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il 29 Lug 2019

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Jack Effel poteva decidere diversamente nel contestato call di Dario su all-in a due tavoli left del Main WSOP?

Jack Effel poteva decidere diversamente nel contestato call di Dario su all-in a due tavoli left del Main WSOP?

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Dite la verità, anche voi ci avete pensato.

E se Jack Effel invece di far aggiungere a Dario Sammartino i 5 milioni necessari a coprire l’all-in di Marchington avesse consentito al campano di ritornare sulla sua decisione, che final table avremmo visto?

Il riferimento è ovviamente alla mano che, a 11 player left, ha visto Super Dario mettere una trentina di big blind in mezzo con coppia di Dieci contro le Dame dell’avversario, complice un errore della dealer al momento del conteggio delle chip.

In quel momento Sammartino aveva circa 60 big blind e se, come dichiarato dallo stesso, avesse saputo l’importo corretto probabilmente non avrebbe chiamato…

La decisione di Jack Effel

A sviscerare l’argomento ci ha pensato sul portale cardplayer.com il professore emerito alla Gonzaga University School of Law Scott J. Burnham, che ha provato a dare la sua interpretazione basandosi sul regolamento ufficiale delle World Series Of Poker.

La giustificazione che Effel ha addotto per avallare la sua decisione fa riferimento all’articolo 104, che scarica l’intera responsabilità al giocatore che effettua il call:

Il poker è un gioco di continua osservazione. E’ quindi responsabilità del caller determinare il corretto numero di chip dell’avversario. Se questi riceve una informazione incorretta dal dealer o dai giocatori si assume la responsabilità di correggere l’entità dell’importo con la cifra corretta.

Non a caso il TD ha chiaramente detto a Dario: “Se stai chiamando 17 milioni, chiami anche per 22“.

Una possibile alternativa

Stando a quanto sostiene Burnham, Effel avrebbe potuto prendere un’altra decisione appellandosi all’articolo numeor 56:

Il TD dell’evento e i supervisori devono considerare come priorità assoluta il corretto svolgimento della partita nel loro processo decisionale. Circostanze inusuali possono portare a prendere decisioni che particolari che, in nome della correttezza del gioco, hanno la meglio sull’applicazione letterale del regolamento. Il TD delle WSOP si riserva il diritto di rigettare la decisione del floorman.

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Il che tradotto in termini più semplici significa che Jack Effel, essendo arrivato prima che la dealer stendesse il flop, avrebbe potuto agire “nel miglior interesse del gioco e della correttezza della partita” limitando l’entità del call alla cifra annunciata (17.2 milioni) o addirittura consentendo a Dario di ritornare sulla sua decisione.

Il precedente nel 2012

Nel 2012, sempre al Main Event, Andras Koroknai andò all-in e, dopo il fold di un giocatore, gettò le sue care nel muck per errore, pensando che non ci fossero altri giocatori coinvolti nel colpo. Sebbene, per regolamento, la sua mano sarebbe dovuta essere dichiarata morta –  e quindi il giocatore avrebbe dovuto terminare il suo torneo in quel modo avendo messo tutto il suo stack al centro – decise di appellarsi al suddetto articolo nell’interesse della correttezza dello svolgimento della partita.

Evidentemente, considerati i 60 milioni di gettoni a disposizione di Sammartino in quel frangente, Effel ha stimato che l’integrità del gioco non fosse messa a repentaglio dall’aggiunta di 5 milioni in più, appellandosi quindi all’articolo 104 del regolamento.

Tuttavia, considerando l’importanza di ogni singola chip in una fase cruciale del torneo come quella che precede il final table, per una questione di edge al tavolo da parte di Dario o semplicemente per ICM, quei 5 milioni fanno tutta la differenza del mondo nella scelta tra call o fold.

Ironia della sorte

L’aspetto più grottesco della questione è che in grafica gli importi fossero corretti – ricordiamo che nonostante il delay di mezz’ora le grafiche vengono fatte in tempo reale – quindi paradossalmente decine di migliaia di spettatori a casa sapevano perfettamente l’entità delle cifre in ballo, mentre gli unici a non avere le idee chiare erano proprio i giocatori!

In chiusura lo stesso Burnham si chiede come mai questa informazione non venga fornita ai giocatori di default, in modo che questi possano fare le corrette valutazioni per ICM.

Si potrebbe obiettare che tra le skill di un giocatore live ci debba essere anche la capacità di capire all’istante l’ammontare delle chip avversarie e che un eventuale display con gli stack effettivi in gioco annullerebbe questa peculiarità.

Non è un caso infatti che per regolamento venga richiesto ai giocatori di mettere le chip più grosse davanti, proprio per facilitarne il conteggio da parte degli avversari. E voi da che parte state?

Date uno sguardo qui per rileggere l’accaduto nel dettaglio

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