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Continua a far rumore il presunto baro Mike Postle. Ecco cosa ne pensano i colleghi
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Il caso Mike Postle continua a infiammare il web e la community pokeristica di tutto il mondo.
Dal nulla tutti gli appassionati del gioco nei giorni scorsi hanno scoperto l’esistenza di Postle, americano che da 15 anni fa il poker pro ma che è diventato famoso solo grazie a delle accuse di cheating nei suoi confronti.
Vi abbiamo già raccontato e mostrato diverse mani giocate e vinte da Postle in alcune sessioni di cash live molto spettacolari (e sospette?).
Ovviamente alle denunce pubbliche sono seguiti sviluppi interessanti e prese di posizione da parte di illustri colleghi. Cerchiamo di fare il punto della situazione, allora…
Prima di tutto precisiamo come ha reagito il casinò Stones Gambling Hall che inizialmente sembrava aver liquidato in fretta e furia il caso.
Lo scorso 29 settembre l’account Twitter ufficiale StonesLivePoker scriveva: “Di recente un nostro giocatore è stato accusato di aver imbrogliato. Abbiamo condotto una investigazione accurata e non ci sono prove di cheating. Lo Stones Live stream resta una piattaforma sicura di poker. Le recenti accuse sono completamente inventate“.
Il 2 ottobre, però, Stones ha annunciato la sospensione dei broadcast e una seconda serie di indagini condotta da esperti. Si scopre che l’avvocato Michael Lipman si sta occupando del caso.
Nel frattempo il caso Postle è finito perfino sulla TV nazionale americana: ESPN il 3 ottobre ha dedicato un ampio spazio alla vicenda, illustrata da Scott Van Pelt.
Ecco cosa ha detto Van Pelt, facendo un’analogia col basket: “Se sei un giocatore di basket che non fallisce un tiro da anni, perché non dovresti giocare nella NBA?
Se sei una specie di Dio del poker che non perde mai, che fa sempre il giusto call o fold… Perché restare ai tavoli da 1/3 dollari della Stones poker room? Perché non andare a Las Vegas e vincere tutti i soldi del mondo?“. Domanda lecita anche se ovviamente ognuno è libero di fare quello che vuole e Postle evidentemente si trova a suo agio nel casinò di casa.
La difesa di Matusow
Postle ha parlato più volte in propria difesa ed è stato anche ospite di Mike Matusow in due ore del podcast ‘The Mouthpiece’ tra il 4 e il 5 ottobre. Matusow in quelle puntate difende Postle pubblicamente, dicendo di aver guardato tre ore delle sue mani.
Postle dal canto suo dice: “Non so proprio da dove iniziare. L’odio verso di me è nato perché hanno voluto farmi diventare una specie di star televisiva, ma in un live stream.
Hanno detto che ho vinto 250.000 dollari in un anno ma non è vero. Prima degli streaming c’è già tanta azione al tavolo, non si vedono tutte le mani giocate nella poker room. Per me è impossibile aver fatto quello che dicono. 100% impossibile. Sono al 10.000% innocente“.
Per finire Matusow si scaglia contro i fanboys di Joe Ingram e invita nuovamente Postle a partecipare a un episodio del podcast.
La sentenza di Negreanu
Non poteva mancare l’illustre parere di Daniel Negreanu, n° 1 della Money List mondiale fino a poco tempo fa. Negreanu scrive su Twitter:
“Mi hanno chiesto perché penso che il tipo abbia barato. Semplice. Può aver visto le hole cards in tempo reale, inoltrate al suo cellulare. Spesso si vede che guarda verso il basso prima di agire. Sta aspettando di avere info sulle carte. Facile“.
Strane considerazioni, perché solitamente in questo tipo di streaming viene vietato l’uso dei dispositivi mobili, sebbene ci sia un certo delay nelle immagini e quindi sia quasi impossibile riuscire a scoprire le carte in gioco durante una mano.
Comunque qualcuno dà ragione a Negreanu, sostendendo che Postle non guarda mai in faccia gli avversari per provare a ottenere tell. Altri insistono e si chiedono perché mai Postle non gioca a livelli più alti se è così bravo. Qualcuno ipotizza che abbia avuto qualcosa di elettronico nascosto nel cappello, ma non sempre porta il cappello durante le sessioni incriminate.
Insomma, la polemica non è finita qui. Ogni giorno spuntano nuovi dettagli e reazioni sul delicato caso. Se ci saranno sviluppi interessanti, vi terremo aggiornati.