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Doug Polk analizza uno storico colpo tra Eli Elezra e Doyle Brunson al Poker After Dark!
Il bluff sull’addio al mondo del poker ha rincuorato tutti: Doyle Brunson saluta le WSOP, ma continuerà, finché potrà a giocare con carte e chips ai tavoli verdi di Las Vegas.
In suo onore abbiamo dunque scelto di proporvi uno spot giocato magistralmente da ‘Texas Dolly’ in un tavolo del Poker After Dark di qualche anno fa.
A rendere ancor più succoso questo ‘amarcord’, il succoso commento tecnico di Doug Polk, che non si lascia mai scappare clip meritevoli di approfondimento.
Blinds 200/400$, straddle 800$.
Phil Laak apre da bottone a 2.400$, Brunson chiama da small blind con 55, Gus Hansen passa da big, Elezra difende lo straddle con Q2.
“Sul call di Doyle – esordisce Polk – nulla da dire. Ma il call di Eli è veramente tremendo. Q-2o è una delle mani con la peggior giocabilità post flop. Ma si sa, nel cash game live non difendere lo straddle è quasi disonorevole…”
Su flop 35Q Doyle checka, Eli punta 4.500$, passa Laak, Doyle rilancia a 16.500$, Eli snap-calla.
“Eli ritiene che la sua mano sia buona per puntare. Tendenzialmente qui si dovrebbe checkare pressoché tutto per lasciare la parola al bottone. Leadare con una weak top pair rende il checking range troppo debole poiché significa che non avremo mai top pair quando bussiamo. Inoltre sarà tutt’altro che semplice gestire il colpo oop su evoluzioni del board complesse. Detto questo, Laak folda rapidamente A-2: non dico sia un call, ma penso che avrebbe dovuto certamente prendere in considerazione l’opzione di restare in gioco. La parola arriva dunque a Doyle che può scegliere se limitarsi al call o rilanciare. Il raise è l’opzione che preferisco, ma è una move che va bilanciata con raziocinio. Torniamo dunque a Eli, che non ci pensa un secondo e chiama.”
Il turn è una Q. Brunson check, Elezra checka back.
“Una volta che Eli ha deciso di leadare e callare il raise di Doyle, su questa Q non può più mollare il colpo visto che il suo range, agli occhi di Doyle, è teoricamente composto anche da straight draw e flush draw. Doyle checka ed è una move un pochino strana: qui dovrebbe continuare a puntare sia con i draw/combo draw, sia con full house. Presumibilmente bussa poiché ritiene sia Eli ad avere più spesso, per l’appunto, draw, che potrebbero foldare su board pairato turn. Dopo il check di Doyle, Eli checka dietro ed è l’unica move che mi piace in tutta la sua condotta visto che qui non ha praticamente alcun valore da estrarre poiché Doyle o sta giveuppando o ha full house o una Q con un kicker migliore.”
Il river è un J su cui Doyle sfodera la magata: nuovo check! Eli ci casca in pieno e non solo punta 15.000$, ma chiama anche il check/raise a 70.000$ di Brunson.
“Doyle bussa nuovamente e a questo punto Eli dovrebbe fare altrettanto! Questo river cambia sostanzialmente nulla e non ha alcun valore da estrarre. Una volta subito il check/raise – conclude Polk – la situazione si fa ancora più tricky e complessa solo nella sua testa, ma se stiamo bettando per valore la parte più piccola del nostro range (che nella situazione specifica era preferibilmente un checkback) dobbiamo essere disposti a foldare, visto che avremo sicuramente mani migliori con cui chiamare!”