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il 22 Feb 2019

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È online il bellissimo documentario su Dave ‘Devilfish’ Ulliott: “Un personaggio unico e inimitabile”

È online il bellissimo documentario su Dave ‘Devilfish’ Ulliott: “Un personaggio unico e inimitabile”

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Prendetevi il prima possibile tre quarti d’ora di libertà e mettetevi comodi. Perché? È online un bellissimo documentario dedicato alla memoria di Dave ‘Devilfish’ Ulliott, un mito del poker inglese mancato nel 2015 all’età di 61 anni.

Il film è prodotto e diretto da Marc Reeks, grazie alle sponsorizzazioni di partypoker LIVE e del Dusk Till Dawn di Nottingham.

Nel filmato intervengono illustri personalità del mondo del poker come Rob Yong, Warren Lush, Barny Boatman, John Duthie, Padraig Parkinson, Simon Trumper e Marcel Luske.

Ecco come tutti loro presentano Devilfish: “Era un personaggio che faceva ridere e che ogni tanto superava i limiti. Stava sempre al centro dell’attenzione. Ad alcuni non piaceva perché si prendeva tutti i loro soldi“. Scopriamo di più sul suo conto…

 

Parte 1 – Il pesce d’aprile

David Ulliott nacque il primo di aprile del 1954 da una working class family di Hull. Suo padre era un camionista. Il giovane David lasciò la scuola a 15 anni, si sposò per la prima volta a 19 anni e scontò una pena detentiva a 20 anni.

In tutto si è sposato tre volte, con Susan, Mandy e Anpaktita. Ha avuto otto figli in totale, di cui quattro con la seconda moglie Mandy.

L’ultima moglie Anpakita racconta: “Io avevo 33 anni quando l’ho conosciuto e lui ne aveva 56. All’inizio non mi ha raccontato del suo passato burrascoso per non spaventarmi. Quando abbiamo avuto nostra figlia si è calmato molto. Ho tenuto molti suoi ricordi e molte foto. Era un grande uomo. Molti lo amavano e a molti non piaceva. Ma a lui non interessava“.

Tutti dicono che era proprio come si vedeva in TV. Spontaneo e scherzoso sempre. Trickett dice: “Quando sono stato al suo funerale ho avuto conferma di quanto la sua famiglia lo amasse“.

Parte 2 – Una classe a parte

Ulliott ha avuto un impatto clamoroso nel poker, attirando molti nuovi giocatori ai tavoli. John Duthie spiega: “Dave si vantava di essere il motivo per cui il poker è diventato così popolare nel Regno Unito. La sua presenza è stata sicuramente importante. Servivano personaggi come Dave per fare audience“.

Boris Becker aggiunge: “Era un personaggio unico. È stato uno dei primi a rendere il poker popolare nel Regno Unito e nel mondo“.

Sentiamo anche Mike Sexton: “Oggi ci sono tanti ragazzi intelligenti nel poker che però non hanno la personalità dei gambler di una volta. I giocatori del passato erano tutti dei gambler che scommettevano pesante anche nello sport o in altri settori. Devilfish è nella top five dei personaggi più pittoreschi della storia del poker. Ed era un grande giocatore“.

Parola a Warren Lush: “Devilfish arrivava sempre in ritardo ai tavoli televisivi. Ha superato i limiti molte volte. Si comportava come un bambino e sapeva essere fastidioso“.

Interviene quindi Barny Boatman: “Ha praticamente inventato il poker in Inghilterra. Mi ha insegnato tantissimo. Ha sfruttato la sua personalità al tavolo. Era davvero divertente. Capiva la strategia e gli avversari. Sapeva manipolare le situazione e ottenere le informazioni dalle persone, entrando nelle loro teste. Era una gioia da guardare“.

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Di nuovo Duthie: “Dave è rimasto un po’ indietro quando sono arrivati nuovi gruppi di ragazzi che studiavano insieme il poker. Ma si è difeso alla Bobby’s Room del Bellagio anche contro di loro“.

Tutti volevano sfidarlo. Padraig Parkinson ricorda: “Sexton ha sempre detto che Devilfish ha mostrato la miglior prestazione della storia a un tavolo finale del WPT“. E lo ha fatto battendo Phil Ivey in heads-up!

Parte 3 – Made in Hull

Nel terzo capitolo si torna a parlare del ragazzo cresciuto a Stanley Street. L’uomo che giocava a biliardo, era un gambler appassionato dei giochi di carte e aveva un brutto carattere. Nei primi anni ’90 ha scoperto il poker. Il suo storico soprannome lo ha ottenuto nel 1997 quando ha vinto alle WSOP nella variante PL Hold’em.

Tra gli aneddoti più memorabili, citiamo quello avvenuto a Parigi quando Dave ha vinto la somma di 25.000 euro e ha deciso di nasconderli in un cestino per non subire furti. Peccato che, uscito dalla stanza, la donna delle pulizie ha svuotato il contenuto di quel cestino e i soldi sono andati persi per sempre… Boatman spiega: “Dave era motivato dall’amore per il gioco e per la vita. Voleva sempre il proiettore addosso“.

Parte 4 – La Bad Beat

Luske svela: “Stavamo giocando a Nottingham una partita 5/5/10 di PLO, quando siamo rimasti in quattro o cinque persone al tavolo a notte inoltrata ed è arrivato Devilfish a salutarmi. Mi ha detto che eravamo coetanei e abbiamo parlato del fare un check-up. Ci siamo incontrati poco dopo al bar e gli ho detto di svuotare il sacco. Lui mi ha detto semplicemente di aver avuto una bella vita. Io sono rimasto senza parole. Poi mi ha spiegato che gli avevano trovato qualcosa di brutto in corpo e che non aveva più tanto tempo. Se avesse fatto dei controlli in tempo lo avrebbero potuto curare. Invece aveva pochi mesi di vita davanti“.

Nel febbraio del 2015 a Dave è stato diagnosticato un cancro al colon e lui ha chiesto a Marcel Luske di non dirlo a nessuno. Luske però ha dovuto confidarsi con Rob Yong. In realtà Dave aveva solo sei settimane di tempo. Simon Trumper racconta: “Ero in vacanza in Thailandia con il mio miglior amico Nigel e ho ricevuto questo messaggio che diceva che Dave aveva una settimana di vita. Pensavo fosse uno scherzo“.

Rob Yong ci regala l’ultima testimonianza: “Ero con lui la notte prima che morisse. Mi parlava di progetti per l’anno successivo e per la sua famiglia. È stata la nostra ultima conversazione“.

Ulliott non conduceva una vita esemplare ma stava attento alla sua salute. e non ha mai fumato. Yong giura: “È stato coraggioso e ha affrontato con serenità la sua fine“.

Devilfish alla fine è morto il 6 aprile, cinque giorni dopo il suo 61esimo compleanno. I suoi amici hanno fatto in tempo a fargli una promessa: lo avrebbero fatto entrare nella Hall of Fame del poker.

Un riconoscimento tardivo secondo Boatman: “È una vergogna che non sia entrato nella Hall of Fame già in vita. Ma non gli serviva davvero. Tutti sapevamo chi era, lui era il poker in Inghilterra e in Europa“.

Nel 2017 alla fine Devilfish è entrato nella Hall of Fame. Chiudiamo con la previsione di Boatman: “È stato già incredibile conoscere un Devilfish, non ce ne sarà mai un secondo“.

 

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