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EPT Montecarlo: gli azzurri sognano le picche, il Principato sorride sempre agli italiani
Si scrive Montecarlo, ma si legge provincia d’Italia. Merito delle tante picche vinte dagli azzurri nei vari EPT Montecarlo in questi anni. Il Principato è da sempre una delle mete preferite dai nostri giocatori e complice l’ottima posizione geografica rispetto ai confini italici, i players azzurri si riversano in massa in una tappa assai ricca. E i risultati degli ultimi anni dicono che è molto confident il rapporto fra gli italiani e le picche.
Qui sono arrivati due acuti in altrettanti main event: quello di Antonio Buonanno nel 2014 e quello di Raffaele Sorrentino tre anni dopo. Poco importa se quest’ultimo ha vinto un Pokerstars Championship main event: cambia il nome, ma non la sostanza. E sempre a Montecarlo hanno fatto man bassa di picche i nostri giocatori. 8 nel 2015, nove l’anno seguente, fino a raggiungere le 11 picche complessive lo scorso anno. Insomma a Montecarlo gli italiani danno il meglio di se.
Sarebbe ossigeno puro per i nostri colori, dopo un’annata per lo più deludente. Se si escludono gli exploit delle nostre punte di diamante come Mustapha Kanit, Dario Sammartino e Gianluca Speranza, gli ultimi mesi hanno visto poche gioie per i players italiani. Il gap con i giocatori esteri si allunga sempre di più. Confinati da un sistema online alquanto opinabile, riescono a reggere il passo solo coloro che hanno scelto di trasferirsi all’estero e giocare nell’università del poker mondiale: vale a dire i vari .com.
A questo proposito, la Liquidità Internazionale Condivisa non solo darebbe ossigeno ad un sistema sempre più destinato al collasso, ma permetterebbe anche ai nostri giocatori di confrontarsi con i field stranieri. Un ottimo metodo di allenamento, per poi non arrivare impreparati ai più importanti eventi dal vivo. Utilizzando una metafora calcistica che va tanto di moda in questi giorni, potremmo paragonare le .it alla Serie A. Poco allettante e soprattutto poco allenante: nel calcio le nostre squadre affondano puntualmente varcati i confini nazionali. E lo stesso si può dire per i nostri giocatori, salvo un manipolo di players che in qualche modo sanno difendersi.
Paragoni a parte, uscire dall’EPT Montecarlo con un discreto numero di picche in mano sarebbe un toccasana di importanza capitale. Soprattutto ad un mese dallo start delle WSOP di Las Vegas. Un perfetto trampolino verso gli ambiti braccialetti. Fra due giorni quindi si alzerà il sipario in terra monegasca e allora partirà l’assalto alle 41 picche in palio. 41 buoni motivi per sperare: fra cabale, precedenti e voglia di nuovi trionfi.