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BB/100 – Caccia al guadagno orario: cosa sono e come si calcolano?
In tanti, dopo aver scelto di intraprendere la carriera pokeristica, si sentono dire da amici e parenti: “Sì beh, ma alla fine, quanto guadagni a fine mese?”
Fare una domanda simile a un pokerista risulta più difficile del previsto, e sebbene i cash-gamer possano sentirsi meno chiamati in causa dalla varianza rispetto a chi gioca MTT, non ne sono affatto immuni, anzi…
Nel nostro Club del Poker di Facebook un utente ha sollevato un quesito tanto semplice quanto irrisolto. Perché negli HUD (i software di supporto come Hold’em Manager o Poker Tracker) non esiste un grafico dove sull’asse delle ascisse (X) vi sia il tempo impiegato e sulle ordinate (Y) il guadagno maturato, invece di avere sulle X soltanto il numero di mani giocate?
La risposta è molto semplice: il tempo, specialmente in porzioni particolarmente ridotte, non è una variabile da tenere in considerazione perché indefinita e indefinibile. Un po’ come accade nelle equazioni di Einstein, il tempo (T) perde di significato in quanto esistono diversi T (T1, T2, T3…) completamente diversi uno dall’altro.
Ovviamente non siamo qua a parlare di fisica dei quanti ma di poker, sta di fatto che il concetto rimane il medesimo: il tempo dipende dall’osservatore ed è a esso relativo. Nell’Hold’em conta soltanto il rapporto tra mani giocate e profitto/perdita.
Anche perché, a ben pensarci e senza nemmeno scomodare la varianza, due giocatori con identico ROI per numero di mani giocate e identico profitto potrebbero averci messo un tempo differente a raggiungere il medesimo risultato, semplicemente perché a uno dei due piace attendere non meno di dieci secondi per ogni scelta. Se a questo consideriamo le migliaia di migliaia di variabili presenti nel giochino il conto delle incognite potrebbe sfuggirci di mano…
A dirla tutta, se parliamo di cash-game, quello che conta non è nemmeno il profitto/n° di mani in quanto fortemente condizionato dal livello al quale si gioca. A darci la misura di ciò che siamo come giocatori l’unico fattore incontrovertibile (o meglio, il più attendibile a livello matematico) risponde al nome di BB/100.
Cosa sono i BB/100 e come si calcolano?
La risposta è semplicissima: i BB/100 corrispondono al numero di Big Blind vinti ogni 100 mani e si dividono in:
- BB/100 attesi
- BB/100 reali
Nel primo caso si tratta del valore ottimale che avremmo dovuto ottenere in termini di guadagno in base alle nostre giocate. Nel secondo caso invece, si fa riferimento al valore reale di quanto incassato, contemplando quindi la buona o cattiva predisposizione della fortuna nei nostri confronti.
Calcolare i BB/100 è molto semplice, a patto di possedere un software di tracking adeguato (sebbene sia possibile annotarsi con carta e penna tutte le mani giocate con relativi importi). Se si gioca il NL100 (con blind 0,50/1€ qundi) un Big Blind corrisponderà a 1€. Se dopo 10.000 mani avremmo vinto 300€ euro significa che stiamo viaggiando a una media di 3BB vinti ogni 100 mani: stiamo guadagnando 0,3BB ogni mano.
Perché i BB/100 come unità di misura?
Semplicemente perché risulta essere la modalità più affidabile per capire come e quando fare level-up. In media per ‘battere un livello’ (ovvero avere un edge su field sufficiente a maturare un profitto medio) il valore dei BB/100 deve essere compreso tra 0 e 3.
Se il valore supera ampiamente questa forbice ed è compreso tra 3 e 10 (o qualcosa di molto simile), significa che la situazione è ampiamente sotto controllo e si può pensare a un level up. Questo discorso però non vale a prescindere, ma bisogna sempre capire contro quale field ci stiamo scontrando.
Viaggiare a 8 BB/100 al NL10 è diverso rispetto a fare altrettando al NL100 o addirittura al NL1.000 e non tanto per i soldi guadagnati, quanto perché più il field tenderà a indurirsi e più l’edge sarà risicata.
Sì ma, quindi, all’ora?
Ribaltando un poco quanto affermato all’inizio vi sveliamo un segreto: a grandi linee è possibile stabilire un guadagno orario, a patto che…Non si consideri quanto effettivamente guadagnato!
Essendo i grandi numeri a dirci di che pasta siamo fatti, saranno loro a svelarci il nostro guadagno orario a un particolare livello, ma solo a patto di aver giocato un numero sufficiente di mani. E con sufficiente intendiamo diverse centinaia di migliaia.
Date uno squardo QUI al grafico di Nicola ‘quattroganci’ Valentini: era il primo dicembre 2016 e il ‘ragazzotto’ in questione ci mostrava un grafico da 1 milione di mani e oltre 200mila euro di profit (compresa la rake-back…)
Si trattava del suo anno migliore ai tavoli, che conoscendo il suo score abituale non sarà stato terribilmente diverso da quello raggiunto l’anno precedente…A questo punto sarebbe sufficiente andare a spulciare la statistica relativa alle ore di gioco, metterla in relazione col profitto espresso in BB/100, trasformarlo nell’equivalente in euro e per ogni livello giocato si potrebbe individuare (a spanne) un valore orario che, all’aumentare delle prime si avvicinerà sempre più al numero reale: signore e signori, ecco il famigerato guadagno/h. Contenti?
Se volete aggiungere qualcosa, o semplicemente raccontarci come sono andate le vostre ultime incursioni ai tavoli cash, lasciate un commento sulla nostra Fanpage!