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PokerStars Players Championship 2019: Martini-Rivera, una mano da money scared
Pressione. A volte anche il migliore dei poker player si può far schiacciare dal sentimento dettato da una situazione di payout verticale, in cui preferisce optare una mossa strategicamente sbagliata ma – nell’immediato – conveniente per salire uno scalino dell’elenco premi.
Ma è davvero sempre da biasimare? Vediamo cosa è successo al tavolo finale del PokerStars Players Championship del gennaio 2019.
Brutta mano, da condannare o no?
E’ il 10 gennaio 2019. Siamo al tavolo finale dell’evento da 25.000$ No Limit che si disputa all’Atlantis Casinò di Paradise Island, nelle Bahamas. Ci sono 6 giocatori rimasti dell’oceanico field di 1039 iscritti, che hanno formato un montepremi di oltre 26 milioni di dollari.
Il payout, dal primo al sesto, è il seguente:
- 5,1 milioni di $
- 2,9 milioni di $
- 2,1 milioni di $
- 1,6 milioni di $
- 1,3 milioni di $
- 1 milione di $.
Teniamolo a mente, ci aiuterà nella valutazione della mano che stiamo per andare a vedere.
I bui sono 150k/300k, e il chip leader francese Julien Martini (finirà runner-up) apre da UTG a 600.000 con uno stack di circa 26 milioni con Q 5. Passano tutti e nello small blind la parola va a Marc Rivera, di nazionalità filippina, qualificato online. Il suo stack è di 8,5 milioni, e tre giocatori -in quel momento- sono molto più corti di lui. Un giocatore, addirittura, possiede solo due big blinds.
Rivera spilla Q Q e opta per il call.
Flop per due: 7 6 7
Rivera fa check, Martini bet 600.000, Rivera call.
Turn: 3
Rivera check, Martini punta 2,3 milioni. Rivera ci pensa e fa call.
River: 6
Rivera fa ancora check, Martini va in all-in. Dopo sei minuti di riflessioni, Rivera folda.
Ok, non c’è dubbio che la mano risulti fortemente influenzata da un atteggiamento estremamente money-scared. Sarebbe però ingeneroso condannare senza appello un qualificato online disabituato a giocare certe cifre. Rivera, peraltro, nonostante questo stile passivo riuscirà addirittura a concludere il torneo in terza posizione. Dal suo punto di vista, in quel momento, il fold gli è valso oltre un milione di dollari in più.
Forse la domanda giusta da porre è : pur essendo incredibilmente spaventato dall’uscire in sesta posizione, si poteva ugualmente fare qualcosa di diverso (seppur strategicamente sbagliato)?
L’allin preflop sarebbe stato eccessivo, ma un check raise allin flop o turn sarebbe stato brutto uguale?
Come andava giocata la mano invece se non ci fosse stato questo timore di uscire?