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Cosa rende Phil Ivey il numero uno del poker secondo Jason Koon
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Una larga fetta degli appassionati di poker crede che il più forte giocatore del Mondo sia Phil Ivey.
A dar loro man forte è arrivato i giorni scorsi Jason Koon, che in un podcast di PokerCentral ha raccontato le conclusioni a cui è arrivato dopo aver sfidato due anni fa Ivey a heads-up cash game online.
“Onestamente all’inizio sottostimavo Ivey ma quando ho avuto il privilegio di combattere contro di lui in heads-up mi sono ricreduto. E’ davvero un freak – ha detto Koon.
Incalzato dalle domande dei conduttori del podcast, il 35enne ha spiegato il suo punto di vista su cosa rende Ivey un giocatore tanto speciale.
Tra parentesi, da quel confronto Koon uscì con le ossa rotte, non tanto a livello di risultati, quanto perchè la statura pokeristica dell’avversario lo obbligò a riconsiderare le skill che era convinto di avere.
Ma vediamo subito le caratteristiche che secondo il pro statunitense rendono ‘King Phil’ il numero uno.
Motivazione
Per iniziare Koon dice che Phil Ivey ha dentro un fuoco sacro che arde per il gioco e una motivazione letteralmente fuori dal comune.
“E’ una di quelle persone ultramotivate, se la metti in una arena e la motivi a dovere diventerà la migliore in quello specifico gioco”.
Parole che vanno dritte al nocciolo della questione visto che Ivey non era – e non è – uno specialista di heads-up:
“Quando abbiamo iniziato a confrontarci aveva degli ovvi grandi leaks, eppure ad aggiustarsi ci ha messo davvero poco”
Resilienza
La voce in questi giorni è tristemente nota per gli eventi di cronaca. Secondo Koon, Ivey al tavolo verde la mette in pratica con successo già da tempo:
“Nel giro di due giorni – spiega Koon – in quegli spot dove io pensavo che fosse troppo largo o troppo stretto era già aggiustato prima che io fossi pronto al suo aggiustamento. Questa sua capacità di adattarsi mi ha entusiasmato. Nella mia carriera ho affrontato davvero tantissimi giocatori, ma nessuno è mai riuscito ad essere un passo avanti come Ivey sotto questo aspetto”
Koon entra nel dettaglio del gioco giocato durante la sfida:
“Credo che abbia fatto delle considerazioni sullo stile di gioco che la maggior parte degli avversari mette in atto e sugli errori che fanno. Mi ha approcciato in questa maniera. Cercavo di mantenermi il più vicino possibile alla strategia dell’equilibrio per poter vincere… Certo non sto dicendo di essere uno dei migliori giocatori heads-up del mondo con 300bb di stack, ma cercavo di mettere in pratica le mie strategie senza aver paura di fare grandi bluff al river o degli herocall con le carte giuste. Credo che lui a un certo punto abbia realizzatao qlcs tipo ‘oh mi sta bluffando più spesso di quanto abbia pensato’, fatto sta che a un certo punto ha iniziato a fare grandi call contro di me e a bluffarmi più spesso”
Forza nella versatilità
Quando il conduttore Remko Rinkema gli chiede quale fu l’esito finale della partita Koon tira fuori un’altra caratteristica di Phil:
“I risultati non sono così importanti, per un tizio che non è uno specialista e che è in grado di giocare ogni tipo di poker gli si presenti davanti, e a cui probabilmente stanno succedendo un milione di cose nella vita”.
La completezza e la capacità di Ivey di saper giocare ogni variante e specialità, tenendo tranquillamente testa ai più forti, per Koon è davvero impressionante:
“Puoi sentire la forza, puoi davvero sentire la sua forza. E’ un po’ la stessa cosa che succede con Viktor Blom. Non studiano e quindi non sono la macchina perfetta: sono la potenza dei suoi cavalli”
Una potenza tale da lasciare Koon letteralmente annichilito da un punto di vista pokeristico:
“Prima della sfida con Ivey ero l’eroe di me stesso, avevo raggiunto il culmine del mio poker inteso come riuscivo a eseguire le strategie pianificate. Poi ho giocato contro questo tipo che mi ha mostrato di avere un talento superiore alla maggior parte delle persone che ho affrontato, incluso me stesso”
Questo per quanto riguarda l’online: pensate al live dove entrano in ballo anche l’abilità di carpire i tell e la sua ineffabile poker face!
Photo: Casinò King’s