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Tre motivi per credere alla rimonta di Dario Sammartino al Tavolo Finale WSOP
Corti sì, ma duri a morire.
Dario Sammartino non molla la presa al final table dei sogni e chiude imbustando 19 big blind, che dopo la prima mezz’ora di gioco diventeranno 14, visto lo switch dei blind a 800K/1.6M.
Uno stack che non consente grande spazio di manovra, questo è un dato di fatto, ma che garantisce comunque una discreta fold equity nelle situazioni di shove e re-shove, che Dario dovrà sfruttare al meglio per portarsi a casa qualche piatto uncontested.
Chi deve temere domani Sammartino?
La situazione è delicata ma l’impresa può essere meno ardua del previsto. In base a quel che abbiamo visto oggi sono due i giocatori su cui è lecito fare gli opportuni aggiustamenti: parliamo di Kevin Maahs e Alex Livingston.
Due atteggiamenti opposti, oltremodo conservativo quello di Livingston e decisamente più loose quello di Maahs. I riferimenti specifici a quanto appena affermato li troviamo nel raffronto di due situazioni nelle quali si trovavano a giocare con una pocket pair.
Nel caso di Maahs, dopo l’open di Ensan da CO, Maahs decide prima di flattare da SB per poi chiamare lo shove del paristack Cai da Big Blind. Con questa scelta Maahs dimostra di non aver paura di giocarsi il colpo, dal momento che il range di 3-bet shove di Cai dopo open e flat di SB non dovrebbe essere troppo largo. Sta di fatto che Maahs decide di giocarsi il torneo trovandolo, per l’appunto, con A-K, una delle migliori che potesse sperare visto che nel range ha anche tutte le pair superiori ai Nove.
Livingston invece mostra un atteggiamento decisamente meno incline al rischio, overfoldando chiaramente la sua coppia di Donne sullo squeeze di Garry Gates da BB. il britannico giocava con 40 big blind a disposizione e il range di squeeze di Gates, con uno stack da 150x, non può essere così stretto da giustificare un fold preflop di una starting hand così forte. Dario, dalla sua, sembra quasi infastidito a passare la sua coppia di Otto…
Discorso diverso per Gates e Ensan, i quali grazie al loro stack imponente possono permettersi di fare il bello e il cattivo tempo senza per questo strafare o impelagarsi in situazioni rischiose con mani marginali. Lo stile di Ensan sembra più abbordabile, il tedesco gioca abbastanza “vecchio stile”, gli piace farsi un giro per vedere cosa scende al flop e lo stack di certo glielo consente.
Anche Gates sembra non aver intenzione di inventarsi nulla, ma a differenza di Ensan quando c’è da prender valore lo statunitense spinge eccome. Uno di quelli a cui non piace passare alle c-bet troppo facilmente.
1) Il redraw alla ripresa: l’attacco ai blind e dai blind.
Livingston e Hensan si trovano a destra, Maahs e Gates alla sinistra. Il che non è proprio una brutta notizia. Dario sarà di bottone contro Maahs (SB) e Gates (BB). Il primo potrebbe non voler mettere troppa pressione sulle aperture da BTN visto che dopo di lui parlerà qualcuno con 143 big blind in canna, mentre il secondo, proprio in virtù del suo monster stack, non avrà certo intenzione di sperperarlo forzando alcun tipo di dinamica.
Dario si troverà invece sui bui con Alex Livingston e Hossein Ensan da BB. Ensan non dovrebbe ricevere troppe aperture finte considerato il mega stack che si ritrova e a sua volta non è il tipo da chiamare light uno shove, considerato anche il rispetto che può avere per uno come Sammartino. Quindi uno steal sul suo Big Blind, nonostate i 173 BB, non è impensabile, così come su eventuale apertura di Livingston.
Il suo fold preflop con Q-Q fa pensare che giochi davvero chiuso, ma allo stesso modo una sua apertura da BTN potrebbe signficare più forza di quanto in realtà non abbia. Insomma, gli spiragli per fare qualche chip uncontested nella prima mezz’ora di gioco ci sono eccome, e se Sammartino riuscisse a riportarsi a quota 30 milioni senza colpo ferire, al cambio di livello dovrebbe gestire una ventina di big blind che non sono affatto pochi per uno come lui.
Diamo uno sguardo al sit redraw:
1 Hossein Ensan 207,700,000 (173BB)
2 Dario Sammartino 23,100,000 (19BB)
3 Kevin Maahs 66,500,000 (55BB)
4 Garry Gates 171,700,000 (143BB)
5 Alex Livingston 45,800,000 (38BB)
2) Giocare gli spot postflop: chi i migliori da affrontare?
Considerando che dalle prime due posizioni Dario dovrebbe aprire un range più tight, si troverà più spesso a fronteggiare la difesa di Maahs e Gates. Il primo potrebbe mettere pressione in 3-bet ed è da tenere sott’occhio, il secondo col suo stack monster potrebbe a sua volta rendere la vita difficile a Dario, ma difficilmente lo farà con una mano troppo marginale.
Sulle aperture da late invece ci saranno Livingston e Ensan, che vista la loro condotta al tavolo potrebbero non rappresentare una grande insidia nel caso in cui il flop non gli sorrida. Col suo stack Dario ha a disposizione un’apertura e due barrel, staremo a vedere…
3) Blind war, dove Dario può fare la differenza
Col suo stack la blind war può essere determinante per le sorti del torneo di Dario Sammartino. La sua esperienza giocherà un ruolo importante nelle scelte da prendere in una situazione così delicata. Dario si troverà a giocare da BB contro il chipleader Ensan, mentre sarà da SB contro Kevin Maahs.
Tra i due il più insidioso, anche per una questione di necessità, risulta essere Maahs. Trovarsi fuori posizione contro quest’ultimo potrebbe non essere una notizia così cattiva, in quanto Dario sarà in grado di adattare i suoi range alle mosse dell’avversario, mentre Ensan è probabilmente l’unico che potrebbe mollare la presa su un flop non troppo felice e Dario giocherà in posizione su di lui.
Insomma, crederci non costa nulla e se per sbaglio dovesse arrivare un raddoppio proprio nelle prime mani di giornata siamo sicuri di vederne della belle! GL Dario!
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Photo Courtesy: Pokernews