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Mani storiche – Esfandiari elimina Hellmuth alle WSOPE, The Poker Brat tilta e lancia la sfida
Tra pochi giorni a Rozvadov andranno in scena le WSOP Europe e allora noi ci facciamo prendere da un pizzico di nostalgia con qualche mano storica del prestigioso appuntamento pokeristico.
Nel dettaglio facciamo un salto indietro nel tempo di dieci anni: era il 2009 quando si giocava all’Empire di Londra un Main Event vinto poi da Barry Shulman in mezzo a 334 entries.
Come mai torniamo proprio a quell’edizione inglese? Perché vogliamo rivivere una mano troppo divertente dove Antonio Esfandiari elmina Phil Hellmuth, il quale non la prende benissimo (come spesso gli capita)…
Tuffiamoci subito nell’action. Al tavolo è seduto anche Doyle Brunson e i blinds sono 300/600 ante 75. Esfandiari con 111.000 di stack spilla QJ e apre il gioco a 2.000. Hellmuth dal grande buio ha solo 20.000 di stack e difende con J8, checkando al buio.
Il flop è 810Q. Antonio punta 3.700 e Hellmuth chiama, checkando di nuovo al buio.
Turn: 10. Esfandiari checka dietro.
River: 10. Hellmuth per la prima volta checka dopo aver visto la street. Esfandiari dichiara l’all in che per Hellmuth ammonta in pratica a 14.600 chips. Hellmuth ci pensa un po’ meno di un minuto e infine dichiara il call, mettendo le chips in mezzo.
Allo showdown Esfandiari mostra il proprio full migliore. Hellmuth capisce di essere eliminato dal Main delle WSOPE e resta senza parole. Esfandiari chiede scusa. Hellmuth risponde: “Sorry? Nice hand“. Esfandiari ringrazia.
Finita qui? Niente affatto! Hellmuth impreca e raggiunge il rail, spiegando a qualcuno che Esfandiari è il giocatore con il quale ha perso più piatti nella sua vita, aggiungendo: “Eppure io vorrei giocare contro di lui ogni giorno“. Esfandiari ribatte: “La mia porta è aperta in qualunque momento per te“.
Hellmuth insiste: “Sei stato fortunato perché è sceso un altro 10 al river“. Esfandiari di nuovo non teme di ribattere: “Sei il più forte al mondo quindi è ovvio che devo batterti con l’aiuto della fortuna. Comunque ti sfido in heads up quando vuoi“. Hellmuth ritratta: “Non in heads up, troviamoci ogni giorno a un tavolo normale“. Esfandiari accetta nuovamente.
Hellmuth ribadisce che il 10 al river ha permesso a Esfandiari di fare all in. Un commentatore però fa notare che Hellmuth è stato dietro tutta la mano…
Esfandiari chiude così: “Non c’è niente di meglio che torturare Phil Hellmuth“. E i commentatori rincarano la dose: “Per molti non c’è cosa più bella che vedere Hellmuth torturato“.