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Dara O’Kearney, il maratoneta passato al poker a 43 anni: “Ho vinto 100k in un anno giocando solo satelliti”
“Non puoi insegnare a un vecchio cane dei nuovi trucchi“.
Questo è il proverbio che il colleghi di PokerNews citano prima di presentare la bellissima storia dell’irlandese Dara O’Kearney, ovvero la classica eccezione che conferma la regola.
O’Kearney, per tutti semplicemente ‘Doke‘, attorno al 2007 ha deciso di dedicarsi al poker all’età di 43 anni. Da allora ha vinto più di 2.000.000$ in tornei online e oltre 1.000.000$ in tornei live!
L’attuale ambasciatore di Unibet ha una storia personale davvero interessante da raccontare. Scopriamo insieme il suo passato da sportivo:
“Da piccolo giocavo un po’ a draw poker ma per 25 anni poi non ho toccato le carte. In compenso ho corso maratone per anni. Iniziai a correre solo per perdere un po’ di peso e invece poi la corsa diventò una passione“.
A 40 anni Doke si buttò addirittura nella ‘ultramaratona‘ (ovvero una corsa ancor più lunga della classica maratona) e vinse un evento importante a New York.
“Per i due anni successivi mi sono confermato al vertice tra gli ultra runner. Ho rappresentato l’Irlanda in molte gare e stabilito diversi record. Ma la mia carriera da runner professionista è finita nel giro di due anni“.
In quel momento Doke ha deciso di passare al poker a tempo pieno. Non pensate però a un amatore da circolo… Come i ragazzini, Doke ha costruito online le sue fortune, shippando diverse Triple Crown e specializzandosi nei satelliti:
“Mi ricordo che in un anno ho giocato 500 tornei su Stars ed erano tutti satelliti. Ho chiuso con un profit a sei cifre con un ROI orario assurdo. Poi le cose sono diventate più difficili e mi sono concentrato sugli MTT regolari“.
Ma passiamo al live, perché anche qui ci sono degli aneddoti gustosi da raccontare. Pensate che nel 2015 Doke ha sfiorato un braccialetto alle WSOP, piazzandosi secondo a Las Vegas dietro a Upeshka De Silva. Quei 262.502$ restano il più grosso ITM live in carriera per Doke.
A tal proposito dice: “Vegas è come una bolla. Ho ricevuto tantissimi messaggi di complimenti quella estate e quando sono tornato a casa tutti mi conoscevano“.
Del resto da oltre dieci anni un irlandese non vinceva un braccialetto e O’Kearney per poco non stava per spezzare quel tabù.
“Un mese prima della successiva trasferta a Vegas mi sono reso conto di quello che ho combinato. Stavo correndo attorno al parco e ho pensato che avrei potuto davvero vincere l’evento. Se solo avessi vinto quell’ultimo flip“.
E il rimpianto è tornato d’attualità un paio di mesi fa… De Silva, tre anni dopo quel braccialetto alzato, si è confermato la nemesi di O’Kearney andandolo a battere anche in Irlanda. Lo statunitense si è presentato agli Irish Poker Masters di settembre e incredibilmente la storia si è ripetuta: De Silva e O’Kearney si sono scontrati nell’heads-up di un High Roller da 51 entries e l’americano l’ha spuntata nuovamente, incassando 30mila euro.
Ma secondo voi un ultramaratoneta può arrendersi per così poco?