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WSOP Main Event 2015: Schwartz, che bluff a Butteroni!
Venire bluffati, si sa, è una cosa che può accadere, giocando a poker.
Alcune volte ci innervosiremo per esserci cascati; talvolta, sportivamente, potremo anche dare atto al nostro avversario di aver costruito una storia credibile e fargli i complimenti.
Lasciamo a voi collocare in quale delle due macro caselle collocare la reazione del nostro Federico Butteroni, quando, a pochi passi dal tavolo finale, subì un grande bluff da Justin Schwartz.
Un river perfetto?
Ci separano pochi players out dal tavolo finale del Main Event WSOP del 2015. Il payout, pertanto, progressivamente diventa sempre più verticale. In questo momento i bui sono 100.000-200.000, e in questa mano, da early position, con uno stack di circa 11 milioni, Federico Butteroni apre a 455.000 con J J. Dal bottone, David Peters fa call con 7 8. Sul grande buio, Schwartz con uno stack di circa 8 milioni alza 9 2 e squeeza a 1,55 milioni. Butteroni ci pensa e chiama, Peters folda.
Si va al flop per due: 10 10 2
Schwartz, primo a parlare, punta ancora, stavolta 1,2 milioni. Butteroni fa call.
Turn: 7
Doppio check.
River: A
Schwartz la fa grossa: punta 2,8 milioni.
Federico entra chiaramente “in the tank”, e riflette sul da farsi.
Dopo neanche un paio di minuti, Schwartz chiama il clock, generando peraltro le perplessità dei pro Max Steinberg e Daniel Negreanu, seduti allo stesso tavolo, per la velocità con cui l’americano ha chiamato il tempo.
In ogni caso, il floorman comincia ugualmente il conto alla rovescia, e a pochi secondi dal termine del countdown, Federico folda. Schwartz mostra beffardamente la sua mano, prendendo in giro l’azzurro (cattiva idea, peraltro: il karma lo punirà poche ore dopo).
Come giudicate la condotta della mano di entrambi?
Nei panni di Butteroni, al river, avreste trovato la forza per fare call?