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il 8 Nov 2018

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Super High Roller Club – Gli inizi di Antonio Esfandiari e la sua passione per i vini

Super High Roller Club – Gli inizi di Antonio Esfandiari e la sua passione per i vini

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Oggi ci tuffiamo in un’altra bellissima serie di PokerGO, che ci racconta altri dettagli sulla vita dei più famosi giocatori di poker al mondo.

La serie di filmati si chiama Super High Roller Club e tra i protagonisti c’è anche Antonio ‘The Magician’ Esfandiari, il quale ci aveva già portato ‘Beyond the Rail’ alle WSOP.

Esfandiari è di casa all’Aria di Las Vegas, città dove ha vinto oltre 18 milioni di dollari in un colpo solo nel 2012, quando shippò il Big One for One Drop delle WSOP.

Ma la strada per arrivare sul tetto del mondo è stata lunga e tortuosa. Lui stesso la racconta così: “Arrivai in America dall’Iran da piccolo senza conoscere una parola di inglese. Ma ero determinatissimo, volevo combinare qualcosa di buono.

All’inizio diedi tutto nella magia. Facevo il prestigiatore professionista, poi capii che quella strada non mi avrebbe portato dove volevo io. Allora mi sono spostato sul poker.

Quando avevo 18 anni il mio compagno di stanza mi ha prestato un libro. Il testo si chiamava ‘Winning Low Limit Hold’em‘. L’autore era Lee Jones. L’ho letto e il giorno dopo sono diventato praticamente un giocatore di poker. Mi rendevo conto di quanto la gente giocava male. Del resto non c’era ancora internet e nessuno conosceva le strategie corrette. Così ho iniziato a vincere. Quando vedevo le chips da 20$ al casinò ero sbalordito dalla quantità di soldi che girava. Ho mollato tutto il resto e ho solo giocato a carte.

A volte mi sono spaventato perché pensavo di non farcela. La notte prima dell’inizio del WPT che ho vinto nel 2004, per esempio, avevo perso mezzo bankroll. Avevo circa 50mila dollari di roll e ne ho persi 25 o 30mila in una partita di cash game. Era la mia più grossa perdita allora. Avevo 25 anni e le partite non erano ricche come oggi. Chissà cosa sarebbe successo se non avessi vinto quel Main Event. Magari sarei andato broke“.

 

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Ma non concentriamoci solo sul poker! Il buon Antonio si dilunga parlando della sua passione per il vino, nata già da adolescente. Le telecamere lo seguono al Carbone, raffinato locale di Vegas.

A riguardo Antonio dice: “È il mio ristorante preferito a Las Vegas. Il cibo è magnifico così come la musica e l’atmosfera. Però non riesco a godermi un buon pasto senza vino“.

Esfandiari dispensa consigli su come annusare il vino e ammette: “Assaggiare i vini è una delle mie attività preferite“. Il problema, per noi comuni mortali, è che questi vini sono parecchio costosi!

Le telecamere di PokerGO riprendono Antonio e gli altri mentre assaggiano una bottiglia di vino francese Chateauneuf-du-pape del 2011 da 350$ e poi un cabernet del 2013 da 625$. Infine si stappa un Amarone della Valpolicella Classico (del 2001) da 300$. Salute!

Per finire Esfandiari indovina a occhi chiusi i vari vini assaggiandoli. Prima il Cabernet, poi il francese e per esclusione l’Amarone senza neanche assaggiarlo. Complimenti a lui!

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