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Le prime parole di Dario Sammartino dopo il secondo posto al Main Event WSOP
Purtroppo l’epilogo non è stato quello in cui tutti speravamo.
Certo, all’inizio del Final Day del Main Event WSOP le speranze di vedere Dario cingere al polso il braccialetto più ambito erano ridotte al lumicino, come è vero che il nostro partiva da fanalino di coda nel count.
Ma Dario aveva ribadito ieri di trovarsi perfettamente a proprio agio nelle situazioni da short stack, e dopo il raddoppio iniziale in coinflip contro Ensan, e ancora di più dopo la mano in cui ha crackato i Kings di Livingston, tutti abbiamo iniziato a crederci.
Al testa a testa conclusivo Dario si è presentato con 235 milioni di chips contro i 280 di Ensan quando il big blind era a 2 milioni 400 mila.
Il braccialetto del Main Event WSOP quindi era ampiamente alla portata dell’azzurro.
Purtroppo nel momento decisivo Dario ha perso un po’ dello smalto che gli ha permesso di compiere questa che a tutti gli effetti resta una impresa incredibile.
La sua condotta nel testa a testa finale ha ricevuto qualche critica, a iniziare da quella di Phil Hellmuth che stava commentando in diretta per ESPN il Tavolo Finale.
Così Dario si è trovato a pushare turn con progetto di colore e di scala a incastro in una mano in cui partiva con 40bb trovando l’avversario con overpair: la blank river stabiliva la fine del torneo assegnando al tedesco il titolo di campione del mondo di Poker.
Appena Ensan ha smesso di esultare con la sua curva, i due giocatori si sono ritrovati al tavolo per le domande di rito di Kara Scott.
Il commento di Dario al secondo posto è stato laconico ma l’azzurro ha ribadito ancora una volta il forte legame che si è venuto a creare con gli avversari, da lui visti più come compagni di viaggio di una esperienza incredibile:
“Mi è piaciuto il mio gioco oggi. In heads-up non credo di essermi espresso al meglio, ma l’avversario è molto forte oltre che un amico. Ora non posso essere contento ma sicuramente lo sarò domani. Va bene così”
Dario si è poi concesso anche ai colleghi di PokerNews ribadendo grossomodo i concetti espressi alle telecamere ESPN:
“Mi è piaciuto il mio gioco oggi, almeno fino all’heads-up. Non ho giocato un heads-up perfetto, avrei potuto fare di meglio in qualche spot ma sono stato card-dead per tanto tempo. I miei tifosi hanno detto che ho giocato meglio ma loro mi amano, sono miei amici”
L’italiano ha inoltre tessuto le lodi del vincitore:
“Ensan è un bel tipo, l’ho incontrato la prima volta tanto tempo fa, siamo amici. Sono contento per lui, di sicuro avrei voluto vincere ma è lui il campione quindi complimenti a Hossein!”
Così come del terzo classificato Livingston, che in una intervista ha rivelato di considerare Dario “un fratello”:
“Abbiamo vissuto questa esperienza incredibile insieme, questo non è affatto un torneo normale, gli ultimi giorni eravamo come una famiglia e tutto questo è bellissimo”
Ecco il video della intervista a PokerNews:
Foto di PokerNews