Al recente WPT di Barcellona sono successe cose davvero interessanti. In mezzo ai bei risultati degli italiani, abbiamo assistito anche a mani clamorose che meritano un approfondimento.
Una in particolare ci ha colpito molto: quella che ha condannato un distratto Paul Romero (ringraziamo il sito World Poker Tour per la foto) in ottava posizione al tavolo finale del WPT500, l’evento da 2.763 entries nel quale il nostro Federico Piroddi ha chiuso secondo.
Come mai parliamo proprio di lui? Beh, perché la primissima mano di quel tavolo finale è stata davvero inusuale e crudele, considerando che in palio c’era una prima moneta da 215.000€.
Ricostruiamo quello che è accaduto… I bui erano 250.000/500.000 a inizio final table. La situazione tra stack e payout era invece la seguente:
Seat 1 – Josep Galindo – 22,875,000
Seat 2 – Lukasz Fraczek – 13,750,000
Seat 3 – Federico Piroddi – 11,175,000
Seat 4 – Toni Lazo – 3,200,000
Seat 5 – Alberto Ah Line – 7,200,000
Seat 6 – Sergei Petrushevskii – 5,350,000
Seat 7 – Paul Romero – 13,625,000
Seat 8 – Raffaello Locatelli – 5,950,000
1° – €215,000
2° – €145,000
3° – €99,405
4° – €75,000
5° – €56,000
6° – €44,000
7° – €34,000
8° – €28,000
Il chip leader Josep Galindo è il primo a parlare preflop con 22.875.000 di stack. Galindo apre il gioco a 1.100.000 con A
9
in mano.
Romero, seduto sul piccolo buio, non si accorge del raise di Galindo e va all in per 13.625.000 chips con K
3
pensando di trovarsi in una banale guerra di bui contro uno dei corti! Romero poteva vantare il terzo stack in quel momento al tavolo.
L’italiano Raffaello Locatelli (che aveva 5.950.000 a inizio mano) dal grande buio folda e a questo punto tutti si accorgono dell’errore di Romero, perché è convinto di aver vinto la mano e fa per riprendersi le chips…
L’original raiser Galindo allora ci pensa molto e alla fine decide di chiamare. Il board A-4-4-A-10 non concede scoppi, così Romero è out (beccandosi 28.000€ di premio) e Galindo vola ancora più in alto nel chipcount.
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Per la cronaca Galindo chiuderà solo quarto alla fine, ma questo può capitare. Più interessante è capire cosa avrebbe fatto la maggior parte dei giocatori al posto di Galindo in quello spot delicato.
Abbiamo allora fatto un sondaggino tra alcune vecchie volpi del live e anche tra qualche esperto grinder dell’online. Le risposte sono state molto diverse. Cliccate sui nomi qua sotto per scoprire cosa ci hanno detto…
Bisogna ritrovarcisi in certe situazioni per poter dare un commento più preciso. Magari l’altro può averlo angleshoottato e può shovare anche top range per farsi callare da mani come quella che ha il chip leader! Quindi non posso dirvi se callo o se foldo, non ne ho proprio idea. La volta che ha angleshottato, hai perso mezzo stack al final table con una mano marginale. Per quello ho sempre paura a callare questi spot.
Se SB nn si è accorto del raise di UTG vuol dire che nella sua testa sta shovando 12x effettivi sul BB short. In pratica sta spingendo all in almeno il 50% del suo range (che potrebbe essere anche di più per ICM). Alla luce di questo OR demolisce il range di SB con il suo A-9 off e anche se il CALL gli costa 27x non può missare questo spot, soprattutto perché non rischia tutto il suo stack.
Con A-9 (già mano al limite per aprire) si folda easy. Avendo visto l’errore sul push dico ugualmente di no perché potrebbe anche essere un reverse tell. Non credo che il terzo in chip si inventi la mano con 8-8 o meno per cui gioco sempre male o sono dominato o al 30%. Anche in guerra di bui non penso si inventi il push con mani strane.
Call positivo per ICM. SB sta shovando vs BB 12x effettivi. Senza entrare troppo nel merito del range corretto di shove vs 12x in dinamiche BVB in un FT, sicuramente A9o distrugge quel determinato range. E visto lo stack di 47x di UTG è sempre CALL. Altro discorso se UTG fosse stato pari stack (in quel caso snap fold!), ma si starebbe parlando di uno spot totalmente differente.
Non credo esista una decisione corretta in assoluto. La decisione migliore che il CL può prendere dipende da quanto ritiene di conoscere il gioco e da quanto ritiene che lo conoscano i suoi avversari. Se CL è un giocatore “tutto a caso” arrivato lì per grazia divina, non c’è dubbio che farebbe bene a chiamare; se invece è un giocatore sensato, che conosce i range di push/call (sia degli short che degli altri) e se sa come mettere pressione specialmente sui giocatori con stack tra i 20 e i 30bb, allora diventa un fold piuttosto immediato. Io avrei foldato. Credo di chiamare AJo+ KQo+ (e forse KJs) 77+
Che spot sick… Sinceramente penso di foldare. Non so quanto sia giusto matematicamente chiamare o meno in questa situazione, visto che sb shova su bb e non Vs utg che è cl (quindi può shovare molto più largo di quanto shoverebbe Vs cl che apre utg). Ma 27x incidono troppo su uno stack di 45x, quindi penso di foldare.
Onestamente al final table con A-x nelle prime mani non farei neanche azione. Easy fold. Da chip leader lascerei giocare gli altri fino a 5 left. Dopo il raise comunque non chiamerei perché darei la possibilità al mio avversario di incrementare il suo stack. Cosa batti con A-9? Chiamerei con A-K o A-Q.
Per me è easy fold. Oltretutto c’è pure da mettere in conto che SB possa mettere in atto qualche sorta di trick e noi non lo possiamo sapere se veramente sta pushando su di noi o sullo short.
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