.”
Sul palco della Brasilia anche Fabrizio D’Agostino (nello screen sotto a destra con gli occhiali):
“Conosco Antonio da poco – ammette – ma è stato subito una piacevole sorpresa: top personaggio e soprattutto bravissimo ragazzo. Onestamente non sono il tipo che si mette a tifare per chi non conosce, soprattutto per la mia visione ‘dell’ecosistema poker’, ma devo dire che per Barcione mi è venuto naturale e mi ha fatto veramente piacere. E’ un esempio per la dedizione e l’impegno che ci mette giorno dopo giorno, per l’entusiasmo, la costante voglia di migliorarsi, la spontaneità. Si è strameritato questo risultato!”
Le telecamere di PokerGo hanno immortalato anche il buon Giuliano Bendinelli:
“Tempo di bustare il Millioner Maker nel giro di mezz’ora e mi sono aggregato agli altri per tifare Barcia: che performance! Peccato per il braccialetto ma VGG a lui!”
A tifare ‘barcia’ c’era anche il braccialettato heads-up 2014 Davide Suriano, che avrà certamente provato a dare qualche dritta al più giovane collega, ma il gap nel testa a testa finale era davvero troppo ampio…
A chiudere è ancora una volta Petroni, che ci rivela un curioso retroscena:
“Non voglio prendermi alcun merito, ma sono doppiamente felice perché penso di esser stato determinante nello spronare Antonio e convincerlo a partire per quest’avventura. E’ dura schiodarlo da davanti al PC! 😀 Passaporto, Esta e tutte le varie pratiche le abbiamo fatte assieme e una volta saliti in aereo mi ha detto che sentiva di poter combinare qualcosa di grosso… Non è un amico, è un fratello e non posso che sprizzare gioia assieme a lui! Ora non ci resta che decidere dove festeggiare :)”