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Jack Sinclair e l’attimo ideale per il bluff: che mano al Double Stack WSOP 2019
Jack Sinclair è stato protagonista di un super bluff negli scorsi giorni al “$1.000 Double Stack“. Il player inglese non solo ha raccontato il mero spot, ma si è lasciato andare ad una bellissima e profonda analisi. Un processo mentale davvero interessante, che ci spiega i motivi più importanti nella condotta della mano. Un bluff di quelli che ti fanno battere il pugnetto sul tavolo, esclamando “Very Nice Hand“.
Il britannico è il campione in carica del main event WSOPE, dopo aver shippato il successo lo scorso a novembre nella cornice del King’s. Jack Sinclair a distanza di 8 mesi prova a mettere le mani anche su un bracciale delle WSOP 2019 a Las Vegas e sicuramente ha tutte le carte in regola per ambire alla vittoria. Non è un caso che le sue vittorie dal vivo abbiano raggiunto quota $3,640,306 in appena due anni, dopo aver shippato i massimi online.. E la mano che stiamo per vedere, ci conferma le grandi skills dell’inglese.
Come detto Jack era impegnato nel “$1.000 Double Stack” e nel corso del day 3 si rende protagonista del super bluff nel corso del livello 24: 15,000-30,000, 30,000 ante. Purtroppo mancano le size esatte dal preflop al turn, ma quello che ci interessa è presente nella disamina del britannico. Con 10 8 Jack Sinclair apre il gioco da bottone e completa soltanto il grande buio. Si tratta di Bob Shao un professionista americano, forse poco noto alle nostre latitudini, ma molto rispettato negli USA.
Il flop 9 8 6 induce entrambi al Check. Il turn porta in dote un K e dopo il check di Bob, arriva un puntata equivalente a metà del pot per Sinclair. Jack spiega che un secondo check da parte sua, avrebbe indotto probabilmente il rivale ad una puntata al river. Una bet difficile da chiamare a quel punto con asso alta, nel caso in cui il river non avesse migliorato il suo punto. Per Jack Sinclair si tratta di un’ottima carta, quella scesa al turn. Perfetta per bluffare e allo stesso tempo rappresentando qualcosa di importante.
“Nella mente del mio rivale, posso aver aperto il gioco con K-Q, K-J e in certi casi anche con A-K e K-10. Non solo, ma il flop può nascondere delle insidie e il suo pensiero può essere rivolto ad una mia possibile trappola. Insomma, trovandomi in posizione e con quel board li, credo di far passare molte mani ai miei rivali. Sono poi pronto anche a foldare su un eventuale check/raise, ma so che difficilmente Bob potrà fare un’azione del genere. Alla fine chiama e la cosa non mi sorprende più di tanto“.
Al river scende un 3 . Carta perfetta per Sinclair, il quale infatti betta 190.000 dopo il check di Shao. Ma Bob questa volta non ci sta e opta per un raise a 600.000 unità, lasciandosi appena 305.000 gettoni dietro. Una mossa che indurrebbe la maggior parte dei giocatori al fold. Ma non Jack Sinclair.
“Lo ammetto, nei primissimi secondi ho pensato anche al fold. Poi ho cercato di ragionarci su. In primo luogo mi ha insospettito il suo immediato raise alla mia puntata. Sono tell e sensazioni che puoi captare solo se hai una certa esperienza dal vivo. Mi sono detto, con quale mano può mai fare un’azione del genere? Un eventuale set al flop è da escludere per il triplo check. Soprattutto post flop avrebbe puntato qualcosa. Stesso discorso per un eventuale King. Se un primo check ci può stare al turn per trappare, al river non lo farà quasi mai il check. C’è il rischio che io possa “bussare” dietro e a quel punto perde nettamente valore allo show down”
“Doppia coppia al flop è sicuramente un’ipotesi più plausibile, considerando che da grande buio può aver completato con 9-6, 8-6 e 9-8. Ma chi va in check per tre strade con una doppia coppia? Soltanto uno sprovveduto e non è il caso di Bob. A questo punto credo che davvero possiamo trovarci davanti ad un bluff, oppure ad un King giocato in maniera abbastanza opinabile. Ma quest’ultima ipotesi tendo ad escluderla nella maggior parte dei casi. Possibile un asso carta alta“.
Jack Sinclair a questo punto, rischia il tutto per tutto e muove allin per 1.4 milioni. Immediato il disappunto del suo rivale. Shao va in difficoltà totale e dopo ben 8 minuti di riflessione è costretto a prendere una decisione. Viene chiamato il tempo e all’esaurimento degli ultimi 60 secondi, incredibilmente passa la sua mano. Stupore generale al tavolo e il britannico non si esime dal mostrare le sue carte. Bob quasi impazzisce alla vista di A 10. Non rivela la sua mano, ma dalla reazione c’è da credere che avesse un punto migliore.