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il 4 Set 2018

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Phil Ivey ricorre in appello per evitare di perdere il suo pot da 10 milioni contro il Borgata

Phil Ivey ricorre in appello per evitare di perdere il suo pot da 10 milioni contro il Borgata

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L’‘annosa battaglia legale di Phil Ivey contro il Borgata di Atlantic City si arricchisce di un nuovo capitolo, che però non promette nulla di buono per il campione americano.

Sembra infatti che non ci siano speranze per No Home Jerome di vedere quei 10 milioni di dollari che tanto bramava.

Vi ricordate di cosa stiamo parlando? Di quelle sessioni di baccarat che Ivey giocò nel 2012 e che lo videro vincere cifre vertiginose, utilizzando la tecnica dell’edge sorting insieme alla sua complice Cheung Yin Sun.

Ivey sfruttò dei difetti di un mazzo per vincere quasi 10 milioni nel giro di sei mesi al casinò del New Jersey! Un giudice due anni fa ha stabilito che Ivey si è preso un vantaggio sul banco, invertendo la situazione che solitamente vede la casa da gioco favorita. Ripubblichiamo un riassunto delle sue gesta:

 

Aprile 2012: 2.400.000$ in 16 ore (media di $25.000 a mano).
Maggio 2012: 1.600.000$ in 56 ore (media di $36.000 a mano).
Luglio 2012: 4.800.000$ in 17 ore (media di $89.000 a mano).
Ottobre 2012: 800.000$ in 18 ore (media di $93.800 a mano).

 

Il giudice Noel Hillman ha aggiunto: “Ivey e la Sun non hanno fornito prove per dimostrare che la restituzione del denaro avrebbe minacciato l’esistenza del loro business“.

Già, perché gli avvocati difensori di Ivey  hanno giocato una carta disperata, parlando di un impatto devastante e di un danno irreparabile per i loro clienti in caso di esito negativo della causa. Neanche questa carta sembra aver funzionato.

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Ivey, insomma, pare ormai ‘drawing dead’, tanto per usare un termine pokeristico, sia contro il Borgata che contro il Crockfords di Londra. Non è riuscito mai a spuntarla praticamente in questi anni contro i due casinò che ha prosciugato nel 2012.

Ivey, nonostante tutto, non si arrende: ha deciso di ricorrere in appello a Philadelphia a fine agosto. Ora la parola passa alla Third Circuit Court americana. Le possibilità di spuntarla sono quasi ridotte allo zero… o forse no?

 

 

Almeno questa estate lo abbiamo potuto ammirare in azione tra Budva e Las Vegas. A maggio è riuscito perfino ad aggiudicarsi un trofeo delle Triton Super High Roller Series nello Short Deck, prima di piazzare quattro bandierine alle WSOP.

Speriamo che Ivey continui a farsi vedere ai tavoli da poker e non nei tribunali. C’è sempre bisogno di leggende viventi come lui.

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