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il 3 Ott 2019

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I tornei High Roller sono davvero noiosi?

I tornei High Roller sono davvero noiosi?

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Ad ogni azione corrisponde una reazione. L’azione in questo caso sono alcune critiche piovute dalla comunità pokeristica sugli high roller e super high roller, definiti dagli stessi utenti molto noiosi. Non si è fatta attendere la risposta dei vari regular di questi eventi e uno su tutti ha dato una risposta molto esauriente sia dal punto di vista tecnico e sia dal punto di vista della spettacolarità.

E’ Sam Greenwood a portare risposte importanti a questa sorta di protesta. Il canadese non ci sta ad etichettare gli high roller e i super high roller come eventi troppo noiosi da seguire da casa. E per questo motivo ha elencato una serie di fattori che determinato il massimo spettacolo nei tornei esclusivi. Una tesi supportata da tantissimi suoi colleghi su twitter.

High Roller noiosi? Una follia dirlo

Sam Greenwood parte da un concetto chiaro, ma molto importante. “Posso comprendere chi dice che dal punto di vista estetico il poker negli high roller sia in certe occasioni noioso. Ma far passare l’idea che il gioco sia noioso e robotico, credo che sia un’autentica follia. Il livello non è mai stato alto come in questo momento e lo posso affermare con certezza, visto che frequento il poker live da almeno 15 anni“.

Parole importanti quelle del canadese e considerando che molte delle critiche sono piovute all’indomani del Super High Roller Bowl di Londra, Sam, ha portato una mano come esempio della grande tecnica del gioco in questa era del poker live.

La mano di Chidwick

La mano in questione vede Stephen Chidwick e Christoph Vogelsang, ovvero due fenomeni assoluti. Il torneo è quattro left, con due posizioni a premio. Dunque una fase molto delicata. Chidwick ha difeso dal grande buio con A 2 , dopo l’apertura di Vogelsang con A 5 . Sul flop 3 2 J il britannico è andato in check/call e lo stesso ha fatto dopo il turn Q . In quinta strada è sceso 10 , sul quale l’inglese prima ha bussato per la terza volta consecutiva e a seguito della cbet del rivale, ha piazzato un pesante raise che ha costretto il teutonico al fold.

E qui arriva l’analisi di Greenwoood: “Ho subito compreso che la puntata di Vogelsang al river non era corretta. Ma per avere la conferma, ho riportato la mano su PioSOLVER (simulazione eseguita sul popolare software) e lo stesso Pio ha indicato che la scommessa al river del tedesco doveva essere più grande. Una bet più pesante, avrebbe costretto al fold il britannico. Con la sua puntata non eccessiva Vogelsang si è esposto al bluff del rivale”. 

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“Questo non significa che Vogelsang abbia sbagliato completamente. Ma dimostra coso mai che esiste sempre una strategia dominante in ogni singola mano del torneo. Se questa strategia viene adottata alla perfezione darà i suoi frutti, come nel caso di Chidwick. I migliori giocatori sono coloro che sanno variare il proprio stile e mixare le proprie puntate sia in base al board e sia in base all’avversario che si trovano di fronte, tenendo sempre a mente le regole principali della GTO“. 

Non devi divertirti ma imparare

A dare supporto alle tesi di Sam Greenwood ecco che arrivano le parole di Joe Ingram. Il noto streamer non è mai banale nei suoi interventi. “La base della comunità di poker si lamenta in certe occasioni della mancanza di spettacolo negli eventi high roller o super high roller, ma non capisce che sta sbagliando. In primis non è vero: lo spettacolo c’è sempre. In secondo luogo gli high roller in TV non vanno seguiti come prodotto di intrattenimento, ma come scuola di formazione“.

E’ un prodotto didattico, dove i migliori giocatori al mondo sfruttano e mettono in mostra le loro strategie, oltre alle loro abilità. Chi osserva da casa dovrebbe prendere spunto, studiare ogni singola mossa e poi mettere in pratica nei rispettivi game. Invece lo sport preferito della base della comunità di poker è quello ormai di insultare i giocatori, di affermare che non c’è spettacolo, non capendo che i players in azione stanno cercando di primeggiare l’uno sull’altro, per dimostrare a se stessi e agli altri di essere il più forte in circolazione.”.

Ingram poi conclude: “Lo spettacolo non è l’aspetto primario, anche se a sua volta importante. Il fattore principale è quello di giocare nel migliore dei modi. E vi assicuro che chi frequenta i palcoscenici degli high roller e dei super high roller, punta sempre in questa direzione“.

Voi da casa cosa ne pensate? Siete d’accordo? Diteci il vostro pensiero.

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