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Il giorno in cui Daniel Negreanu comprò 48 rebuy alle World Series Of Poker
Nei tornei re-buy, per una durata predeterminata dall’inizio dei giochi, i partecipanti possono acquistare un nuovo ingresso se vengono eliminati.
Per la possibilità che dà agli organizzatori di rimpolpare i montepremi, il formato ha preso piede negli anni, fino ad arrivare agli eccessi delle ultime WSOPE Rozvadov, che hanno poi portato a una inversione di tendenza per la prossima edizione World Series di Las Vegas.
Per il solco che traccia tra gli amatori del poker e i professionisti, che facendo leva su un bankroll sostanzioso possono tentare la sorte per impilare montagne di chips sapendo di poter acquistare un nuovo ingresso qualora eliminati, il re-buy è stato oggetto di aspre polemiche.
Al trend del momento si è accodato anche Daniel Negreanu, ossia il giocatore che detiene il record di rebuy-acquistati per singolo evento. In un evento WSOP con re-buy del 2006, infatti, ‘KidPoker’ fece re-buy per ben 48 volte!
Due livelli di follia pokeristica
Era il 23 luglio 2006, il punto it era ancora di là da venire, da poco eravamo diventati campioni del Mondo a Berlino. Alle WSOP di Las Vegas, che di lì a poco avrebbero laureato Jamie Gold campione del Main Event dei record, si giocava il secondo torneo di NLHE con rebuy.
A quei tempi il formato aveva una diffusione contenuta: dei 45 eventi in totale in quella edizione WSOP, solo 4 erano con rebuy, due tornei NLHE da 1.000€ di buy-in, un evento di PLO da 1.500€ e un 2-7 Lowball Draw da 5.000€.
Per questo, quando avevano l’occasione, i professionisti cercavano di spremere il massimo dalla formula. Due anni prima Daniel Negreanu aveva messo al polso il braccialetto in un evento re-buy in cui aveva acquistato 27 ingressi; giusto un anno dopo, nel 2007, Layne Flack vinse un evento WSOP di Pot Limit Omaha da 1.500$ di buy-in grazie a 22 rebuy.
Particolarmente attivi su questo fronte erano anche Mike Matusow e Gavin Smith: ed è proprio su questi due giocatori, oltre a Negreanu, che quel giorno si concentrarono le attenzioni dell’inviato di PokerNews Tim Lavalli.
Con il torneo che iniziava a mezzogiorno, alle 12.15 Gavin Smith aveva già acquistato tre re-buy, raddoppiato da Mike Matusow con sei. Alle 12.45 Gavin aveva 8 rebuys, Matusow appena uno in più di mezz’ora prima, ma in questa singolar tenzone già si iniziava a stagliare Daniel Negreanu che in 45 minuti di gioco aveva effettuato 13 rebuy.
Il giocatore che vinse 26 mani di fila
Nel giro di poco ‘KidPoker’ dice a Lavalli che i suoi rebuys nel torneo sono diventati 29. Pochi attimi prima del termine dei rebuy, Negreanu ritrova il giornalista di PokerNews dicendogli di essersi trovato al tavolo con un giocatore che ha vinto 26 mani di fila, con lui in all-in nella maggior parte di queste.
Alla prima pausa di giornata, quella che mette fine ai rebuy, Negreanu compra due add-on e arriva ad avere uno stack di 9.900 chips. Il mucchietto gli è costato 1 buy-in, 46 rebuy e 2 addons.
Per fare pari Daniel sarebbe dovuto arrivare almeno al tavolo finale, invece neanche andò a premio. Ironia della sorte, anche il gruzzolone da lui speso per i rebuy rimpinguò il primo premio del torneo: il vincitore? Un certo Phil Hellmuth, che proprio in coincidenza di questo assurdo record di Daniel Negreanu arrivò al decimo braccialetto WSOP.
Una follia fuori dal tempo
Nel tempo eccessi di questo tipo si sono fortunatamente attenuati. Nel 2009 le World Series Of Poker fecero un deciso dietro-front sugli eventi rebuy con lo stesso Negreanu che si cosparse il capo di cenere e fece mea culpa.
“Quando si gioca per un braccialetto World Series penso che ciascuno dovrebbe avere le stesse possibilità di vittoria, non che queste possibilità dipendano dalla profondità dei portafogli – disse Daniel commentando il cambio di rotta delle WSOP.
La storia ha natura ciclica, si sa. Passato qualche anno, i tornei con re-buy avrebbero ripreso piede alle World Series. Ma anche in questo caso il cambio di rotta non ha tardato ad arrivare… E per noi che amiamo il poker sportivo e il freezeout questo non può che essere un bene!