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il 4 Mar 2020

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Irruzione della polizia in un club di poker a Tokyo: 21 persone arrestate

Irruzione della polizia in un club di poker a Tokyo: 21 persone arrestate

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A Tokyo la polizia fa sul serio nella repressione sul gioco d’azzardo. La scorsa notte 21 persone sono state trovate all’interno di un Club di Poker nella capitale giapponese e per loro sono scattate le manette dopo l’irruzione delle forze dell’ordine. Altro attacco al poker e al gioco in generale quindi, in un paese che dal 2021 sembra pronto a sdoganare il gioco d’azzardo, con la creazione dei primi Casinò.

Per il momento però è vietato giocare, soprattutto quando di mezzo ci sono i soldi. Un controsenso se vogliamo, ma la polizia non fa sconti. Il club in questione era sotto l’attento sguardo delle forze dell’ordine nipponiche dallo scorso settembre. Appostamenti, microspie, poliziotti infiltrati come giocatori, filmati e quanto altro. Insomma una vera e propria indagine a 360 gradi.

21 arresti

Tutto è successo la scorsa notte in questo club di poker, o bisca se volete. Le forze dell’ordine han fatto irruzione, trovando 16 giocatori ai due tavoli, 4 dealer e il proprietario del locale. Proprio sull’uomo si erano concentrate le indagini e l’accusa più pesante pende sulla testa di Osamu Inoue: quella di aver tratto profitto dall’attività del club. Denaro ritenuto illegale e sporco.

Secondo una prima stima della polizia, il club da settembre 2019 a oggi ha incassato 432.000 dollari. Una cifra che se confermata, mostrerebbe come il gioco e il poker vadano per la maggiore in Giappone. La polizia ha poi sequestrato carte, fiches, due tavoli, gettoniere e alcuni tablet. Il Club, che si trova nel quartiere a luci rosse di Kabukicho a Tokyo, è stato posto sotto sequestro e per i 21 arrestati si profila un processo immediato.

Il paradosso nipponico

Se la polizia da un lato mette paura a coloro che giocano in club illegali, dall’altra il governo giapponese è prossimo all’apertura di casinò. Con un disegno di legge del 2016, il Giappone si prepara alle prime case da gioco, da integrare soprattutto negli hotel e nei resort di lusso. E secondo le stime degli analisti di mercato, il paese Nipponico è una sorta di polveriera in questo senso.

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Infatti il Giappone dovrebbe essere uno dei paesi più importanti, per la diffusione e il conseguente boom del gioco in Asia. Sopratutto nella zona a ridosso dell’oceano pacifico. Insomma il Giappone si prepara a fare da motore trainante per tutto il settore.

Il problema però resta la mancanza di case da gioco pronte. Sembra che il processo di assegnazione licenze e costruzioni dei casinò poi abbia subito un netto rallentamento. Soltanto nel 2021 dovrebbe nascere il primo Casinò e da quel momento in poi potrebbe cambiare anche l’economia di un paese, che da diversi mesi sta subendo un pesante crisi a causa dell’aumento dell’IVA.

Giapponesi all’assalto

Tornando al poker, quest’ultimo è molto diffuso fra i giapponesi. Se per il momento non è possibile giocare dal vivo nel paese del Sol Levante, molti cercano di aggirare i divieti grindando online. Uno dei più famosi giocatori è senza dubbio Naoya ‘nkeyno’ Kihara diventato il primo ad essere messo sotto contratto da Pokerstars, dopo essere stato anche il primo giapponese a vincere un bracciale WSOP nel 2012.

Per lui anche due picche in altrettanti side nell’European Poker Tour. Insomma se l’online resta il suo pane quotidiano, dal vivo le sue vincite superano 1.7 milioni di dollari. A livello di risultati live, come non citare Tsugunari Toma. E’ il primo nella classifica All Time Money List del Giappone con oltre 2 milioni di dollari vinti. Anche per lui due picche nell’EPT. Entrambe vinte lo scorso dicembre nella tappa di Praga.

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