Poker Room
Comparazione Bonus
-
RoomBonus
Ultime notizie
Video consigliati
Mentire alla madre per vincere il braccialetto WSOP: l’incredibile storia di Ethan Yau
Le sale del Rio di Las Vegas questa estate non si sono riempite con le solite migliaia di giocatori provenienti da tutto il mondo, eppure le mitiche WSOP ci stanno regalando davvero belle storie anche nella loro versione digitale. Alla faccia del Covid!
Un paio di settimane fa vi abbiamo raccontato la stramba storia di Ryan Depaulo che ha shippato nell’evento n° 12 delle World Series online dalla sua macchina parcheggiata in New Jersey.
Oggi dobbiamo narrarvi i dettagli dell’assurda vittoria di Ethan ‘RampageP’ Yau nel torneo n° 26 del programma. Parliamo di un mtt da 500 euro di buy-in denominato No Limit Hold’em Grand Finale. Si giocava tutto in un giorno con la possibilità di fare re-entry. Il montepremi ha superato il milione di dollari grazie a 2.502 entries per l’esattezza (compresi 825 re-entries, appunto).
Dopo circa dodici ore di gioco è stato il 22enne Ethan a incassare la prima moneta da 164.490 dollari o giù di lì. L’ultimo ad arrendersi è stato Brian ‘LakersGTD’ Patrick che si è meritato comunque oltre 100mila dollari. Ma non sono questi freddi dati a spiegare la portata dell’impresa del giovane Ethan…
Partiamo dal flip finale
L’ultimissima mano del NL Hold’em Grand Finale ha visto Ethan aprire con 44 e Brian pushare con A8. Un classico flip. Il board Q-7-7-6-7 stava quasi per rendere inutile la coppietta di 4 che invece ha retto fino al river.
Dopo l’ultima carta Ethan ha alzato le braccia al cielo urlando “Let’s gooo“. A quel punto è rimasto pietrificato per più di qualche secondo, osservando le animazioni sullo schermo che gli consegnavano una coppa virtuale.
Con le mani sul capo Ethan ha mostrato a tutti la propria incredulità. Poi si è lasciato andare a una risata e il suo primo pensiero è stato proprio per sua madre, ignara di tutto: “Ora come dico a mia madre che non sono a Cape Cold?“.
Quella bugia detta alla mamma
Riavvolgiamo il nastro, anche grazie a un’intervista che il 22enne Ethan ha concesso al sito della nota rivista Forbes. Ethan spiega intanto che per lui questa è stata una seconda grande occasione: “Non volevo rovinare tutto. Già ad aprile avevo avuto una grande occasione online, chiudendo secondo in un mtt importante“. In quel final table primaverile Ethan incassò qualcosa come 18mila dollari tra oltre 3mila entries. Il suo miglior risultato fino a quel momento…
Perché questa estate Ethan ha deciso di andare in New Jersey per pochi giorni e giocare uno spezzone delle WSOP. Ha voluto inoltre trasmettere il tutto sul suo canale YouTube ‘RampagePoker‘ che richiama appunto il suo nickname.
L’unico problema vero è che sua madre non ne sapeva quasi nulla. Lei pensava che il figlio fosse in vacanza a Cape Cold, famosa penisola e meta estiva del Massachusetts. Una destinazione ritenuta più sicura in tempi di Coronavirus.
La domenica Ethan le ha scritto solo: “Ho vinto un torneo“. La replica è stata: “In New Jersey?“. Lei infatti sapeva che Ethan avrebbe voluto andare là in realtà.
Ma lui ha resistito: “No, siamo ancora a Cape“. Siccome la madre non conosceva bene le leggi che riguardano il poker online, il vincitore del braccialetto WSOP ha continuato a mentire. Un bluff prolungato. Forse ora la verità sarà venuta a galla…
Comunque sia, Ethan ha fatto bene a imbarcarsi in questa missione durata un weekend che gli doveva costare circa 2mila dollari. C’erano tre eventi interessanti con buy-in popolari da giocare, per questo ha optato proprio per lo scorso weekend. Una scelta fatta per fare views nel suo canale. Invece è arrivato molto di più!
Dopo la vittoria online, Ethan ha prolungato il suo soggiorno nel BnB in cui stava per un’altra notte, per giocare un altro evento. Poi è tornato probabilmente da sua mamma e la avrà spiegato meglio la situazione. Siamo certi che alla fine lei lo perdonerà!
L’umiltà di un grinder low-stakes
C’è altro da raccontare. Sentite le parole a caldo di Ethan dopo il braccialetto vinto: “È stata una god-run durata tipo dieci ore. Sono stato molto fortunato in certi spot.
È stato bellissimo avere tutto quel tifo dalla mia. Ho cominciato a realizzare di potercela davvero fare quando avevo il terzo stack a 15 left. Ero messo ancora bene al tavolo finale.
Nell’ultimissima mano ho deciso che dovevo giocarmi tutto in flip perché comunque non potevo contare su skill particolari. Avevo bisogno della varianza dalla mia. Ho chiuso gli occhi e ho chiamato dopo che lui ci ha pensato molto nel fare il push.
Se ce l’ho fatta io, tutti ce la possono fare. Sono un donk. Il sogno del poker vale per tutti“. Ethan ha ammesso anche che in certe mani cruciali non sapeva proprio che decisione prendere. Eppure è salito sul tetto del mondo. Magari ha un po’ esagerato con l’umiltà ed è più preparato di quanto vuole farci credere… Bravo lui a crederci comunque!
Ricordiamo che le WSOP ora vanno avanti per un altro mese abbondante con 85 eventi in totale da mandare in archivio. Si finirà ai primi di settembre e ci sarà sicuramente spazio per altre storie clamorose come quelle di Depaulo o Yau.