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il 2 Mar 2019

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Dietro le quinte degli High Roller con Dominik Nitsche: “Sono battibili, vince chi fa meno errori”

Dietro le quinte degli High Roller con Dominik Nitsche: “Sono battibili, vince chi fa meno errori”

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Torniamo a occuparci degli High Roller del poker, scoprendo qualcosa in più su questo ambiente elitario grazie a Dominik Nitsche, ambasciatore tedesco di 888poker.

Una telecamera di 888 ha seguito Nitsche a dicembre durante tutto il Super High Roller Bowl da 300.000$ di buy-in, torneo vinto da Isaac Haxton.

In questo modo abbiamo appreso qualche altra curiosità su Nitsche e la sua filosofia. Il tedesco racconta di aver scoperto il poker in TV insieme agli amici e di aver iniziato online a grindare. Poi si è affermato come uno dei migliori giocatori al mondo anche dal vivo. Nel suo curriculum vanta quattro braccialetti delle WSOP, tra i quali spicca la vittoria nell’High Roller for One Drop del 2017 a Rozvadov.

Nitsche dice di preferire questi appuntamenti esclusivi a tutti gli altri. Ecco perché: “Sono i più divertenti e i più profittevoli. Il buy-in è alto e la competizione è buona. Alcuni tra i migliori al mondo li giocano, quindi è bello partecipare“.

Nitsche ammette che è indispensabile costruirsi un bankroll a livelli ben più bassi, ma gli stakes più alti sono quelli che alimentano la sua passione per il poker: “Ai livelli più alti le sfumature del gioco sono molto più interessanti. Ai low stakes puoi essere un big winner giocando una strategia base“.

Le sue parole possono sembrare contro-intuitive, essendo Nitsche un professionista: “Da un punto di vista lavorativo sembra sciocco, penserete che mi rendo la vita difficile. Ma anche ai livelli più alti la gente commette errori“.

Insomma per Nitsche i tornei da 100k non sono facili, ma sono battibili: “Ci rispettiamo tutti e siamo amici. Giocando spesso contro gli stessi avversari, li impari a conoscere e costruisci delle relazioni. Si gioca comunque per tanti soldi e la fortuna fa la sua parte“.

Passiamo a parlare del giusto mindset per un pokerista. Nitsche afferma una cosa che forse vi stupirà. Lui gioca ogni torneo già pronto a perdere: “Onestamente, perché vi arrabbiate se perdete? Per me non ha senso. La verità è che la sconfitta arriva molto più spesso della vittoria. Un giocatore di tornei perderà un sacco di volte prima di arrivare allo shippo.

Quel momento è bellissimo ed è difficile non farsi influenzare. Ricordatevi che quando vi iscrivete a un torneo, probabilmente perderete il buy-in. Sperando di vincere“.

 

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Facciamo un passo indietro e torniamo a quel One Drop vinto nel 2017. Nitsche a riguardo dice: “È stato surreale. Ero felicissimo di aver vinto un torneo così grosso. Non farmi influenzare nei tornei successivi è stato difficile. Più facile è bustare un evento da 100k e poi iscriversi a uno da 2k“.

Insomma a Nitsche piace più giocare che vincere. Si trova benissimo ora con il team di 888: “L’atmosfera è sempre amichevole ai tornei di 888 e adoro partecipare“.

Quando è a casa, invece, Nitsche grinda e studia per migliorare nel gioco: “Analizzo delle situazioni. Per esempio, un buttono contro un grande buio con uno stack di 20 bb. Uso i tool per preparare la mia strategia pre-flop. Poi impiego un po’ di tempo provando a memorizzare tutto prima di passare al post-flop. Studio lo scenario dal punto di vista di entrambi i giocatori“.

Per Nitsche la motivazione è tutto: “Chiedetevi cosa cambierebbe in una determinata mano col variare degli stack. Cosa fareste di diverso? Immaginatevi mani simili e imparerete tante cose velocemente“.

Si parla poi del gioco exploitativo: “È difficile metterlo in pratica negli High Roller perché i tuoi avversari ti conoscono e fanno in ogni torneo degli aggiustamenti al loro gioco. Tutti studiano la loro strategia e si prendono appunti per non ripetere certi errori.

Il miglior giocatore alla fine è quello che fa meno errori. Ogni errore che togli dal tuo gioco ti rende migliore. Tieni la mente aperta e sfrutta le debolezze altrui. Quando noti un tuo errore, aggiustalo e non ripeterlo“.

Per Nitsche tutto ciò finora ha funzionato: non ha neanche compiuto 30 anni e conta già 18 milioni di dollari vinti in tornei.

Se non riesci a individuare da solo i tuoi errori ci sono molti altri modi per farlo. Esistono i coach, i programmi, i siti di allenamento. C’è tutto quello che vuoi per diventare un buon giocatore. Trova i tuoi errori e diventerai un avversario difficile da battere“.

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