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il 17 Lug 2018

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Alice Sicconi fa il pieno di ITM al Rio ma denuncia: “I dealer sono terribili e c’è tanto maschilismo”

Alice Sicconi fa il pieno di ITM al Rio ma denuncia: “I dealer sono terribili e c’è tanto maschilismo”

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Nella 49esima edizione delle WSOP tra gli azzurri più regolari (in quanto a numero di bandierine) possiamo citare sicuramente il siciliano Walter Treccarichi, che si è piazzato ITM per sette volte nei tornei delle World Series.

Se allarghiamo il range anche agli eventi minori del Rio di Las Vegas scopriamo però che Alice Sicconi è stata ancora più attiva!

Vi ricordate di Alice? L’avevamo intervistata già qualche mese fa per i suoi risultati online. Ora ha dimostrato di saperci fare anche live direttamente nella capitale del poker mondiale.

Alice è stata infatti la migliore della spedizione italiana in un torneo importante come il Giant delle Series e poi ha inanellato una serie di piazzamenti nei Rio Daily Deepstacks. Non male per una ragazza che fino a maggio contava zero bandierine ufficiali secondo The Hendon Mob!

Ci siamo fatti raccontare allora direttamente da lei come sta andando questa trasferta americana fin dall’inizio. Ecco cosa ci ha svelato: “Sono arrivata il 20 giugno a Las Vegas. Dovevo tornare a casa l’11 luglio ma ho deciso di rimandare il rientro.

Il 21 ho fatto un torneo piccolo da $80 al Planet Hollywood giusto per fare ‘warm-up’ e ho vinto il primo premio di $950. Il 22 mi sono iscritta al Giant da $365 e su circa 1.200 giocatori ho chiuso seconda con più di 1 milione di fiches.

Nei giorni successivi non ho giocato tantissimo perché dovevo lavorare. Insegno matematica finanziaria e statistica e i miei studenti mi hanno chiesto lezioni via Skype.

Poi ho iniziato a fare i Daily Deepstack da $250 quando non avevo altri tornei da fare e su 9 tornei sono andata a premio in 7. Ormai il floor e le ragazze che lavorano al payout desk mi conoscono bene.

Poi il 30 ho fatto il Day 2 del Giant e sono uscita 98esima su circa 8.500 giocatori… Nell’ultima mano ho preso un rischio che avrei potuto evitare. Avevo 20-25bb con KQs. Ho preso una delle mie carte ma l’altro con JJ ha fatto colore al river.

Ah poi ho fatto anche un $1.500. Ho iniziato molto bene ma ho perso 1/2 stack in bluff e da lì non sono più riuscita a recuperare“.

 

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E lontano dai tavoli cosa è successo? Il poker ovviamente non ha monopolizzato la trasferta di Alice: “Ho frequentato un po’ il gruppo degli italiani qui a Las Vegas. Ho girato con Enrico Mosca ma anche con Alessandro Minasi e Antonio Scalzi.

Abbiamo fatto shopping agli outlets e girato i vari hotel (Bellagio, Cosmopolitan, Aria). Siamo andati agli Antelope Canyons e Rattlesnake Canyon in Arizona e al ritorno ci siamo fermati a vedere Lake Powell. Sono dei posti stupendi“.

Passiamo però anche ai lati negativi dell’esperienza di Alice: “I dealer qua sono terribili e non vogliono mai darmi retta quando dico che c’e qualcosa che non va. Sbagliavano spesso le ante e il resto e glielo dicevo.

Poi non gliene frega niente se qualcuno usa il cellulare durante una mano. La cosa mi dà fastidio, in Italia da quello che ho visto io sono molto attenti con questa cosa. Quando qualcuno lo faceva e lo dicevo i dealer non mi consideravano neanche, non mi rispondevano. Dovevo mettermi io a discutere con il giocatore che lo stava facendo.

Oppure ieri un giocatore non ha visto il mio reraise e ha chiamato il raise originale, poi quando ha visto che doveva mettere di più ha cambiato idea e voleva riprendersi le fiches (questo era un cash game). Cosa che ovviamente non si può fare. Quando ho detto qualcosa come sempre il dealer non mi ha nemmeno risposto, perché come sempre vogliono accontentare gli uomini. Poi sono sembrata io la str*nza perché volevo che venissero seguite le regole. Vorrei vedere come reagirebbero se fossi io a fare un errore del genere.

Gioco pochissimo live principalmente per questo. È una cosa insopportabile, sopratutto in Italia. Poi senti i commenti tipo ‘foldo perché non voglio eliminare la ragazza’ oppure quando vedono Enrico ‘sarà il tuo coach, ti ha insegnato lui’. Magari sembrano parole innocenti ma non lo sono; è sottinteso che ho bisogno dell’aiuto di un uomo“.

 

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