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In queste WSOPE c’è stato un abuso di re-entries?
La stoccata arriva da un “Santone” del giornalismo di settore. Norman Chad spara secco sulle WSOPE 2019 e sull’abuso dei re-entries. Il noto commentatore/giornalista americano non ci sta e davanti allo schedule della versione Europea delle World Series Of Poker apre il fuoco su Twitter.
E vi garantiamo che non si tratta del giudizio del primo che passa, ma di una persona che da quasi 20 anni racconta le WSOP davanti ad un microfono.
Troppi re-entry, troppi buy-in eccessivi e troppo poco popolari i tornei per attirare nuovi players e dare ossigeno al field.
Insomma Norman Chad non si perde in giri di parole e si fa anche portavoce di un buona parte della community di poker che inizia ad essere stanca di questa tipologia di eventi. Il vecchio freezeout è andato in soffitta, ma probabilmente si spera che qualcuno lo vada a ripescare.
Il tweet di Norman Chad
Il giornalista americano dal nulla appare in rete con un messaggio chiaro, diretto e sicuramente poco diplomatico.
“Una buona parte degli eventi schedulati hanno buy-in di 25.500 euro. Tutti e 15 gli eventi presentano re-entry. Non solo ma in diversi tornei il re-entry è illimitato. Qui si uccide il poker, non lo si fa crescere. Assomiglia ad una tombola che favorisce i ricchi: se hai roll illimitato allora diventa tutto più facile“.
“Se non hai la grana per sederti, resti a guardare. Ma non è questo lo spirito delle WSOP. Che senso hanno tutti questi re-entries? In ben 11 tornei è possibile rientrare in maniera illimitata fino alla chiusura delle registrazioni? E’ una follia bella e buona. Si uccide il poker sportivo così”.
“Non dobbiamo dimenticare che nei 15 eventi delle WSOPE 2019 ci sono in palio altrettanti bracciali. Viviamo e giochiamo per mettere al polso proprio il braccialetto. Queste formule mortificano il senso stesso del bracciale e dell’importanza di indossarlo”.
Difficile non essere d’accordo.
L’attacco al poker in generale
Lo sfogo di Norman Chad però non si esaurisce qui. Anzi dallo schedule delle WSOPE 2019, il suo obiettivo si sposta verso tutto il mondo del poker.
“Onestamente il problema non è solo delle WSOPE 2019. Il problema è che il poker in generale sta facendo sempre più schifo. Formule con re-entry, re-buy, ingressi in average, multi-buyin e molto altro ancora. A questo punto attendo di vedere quando un player potrà entrare direttamente al final table del main event WSOP versando ad esempio 1.3 milioni di dollari come buy-in“.
“E’ tutto una barzelletta e non comprendo come le grandi menti del poker possano accettare tutto questo. Altro che mortificazione del gioco: lo stiamo proprio ammazzando“.
E il riferimento di Norman Chad alle grandi menti non è casuale: c’è un attacco anche ai giocatori, soprattutto quelli più noti.
“Mi fa molto male il silenzio dei top players mondiali davanti a queste cose. Dovrebbero essere i primi ad insorgere e chiedere alle organizzazioni di creare tornei come si deve. E invece restano muti, alla pari dei grandi influencer che circolano nel poker”.
“Mai un parola in proposito. Si indignano per una mano giocata male, per un big blind ante di troppo o per le quote maggiorate, ma poi davanti al vero problema soffrono tutti di mutismo“.
Parole pesanti quelli di Norman Chad e che avranno una grande cassa di risonanza in tutto il mondo pokeristico. Voi condividete le sue parole? E che pensiero avete sul poker attuale? Diteci la vostra.